Elezione podestà, Fulvio Betti: Della Vedova penalizzato da iniziative personali

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Fulvio Betti

La recente elezione di Giovanni Jochum come podestà di Poschiavo non sembra aver stupito più di tanto gli attori della politica. Sorprendente, invece, è stato il distacco di voti tra i due contendenti: 419 unità.

Di questo avviso è anche il capogruppo UDC Fulvio Betti: “Entrambi i candidati – ha dichiarato a Il Bernina – hanno detto la loro in campagna elettorale e si prospettava un risultato più tirato. La differenza è invece molto importante. Gli elettori hanno sicuramente sostenuto la proposta di cambiamento e questo, di per sé, è già una notizia. La mancata rielezione del Podestà uscente – ha aggiunto – è senz’altro da attribuire alle sue iniziative personali (in primis CTL, accademia di cucina e accademia di musica) che hanno, prima che negli ambienti politici e nella popolazione, alimentato discussioni, probabilmente anche nel suo stesso partito”.

La formula del cambiamento, insomma, sembra essere una delle principali chiavi di lettura. “Jochum – ha aggiunto Betti – rappresentava una possibilità per iniziare un nuovo ciclo e ha ottenuto la fiducia, forte di una formazione e di una esperienza professionale di alto livello. Ora avrà l’impegnativo compito di dare vita effettivamente a un nuovo ciclo e dovrà dimostrare le sue capacità”.

Se la nomina del podestà ha riservato alcune indicazioni importanti, il risultato delle elezioni del Consiglio comunale, secondo la lettura del capogruppo UDC, è stato meno eclatante. “Tutti i candidati – ha dichiarato Betti – hanno superato la maggioranza assoluta e hanno ottenuto un risultato di tutto rispetto. Ad avere il miglior risultato è Renato Isepponi che ha alle spalle la maggior esperienza politica. Orlando Lardi ha avuto un’ottima riconferma, che sta in relazione al buon clima instaurato nella gestione turistica. Gli altri candidati se la sono giocata”.

Riguardo la mancata elezione del proprio rappresentante, il capogruppo UDC è realistico. “Noi ovviamente avremmo preferito vedere il nostro candidato eletto. Anche perché in questo modo tutti i partiti sarebbero stati rappresentati e la conseguenza diretta sarebbe stata che l’Esecutivo avrebbe avuto più facilità a recepire tutte le voci della politica. La popolazione, come spesso succede e come in parte avevamo messo in conto, ha dato però la preferenza ai candidati uscenti e con più esperienza politica alle spalle; e questo va accettato serenamente. Riteniamo comunque – ha concluso Betti – che il risultato raggiunto dal nostro candidato non sia da buttare e che rappresenti una buona base per il futuro”.


A cura di Marco Travaglia

Marco Travaglia
Caporedattore e membro della Direzione