I volti della poesia e i poeti del cuore

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È stata ufficialmente aperta domenica pomeriggio, presso la Galleria Pgi di Poschiavo, l’installazione fotografica dedicata al volto dei poeti a cura del fotografo Simone Casetta e dell’attrice Stefania Mariani. L’allestimento fotografico è parte integrante del progetto teatrale «Poetica-MenteCuore», messo in scena per la prima volta in Valposchiavo dalla Mariani subito dopo i discorsi inaugurali.

In entrata Giovanni Ruatti ha spiegato che lo scopo di questo allestimento-spettacolo, uno dei tasselli che compongono la rassegna «Frontiere poetiche», è di riavvicinare le persone alla poesia. Infatti, come ebbe a dichiarare l’editore Leo Longanesi, chi di noi può dire di conoscere cinque poeti contemporanei? Egli ha inoltre citato anche il filosofo e poeta Walter Benjamin, che già all’inizio del secolo scorso sottolineava come la poesia aveva definitivamente perso il suo mandato sociale.

L’attrice Stefania Mariani, formatasi artisticamente presso la Scuola Teatro Dimitri di Verscio, ha parlato di «stage photography», un progetto artistico di Ascona composto da lei e dal fotografo Michele Montalbetti in cui il teatro cerca di incontrare le persone attraverso la fotografia e altre arti, come in questo caso la poesia. Sul nome dello spettacolo, «Poetica-MenteCuore», l’attrice ha ribadito come la poesia non coinvolga solo la nostra mente, ma tutto il nostro essere e anche il cuore. Va però reso merito al fatto che l’artificio linguistico del titolo (o il suo significante) esprime molto bene quella profondità di significato e bellezza che a volte solo la poesia è in grado di trasmettere.

Il fotografo Simone Casetta, docente di “Linguaggio e pratica del racconto fotografico” presso l’Istituto superiore per le industrie artistiche di Urbino, cattura ancora le sue immagini con macchine fotografiche di tipo analogico. Per la realizzazione delle stampe artistiche si serve inoltre della tecnica a base di platino-palladio. Per una sola stampa in questa tecnica sopraffina – ha riferito al pubblico – occorre fino a una giornata di lavoro. L’idea di ritrarre i volti dei poeti trae origine da un suo primo incontro avuto con il poeta Raffaello Baldini, con cui stava realizzando delle registrazioni audio. In quell’occasione Casetta scattò alcune fotografie che più tardi mostrò al giornalista Pier Luigi Vercesi. Da qui nacque poi l’idea di ritrarre fotograficamente il volto di tutti i maggiori poeti contemporanei di lingua italiana. Un compito tutt’altro che facile, non fosse altro che per la scelta. Ad oggi i progetti in cantiere sono però già 290. Nella scelta limitata (per ragioni di spazio) di fotografie, esposte in Galleria Pgi, vi sono anche i volti di alcuni poeti grigionitaliani. “L’aspetto più bello di questo lavoro iniziato nel 1994 – ha dichiarato il fotografo – è stato l’incontro con i poeti”.

Per la performance teatrale di Stefania Mariani i presenti sono stati invitati a prendere posto al semibuio della sala interna della galleria. Qui l’attrice, per la durata di un’ora, ha intrattenuto il pubblico recitando magistralmente poesie di tredici poeti da lei appositamente scelti per lo spettacolo. Le liriche sono collegate l’una all’altra da un filo conduttore rappresentato dall’incontro. L’incontro fra i poeti e l’accadimento interiore o esteriore che ha determinato l’estensione dei versi, oppure l’incontro dei poeti con un ipotetico interlocutore: il lettore, il pubblico dello spettacolo? Ma soprattutto si tratta di un percorso che interferisce fra mente e cuore, fra poeti e pubblico, grazie alla mediazione dello spazio teatrale.

Perfino quando il linguaggio poetico sembra apparentemente impenetrabile, la poesia si fa musica e riesce comunque a fare breccia nel nostro animo. A maggior ragione quando se ne può fruire dalla viva voce e dalle gesta di una brava interprete che ha saputo mantenere alta la tensione dal primo all’ultimo minuto dello spettacolo. E che ha saputo intercalare e dosare movimenti, pause e intermezzi musicali sempre al punto giusto, procedendo con un buon ritmo e con delle stupende immagini (le fotografie di Simone Casetta) verso l’incontro con la figura del poeta che però avverte: “Sono pensando” (dal titolo di una poesia di Giorgio Orelli).

Parafrasando le parole dello scrittore Paulo Coelho a proposito della musica, si potrebbe anche dire che la poesia non è una successione di parole, ma il passaggio continuo delle varie parole tra la voce e il silenzio. E siccome le parole possono essere nutrimento per l’anima, dulcis in fundo, come dopo un lauto pranzo, Stefania Mariani ha generosamente offerto al pubblico, a scelta, un amaro alla genziana o un succo all’uva americana di propria produzione.

Dopo questo primo vernissage-spettacolo seguiranno altre due repliche teatrali, domenica 24 e sabato 30 novembre, mentre per le scuole della valle l’attrice sta proponendo, proprio in questi giorni – sempre presso la Galleria Pgi –, una variante dello spettacolo per bambini fra gli 8 e i 12 anni.


Achille Pola