Il Consiglio comunale lo aveva annunciato in anteprima lo scorso 15 novembre: il lago Bianco, a partire da quest’inverno, diventerà una pista da ghiaccio regolamentata da un gestore. Sul tema della sicurezza, però, nonostante le rassicurazioni degli enti coinvolti, si è espressa in maniera chiara l’azienda energetica Repower: “Esiste un rischio non trascurabile di incidenti”.
La nuova attrazione turistica, sviluppata in stretta collaborazione da comune di Poschiavo, Ferrovia retica, comune di Pontresina e Associazione Bernina, si chiamerà «Lago Bianco Valposchiavo – 2234 Black Ice Paradise»; una parte del Lago Bianco, così è stato annunciato da Bernina Glaciers e Valposchiavo Turismo, sarà a disposizione di tutti gli appassionati del pattinaggio nel periodo fra il 20 dicembre 2018 e il 13 gennaio 2019 fra le 10.00 e le 16.00.
Un importante punto di discussione intorno a questa iniziativa riguarda però la sicurezza. I promotori dell’iniziativa non hanno alcun dubbio circa la tenuta della superficie; essi, infatti, così come ribadito da Valposchiavo Turismo, si rifanno a degli esami eseguiti da glaciologi durante gli scorsi due anni: “Hanno analizzato a fondo la struttura della coltre di ghiaccio del Lago Bianco e valutata molto buona l’idoneità a pista di ghiaccio”. Tutti tranquilli dunque? Non proprio, visto che Repower, sentita sull’argomento, ha dichiarato che “nonostante gli esperti, contattati da Bernina Glaciers, sostengano che non ci sia pericolo, noi sosteniamo il contrario, e cioè che esiste un rischio non trascurabile di incidenti”.
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Nel caso specifico, i problemi di stabilità della superficie deriverebbero dallo sfruttamento delle acque per la produzione di energia elettrica che, come dichiarato da Repower, non cesseranno con l’inizio di questa attività ricreativa. In questo senso c’era stato un malinteso tra la multinazionale e il comune di Poschiavo; quest’ultimo, infatti, aveva comunicato che Repower non avrebbe svuotato il bacino durante il periodo di attività sul lago. “Questo – ha dichiarato il portavoce Thomas Grond – non è evidentemente vero e l’amministrazione ha dovuto rettificare questa dichiarazione”.
“Sapevamo del progetto – continua il responsabile della comunicazione – ma non abbiamo partecipato alle riunioni che hanno poi portato alla decisione di aprire la pista da ghiaccio. L’idea in sé ci piace, ma fin dall’inizio abbiamo ribadito la pericolosità di questa iniziativa. Ovviamente ci auspichiamo vivamente che non succeda niente ma, allo stesso momento, non possiamo assumerci alcuna responsabilità. Non abbiamo le competenze e l’autorità per proibire questa attività, – conclude il portavoce di Repower – ma la sconsigliamo per ragioni di sicurezza”.
Marco Travaglia
Evidente; fin che non capitano incidenti, non ci sono problemi. Vedi per es. laghi engadinesi, di anno in anno discussioni che si ripetono. Cosa non fare, per attirare turismo? Lasciate perdere l‘idea proposta. Se il lago (o i laghi, fiumi in generale) dovesse gelare come lo scorso anno, chi ha il coraggio di affrontarlo sui pattini, lo faccia a proprio rischio. I bar e ristoranti si trovano nelle vicinanze, altrimenti portatevi la merenda.