Anche quest’anno Il Bernina ha selezionato gli eventi e intervistato alcuni personaggi valposchiavini che si sono distinti nel corso del 2018.
Sono molte, in Valposchiavo, le associazioni culturali operanti su base di volontariato che sarebbero state meritevoli di menzione. Tuttavia l’Associazione biblio.ludo.teca La sorgente, un’istituzione di assoluto rilievo nel panorama pedagogico-culturale del Comune di Poschiavo, nel 2018 ha festeggiato i suoi primi 10 anni di attività dando luogo a un’intensa serie di eventi e iniziative, a tal punto che abbiamo ritenuto opportuno segnalarla fra i “personaggi” importanti dell’anno. Abbiamo quindi rivolto alcune domande al presidente dell’associazione, Pierluigi Crameri.
Puoi riassumere brevemente i passi che hanno portato alla fondazione della vostra associazione? A quali modelli vi siete ispirati?
La fondazione dell’Associazione biblio.ludo.teca La sorgente è strettamente legata alla costruzione della sede che ci ospita. ll percorso per la realizzazione dell’edificio è stato piuttosto lungo e complicato. L’idea nasce alla fine degli anni ‘90 all’interno del progetto “Biblioteca, una finestra sul mondo” promosso dal Progetto Poschiavo. Nel maggio 2001 viene fondata l’Associazione Nuova Biblioteca e Ludoteca con lo scopo di individuare una nuova ubicazione. Dopo numerose ricerche si decide di ristrutturare l’ex fienile della casa parrocchiale di Poschiavo, secondo il progetto vincitore del concorso pubblico indetto nel 2005 dall’associazione stessa. I lavori di costruzione terminano verso la fine del 2007 e l’Associazione Nuova Biblioteca e Ludoteca si trasforma nell’Associazione biblio.ludo.teca La sorgente. Nello stesso anno la Pgi sez. Valposchiavo – a mano del suo presidente Franco Milani – cede alla nuova associazione tutti i libri, le pubblicazioni, il materiale multimediale e l’arredo della biblioteca Pgi. La biblio.ludo.teca La sorgente viene inaugurata nel 2008. La scelta di riunire sotto lo stesso tetto la biblioteca e la ludoteca si è rivelata da subito molto positiva. L’abbinamento attira in biblio.ludo.teca una fascia più ampia di utenti, in particolare famiglie con bambini piccoli che poi rimangono fedeli nel tempo.
L’acquisto e la ristrutturazione dell’immobile per la vostra sede in “Via dal Cunvent 4”, più di 10 anni fa, hanno avuto un costo rilevante. Da dove sono provenuti prevalentemente i finanziamenti?
La biblio.ludo.teca usufruisce di un diritto di superficie sul terreno che ospita l’edificio. La ristrutturazione e l’ampliamento dell’immobile originale sono costati quasi 800’000 CHF. Buona parte dei soldi necessari per il progetto è stata raccolta mediante la ricerca di sostenitori (enti, fondazioni e privati) e con progetti mirati, come la realizzazione in proprio e vendita del gioco in scatola Memo Valposchiavo. Solo una minima parte dei finanziamenti proviene dalla mano pubblica.
Avete avuto difficoltà nel reclutare le volontarie e i volontari bibliotecari? È ipotizzabile l’introduzione di una figura professionale retribuita, che permetta di estendere parzialmente gli orari di apertura della biblioteca?
In biblio.ludo.teca lavorano 24 signore e il sottoscritto: si occupano della gestione, del prestito e dell’organizzazione di attività che permettono di far vivere la struttura. Al momento non abbiamo difficoltà a trovare persone disposte a collaborare. Il personale viene retribuito solo in minima parte: il lavoro è svolto prevalentemente a titolo di volontariato. Senza un cospicuo aumento del sostegno finanziario da parte della mano pubblica non è pensabile l’impiego fisso di una persona retribuita. Il Comune di Poschiavo attualmente versa all’associazione un sostegno di 30’000 CHF, un terzo dei quali viene prontamente restituito per la riduzione del prestito fatto durante la costruzione della sede attuale.
10 anni per un’associazione sono già un primo importante traguardo. Inoltre, sembrate avere basi molto solide per poter proseguire con serenità. Intanto puoi tracciare un tuo bilancio personale di questa prima decade e di quest’anno giubilare?
Siamo soddisfatti di quanto siamo riusciti a proporre e realizzare nel corso degli ultimi 10 anni. La biblio.ludo.teca contribuisce, con le sue attività, alla promozione della cultura e alla formazione dei giovani e offre un servizio importante per l’animazione della vita sociale della Valposchiavo. È diventata in tal senso un centro di riferimento, che cerca di coinvolgere tutta la popolazione: dai bambini di pochi mesi agli ultracentenari. E in questo momento ci stiamo riuscendo. Comunque, in un mondo in costante trasformazione le biblioteche e le ludoteche si devono reinventare in continuazione per trovare nuovi stimoli, nuove proposte, nuovi utenti e per soddisfare sempre nuove esigenze.
Nel giubileo del 2018 la vostra attività è stata particolarmente intensa. Che riscontro avete avuto dalla popolazione locale, in particolare da quella fascia di persone che non frequenta regolarmente la biblio.ludo.teca?
L’attività nel 2018 è stata variegata e questo ci ha permesso di coinvolgere molte persone. Per esempio, con il progetto Nati per leggere e la conferenza pubblica di Letizia Bolzani ci siamo rivolti ai bambini fin dalla primissima infanzia e alle loro famiglie. Con il progetto “Tutta un’altra storia” stiamo portando in biblio.ludo.teca molti anziani. Con la realizzazione del gioco di società “Trenino rosso” abbiamo raggiunto centinaia di famiglie e fatto conoscere la nostra associazione, con il pomeriggio di robotica BiblioRobot abbiamo diversificato ulteriormente l’offerta e le attività per le classi elementari.
Gli archivi fotografici che presentate con mostre e pubblicazioni sono una parte importante dell’associazione. Ci puoi riassumere le difficoltà ma anche le soddisfazioni che comporta questo prezioso lavoro?
Gli archivi fotografici sono il prodotto del lavoro pluriennale svolto dapprima da Luigi Gisep e poi dal sottoscritto con Alessandra Jochum-Siccardi. Le foto sono un prezioso patrimonio comune. Appartengono ai valposchiavini. Noi le raccogliamo, le digitalizziamo (e restituiamo gli originali), le documentiamo e le conserviamo per loro in ottica futura. A loro le “restituiamo” poi condividendole in internet, organizzando presentazioni pubbliche, realizzando libri o album fotografici o esponendole in mostra, come abbiamo fatto in queste ultime settimane. La risposta del pubblico è sempre positiva: la disponibilità con cui ci vengono messe a disposizione le foto e le numerose visite durante le esposizioni testimoniano l’interesse attorno a questo prezioso patrimonio culturale valposchiavino che merita di essere salvaguardato. Purtroppo le risorse finanziarie e il tempo a disposizione per la realizzazione degli archivi sono molto ridotti: ci piacerebbe poter fare di più.
Quali sono i progetti o le innovazioni che cercherete di portare in avanti nel futuro?
Uno dei primi passi che dobbiamo assolutamente fare è migliorare la nostra presenza sui social media. Per quanto riguarda il reparto biblioteca, vorremmo offrire la possibilità di prendere a prestito ebook, musica e video attraverso la nostra piattaforma online.
Vi trovate nella definizione di associazione culturale dell’anno della Valposchiavo per il 2018?
Aver pensato a noi ci fa particolarmente piacere. Siamo una piccola entità che contribuisce in modo originale a rendere colorato l’universo culturale e sociale della Valposchiavo. Una stella comunque fra tante nel firmamento valposchiavino.
A cura di Achille Pola