Era piena la sala nel sottotetto di Casa Console venerdì sera alle 20.00 per l’assemblea annuale della Pgi. Ci voleva poco a capire che sarebbe stata cosa veloce dal momento che un’ora dopo, alle 21.00 già era prevista la conferenza su Tommaso Lardelli, tuttavia un’assemblea così speditiva, giuro, non l’avevo ancora vissuta.
A salutare e aprire la riunione Moreno Raselli, che dopo aver presentato l’ordine del giorno annuncia di guidare la serata solo fino al punto 6, passando poi il testimone al comitato che avrebbe portato a termine l’assemblea. Per i soci presenti in sala un primo segnale. A chiarire, si fa per dire, la situazione un ‘ulteriore stringata precisazione di Moreno: ricorda ai soci di non essere più in effetti presidente del sodalizio dal 21 maggio 2017, e ringrazia di cuore il comitato per il grande impegno dimostrato a traghettare comunque avanti la sezione. Punto.
Seduti tra le file delle sedie possiamo solo intuire una vera amarezza nella voce e nello sguardo dell’ ex presidente. Ma i ritmi serrati dell’Assemblea non lasciano spazio a riflessioni o commenti, si va avanti a spron battuto: lettura dettagliata e velocissima da parte dell’operatore culturale Giovanni Ruatti di quanto fatto nel 2017, e presentazione del programma culturale per il 2018. Tanta carne al fuoco non c’è che dire, la Pgi rimane il principale motore di eventi culturali in valle, e c’è da esserne grati.
Quest’anno inoltre si festeggiano 100 anni della Pgi centrale e 75 della sezione Valposchiavo. Giovanni Ruatti elenca le diverse iniziative che ruoteranno attorno all’evento del centenario. Presenta in particolare l’ultimo prodotto editoriale Pgi, tecnologico e al passo con i tempi: un tablet, definito Tablet RSI sul Grigionitaliano, che contiene contributi multimediali della RSI legati alla Valposchiavo, alla Bregaglia e al Moesano. Insomma una miniatura portatile del Totem multimediale istallato al Museo, e soprattutto a disposizione di chi ne fa richiesta (al momento un esemplare è in prestito alle scuole). E poi ancora altri eventi per arrivare a festeggiare a fine 2018 anche la sezione locale con una manifestazione al momento ancora solo accennata.
Ma non si è sentita una grand’aria di festa, anche se il lampadario che illuminava la sala era quello da mille e una notte!
Senza lasciare intercalar silenzi, si passa ai numeri: in buon equilibrio entrate e uscite, abbastanza da non aver creato manchi. Quello che continua a mancare nella sala è però l’aria, un po’ per il caldo, un po’ per la strana atmosfera che si percepisce. Fabrizio Lardi, portavoce del comitato, riferisce come non sia stato possibile in questi mesi trovare un candidato disposto ad assumere la carica di presidente. Il lavoro della sezione continuerà dunque con un comitato allargato in attesa di ritrovare un caposquadra. Vengono allora presentati due nuovi membri, accettati dall’assemblea con un applauso: Paola Gianoli, già presidente della Pgi centrale dal 2014 al 2017, e Simona Tuena, insegnante, appassionata di musica e scrittura. Si affiancheranno nel lavoro a Odette Crameri, Chiara Balsarini, Fabrizio Lardi e Nicola Crameri.
Infilandosi nello spazio creatosi per il tempo dell’applauso, ecco arrivare dal pubblico la domanda che tutti si stavano facendo: si possono sapere le motivazioni delle dimissioni di Moreno Raselli dopo neanche due anni di presidenza?
Moreno riprende il microfono, si vede che cerca le parole, anzi si capisce che non vuole più trovare parole per spiegare e rivangare ricordi dolorosi. Intuiamo che i problemi non sono all’interno della sezione di Poschiavo, vengono da più lontano. Non porta chiarezza al pubblico neanche il successivo sibillino intervento di Roberto Nussio, che dopo aver ringraziato il comitato per la disponibilità e l’impegno dato finora e che ancora saprà dimostrare, si rivolge a Franco Milani, fresco nuovo Presidente della Sede centrale e presente in sala, invitandolo a svolgere il suo compito, con queste parole: “fissa quanto è sbagliato e lascia correre il resto”. Franco Milani interviene ricordando come la Pgi sia un’associazione che vive grazie ai suoi membri, e come siano questi a dover indicare agli organi direttivi la via da seguire.
E’ il terzo intervento in sala a rincuorare un po’ i presenti facendogli capire di non essere i soli a non capire: in pratica l’interlocutrice chiede come si possa chiedere trasparenza e buoni consigli ai soci se poi in Assemblea vien parlato in codice e non si riesce a capire quali siano i veri problemi e i messaggi dietro le parole. Tocca ancora a Moreno chiudere dolorosamente la discussione, riferendo, in due frasi, di rapporti difficili con la gestione centrale, tanto pesanti da impedire da parte sua un lavoro sereno e costruttivo. E non vuole aggiungere altro.
Intanto, ancora sulle parole di Moreno, sta già arrivando pubblico nuovo, salito sotto il tetto per assistere alla conferenza su Lardelli. Devono aver trovato un’atmosfera strana in quella mansarda, sono entrati guardandosi attorno un po’ intimiditi come chi si trova ad interrompere una questione estremamente privata.
Ha fatto del suo meglio Giovanni Ruatti a mantenere il sorriso e a cercare nuova leggerezza aprendo la finestra e cambiando l’aria. L’assemblea si chiude e Giovanni presenta i due relatori: Fernando Iseppi e Gustavo Lardi, pronti a parlare di Tommaso Lardelli che avrebbe compiuto 200 anni il 2 marzo 2018.
Accidenti che uomo questo Tommaso! Tuttavia un resoconto di quest’interessante conferenza (un po’ penalizzata dalla tempistica) ve lo racconto nel prossimo articolo, sennò, se mi dilungo ancora, finisce che nessuno lo legge. Suvvia lettori, prendetevi pure voi una boccata d’aria, anzi, mi vien da dire che forse un po’ d’aria fresca potrebbe mitigare anche i dissapori nei rapporti con la sede centrale!
Serena Bonetti
Non proprio un’atmosfera da “pazza gioia”, a quanto descrive Serena!
E, come in tante altre situazioni, mi pare di capire che la causa di tanto malumore sia da ricercare nel comportamento di poche Persone. Spesso la persona giusta puo’ trovarsi al posto sbagliato (e non basta spalancare finestre per far entrare aria fresca).
Anche in politica si trovano, ogni tanto, persone sbagliate al posto giusto.