Diavolezza Lagalb AG apre allo sci d’alpinismo

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© Diavolezza Lagalb AG

L’apertura della stagione sciistica invernale è ormai alle porte e molti sciatori valposchiavini si rallegrano di poter mettere gli sci ai piedi per dare sfogo alla loro passione, possibilmente dentro uno scenario di abbondanti nevicate e fredde giornate invernali rischiarate dal sole. Fra di essi non tutti inseguono però il brivido reiterato della discesa grazie agli impianti di risalita. Ve ne sono infatti anche molti che prima di stringere gli scarponi per scivolare giù dai pendii innevati, preferiscono conquistare la montagna con le proprie gambe, unendo così l’utile al dilettevole.

Onde riuscire ad ottenere una forma che consenta di affrontare qualsiasi tipo di pendio o gara alpinistica, spesso per praticità questi sciatori si allenano presso gli impianti di risalita sul passo del Bernina, dove trovano piste già preparate e quindi meno impegnative. Negli scorsi anni sono state però messe in atto alcune misure o divieti atti a dissuadere la risalita ai margini della pista degli escursionisti invernali, ciò che ha creato un po’ di malcontento fra gli appassionati delle pelli di foca. Ora la nuova gestione di Diavolezza Lagalb AG sembra invece voler puntare anche su questo sport di nicchia per ampliare la propria offerta turistica.

In un articolo apparso l’11 novembre scorso sull’Engadiner Post, il presidente della direzione Corvatsch AG, Markus Moser, ha dichiarato che l’azienda starebbe lavorando alla creazione di un’offerta controllata mediante la quale alpinisti e sciatori non si diano reciprocamente fastidio: “In nessun caso vi è l’intenzione di proibire lo sci d’alpinismo sulle nostre piste”. Inoltre ha aggiunto che in primo piano deve esservi la sicurezza: “L’itinerario d’allenamento sarà da noi monitorato e messo in sicurezza, in particolare per quanto riguarda i pericoli naturali”.

Un appassionato di sci alpinistico della Sportiva Palü Poschiavo, raggiunto telefonicamente dalla nostra redazione, che alcuni anni fa ha subito un contenzioso con l’ex direzione della Diavolezza per essersi rifiutato di pagare il biglietto, risoltosi peraltro senza pena a suo carico, si è espresso con un certo scetticismo sulla nuova strategia intrapresa dall’azienda. Il fatto che ora venga messo a disposizione un itinerario con SOS e trasporto del ricambio dei vestiti, sempre secondo il valposchiavino, va sicuramente visto di buon occhio, ma il prezzo chiesto per l’utilizzo di tali servizi gli sembra eccessivo se confrontato a quello per le piste di fondo dell’Engadina alta.

In base a ulteriori delucidazioni ricevute dall’ufficio stampa della Corvatsch AG, la tariffa giornaliera per l’utilizzo di questo itinerario è di CHF 22.- per adulti, CHF 14.70 per ragazzi e CHF 7.30 per bambini. Nel prezzo è compreso il trasporto valle-monte del ricambio dei vestiti tramite cabinovia, il servizio SOS e l’App Corvatsch Diavolezza Lagalb, con la quale sarà possibile partecipare al “Diavolezza Challenge”, mentre una volta alla settimana il tracciato sarà disponibile anche per allenamenti serali. L’offerta è compresa nel prezzo di un abbonamento stagionale e l’itinerario, che si troverà a nord della pista della Diavolezza, sarà delimitato come una normale pista da sci con un’apposita segnaletica gialla. Secondo l’addetto stampa il prezzo più alto rispetto alle piste di fondo sarebbe giustificato dai costi aggiuntivi derivanti dal monitoraggio contro i rischi della natura e dal servizio di pronto intervento.

Il primo itinerario per sci d’alpinismo sarà testato nella stagione invernale 2017/18 sul pendio della Diavolezza e, qualora dovesse riscuotere interesse, l’offerta potrebbe essere estesa e comprendere la possibilità di farsi una doccia in vetta o addirittura un ulteriore tracciato sul versante del Lagalb. Accanto a quest’offerta l’azienda, cui appartengono anche gli impianti di risalita del Corvatsch, ha lanciato la «3-Summits – Ski Mo», una gara di sci alpinistico in tre tappe per dilettanti e professionisti.


Achille Pola