Massimo Lardi accende gli impulsi della memoria

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Tra alcuni mesi uscirà una nuova opera letteraria del nostro scrittore Massimo Lardi. La biografia del prevosto di Poschiavo don Francesco Rodolfo Mengotti (1709-1790), con un’antologia delle sue opere poetiche e teologiche. Don Mengotti ha scritto migliaia di poesie in latino, e non si sa quante in italiano poiché la maggior parte di esse è smarrita con il relativo manoscritto. Ha redatto preghiere, proverbi, lodi, considerazioni sul diritto civile e diritto canonico. Non ha purtroppo mai potuto pubblicare i suoi scritti. Massimo Lardi gli fa ora pieno onore.

 

Biografia di don Mengotti, teologo letterato di grande spessore intellettuale

Da più di vent’anni Massimo Lardi ha parlato a più riprese di un personaggio straordinario, di don Rodolfo Mengotti, valente poeta, storico, filosofo, promotore del pensiero ecumenico. Ma accanto a questa vasta ricerca Lardi ci proponeva con regolarità varie opere letterarie; come Il mondo è fatto a scale sui Magistri moesani alla Corte di Monaco di Baviera oppure il dramma storico L’albero della libertà o ancora con la rappresentazione scenica della leggenda Ricordati Zarera.

Studi e ricerche senza sosta
Fresco di pensionamento Massimo Lardi si è chinato sui traffici transfrontalieri negli anni cinquanta, pubblicando nel 2002 Dal Bernina al Naviglio nell’ambito della Collana letteraria della PGI, tradotto anche in lingua tedesca, Export zwei. Il giorno della presentazione di Dal Bernina al Naviglio gli chiedo quale sarebbe stata la prossima opera. E in quell’occasione il nostro scrittore assume un atteggiamento alquanto prudente, limitandosi a dire che sta lavorando da tempo allo studio delle opere del Prevosto Rodolfo Mengotti, vissuto nel 18. secolo. È quindi lecito aspettarsi novità in merito. Ma, niente di tutto ciò. Massimo Lardi apre invece un’ampia parentesi sul suo villaggio natio, sulle famiglie di Le Prese e nel 2007 escono contemporaneamente “Quelli giù al lago”, Storie e memorie di Val Poschiavo e Racconti del prestino, Uomini, bestie e fantasmi. Durante la presentazione dei due volumi, avvenuta in Casa Torre, la mia domanda è d’obbligo. Quale sarà la nuova pubblicazione? Anche in quell’occasione Massimo Lardi non si sbottona più di tanto: Dice semplicemente che sta lavorando sulle opere del Prevosto Mengotti. Grazie a questa prima parte della sua produzione letteraria gli è stato conferito il Premio di riconoscimento del Cantone dei Grigioni nel 2006.

Trascorrono un paio di anni e intanto matura la nuova sorpresa, ovviamente diversa da quanto ci aspettiamo. Ecco uscire dai meandri della storia, da un’epoca di subbugli e rivoluzioni, Il barone de Bassus, romanzo edito da L’ora d’oro nel 2009, con prefazione di Andrea Paganini: “… E mentre Napoleone si appresta a impugnare lo scettro, non poche trame che determinano un cardine della storia continentale si intrecciano a Poschiavo. Il piccolo borgo alpino assurge infatti, come mai prima né dopo, a straordinario crocevia politico e culturale. E questo grazie al suo figlio più illustre: il barone Tommaso Francesco Maria de Bassus.” Anche quest’opera è stata tradotta in lingua tedesca, Baron de Bassus und die Illuminaten.

Ritratto di don Rodolfo Mengotti; 57 anni al servizio della Chiesa

Impegno su più fronti
Dopo questa fatica, è giunto il momento di far sbocciare la ricerca su don Rodolfo? Non ancora, ci dice Lardi, don Rodolfo è ancora oggetto di ampie ricerche. È un lavoro vasto e intenso, che comporta fra l’altro la traduzione in italiano di buona parte delle sue poesie. E men che te l’aspetti, la vena poetica del nostro scrittore si orienta su altri lidi. Nel 2012 esce il nuovo romanzo Acque Albule, con il sostegno di una borsa di studio di Pro Helvetia.

Massimo Lardi non si concede nessuna pausa e continua il suo incessante lavorio storico non solo come autore di romanzi, ma anche con articoli, recensioni, saggi, traduzioni (Fernando Lardelli di Robert Schiess, Il Processo di Stabio di G.A. Scartazzini), racconti, drammi. Si cimenta di nuovo nel teatro con Ris e rost par li nozzi da Rusina, commedia dialettale interpretata dall’apprezzato Gruppo di teatro della Società dei poschiavini di Coira. Ma intanto si avvicina l’ora zero. Massimo Lardi è sempre più immerso nella biografia di don Rodolfo, anche se regolarmente si assume qualche impegno fuori valle, come quando nel 2010 viene invitato alle Giornate Letterarie di Soletta, nel 2017 al Convegno sugli Illuminati di Baviera a Roma. A inizio 2017 segue un altro momento culminante. Viene insignito del premio letterario grigione con la seguente motivazione: “Il Consiglio della fondazione ha grande considerazione per la sua attività di letterato, italianista, storico, narratore e per il suo impegno per la cultura letteraria del Grigioni Italiano.”

Compimento dell’opera
Nell’autunno 2017 la lieta e tanto attesa novità. Massimo Lardi ha scritto il libro che si aspettava da tanto tempo: la biografia del prevosto Mengotti (1709 – 1790). Con grande piacere ho potuto leggere il manoscritto della nuova pubblicazione. Dal mio punto di vista si tratta di un’opera eccellente, per due ragioni in particolare:

  1. L’autore porta all’attenzione del pubblico una produzione letteraria e teologica di un cittadino poschiavino, una personalità di grande spessore, Il prevosto Francesco Rodolfo Mengotti, vissuto nel diciottesimo secolo. Il Prevosto Mengotti, nato a Poschiavo nell’omonimo palazzo, dottore in Sacra Teologia, fu la guida spirituale e la coscienza della prepositura di Poschiavo. Fu anche valente poeta, storico, filosofo, promotore del pensiero ecumenico. Non ha mai avuto purtroppo la possibilità di stampare la sua immensa produzione letteraria, per cui la ricerca del Professor Lardi assume un’importanza, a dir poco, di notevole ampiezza.
  2. La lettura dei testi di Massimo Lardi è molto coinvolgente. La lingua è vicina al ritmo del parlato. Oltre che essere riuscito a dare un profilo chiaro alla forza intellettuale del prevosto Mengotti, ha pure il talento di entrare con la sua indole comunicativa in relazione con il lettore, ad accompagnarlo con le parole lungo l’intensità contenutistica e narrativa, vivendo la gradevole sensazione di scoprire qualcosa di nuovo e sorprendente in ogni frase. Come riesce solo ai veri scrittori!

Sapiente rievocazione
Nell’Archivio parrocchiale di Poschiavo sono conservati due manoscritti di don Rodolfo Mengotti, uno con moltissime poesie latine e poche poesie italiane, uno di teologia. Manoscritti sempre elogiati dai letterati (Menghini, Zendralli, Stäuble), ma praticamente sconosciuti al vasto pubblico. Il primo costituisce una specie di codice deontologico per religiosi e profani, un’enciclopedia del sapere morale, arricchito di annotazioni diaristiche, un documento letterario, storico ed etnografico di enorme interesse: Il secondo testimonia in particolare il suo desiderio di unità dei cristiani.

La biografia fedelmente desunta da Lardi dai manoscritti di don Rodolfo è di un’irresistibile vivacità e la traduzione di una copiosa scelta di testi latini, che sarà riprodotta di fronte agli originali, riveduta da rinomati latinisti accademici, è ineccepibile, di modo che l’opera è destinata a segnare una pietra miliare nelle lettere di Poschiavo.

Un dono alla comunità poschiavina
Aver riportato alla luce le opere di don Rodolfo Mengotti, oltre che essere una prestazione inarrivabile da parte di Massimo Lardi, è soprattutto un arricchimento inestimabile per la popolazione poschiavina e non solo. La pubblicazione, che sarà stampata dalla Tipografia Menghini, uscirà nella prossima stagione estiva, al più tardi in autunno.

Per il momento non abbiamo ancora chiesto a Massimo Lardi quale sarà l’argomento del romanzo che seguirà la biografia di don Mengotti. Possiamo essere sicuri che Massimo ci sorprenderà ancora. E visto che piace farsi sorprendere ci sembra che i tempi siano maturi anche sul fronte dei riconoscimenti. Pensiamo al Premio culturale Grigione, che il professor Lardi merita, anzi stramerita. Che sia anche questa una sorpresa?

Dall’archivio della Parrocchia di Poschiavo; pagine piene di messaggi e di poesia

Livio Zanolari