La terza edizione dell’Open Air, che quest’anno ospita 11 band provenienti dalla Svizzera e dai paesi confinanti, è iniziata venerdì sera 28 giugno con la riuscita esibizione in lingua francese del gruppo Onimo. Le performance musicali non solo però le sole attrazioni previste dal gruppo organizzativo che, durante la giornata di sabato, ha messo in cartellone un ricco programma collaterale comprendente lo yoga mattutino, il bodypainting, un teatro di ombre e fiabe nonché uno spettacolo di fuoco.
La grossa novità per l’edizione 2019 è però rappresentata dall’ubicazione del palco e dei capannoni che, dalla località Li Vegli, sono stati trasferiti nei pressi della stazione in modo da ridurre l’impatto ambientale sui i terreni sui cui ha luogo il festival. La nuova location è racchiusa tra due rami del Cavagliasco: ciò fornisce una cornice suggestiva all’open air e alle sue infrastrutture arricchite da elementi decorativi creati dagli allievi delle Scuole comunali di Poschiavo.
Soddisfatti gli organizzatori, nonostante i danni causati dal vento alzatosi nel corso di giovedì e continuato durante la notte che hanno parzialmente rovinato la struttura del palco. Una manifestazione, quella di Cavaglia, che richiama un interesse sempre maggiore da parte di un pubblico eterogeneo e di provenienza multietnica grazie alla rete di conoscenze dei 5 Soci Spars. Prezzi modici di entrata, uniti all’ottimo servizio garantito dal bus navetta durante le ore notturne fanno di questo festival immerso nella natura della Valposchiavo un appuntamento da non mancare.
Selena Raselli