Strada di Viano, ampliamento e più sicurezza entro il 2023

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Arturo Plozza, in piedi

Venerdì 13 dicembre 2019, presso le scuole di Brusio, i responsabili del Cantone hanno tenuto un’informazione in merito al collegamento stradale Brusio-Viano. La popolazione di Viano, ma più in generale tutti gli utenti che affrontano regolarmente la strada in oggetto, attendevano quest’informazione dall’estate del 2018. A riferire sulle diverse varianti prese in esame nonché sul futuro del collegamento stradale, e a rispondere alle domande del pubblico, c’erano Reto Knuchel (ingegnere in capo dell’Ufficio tecnico), Gian Cla Feuerstein (responsabile regionale dell’Ufficio foreste e pericoli naturali), Luca Daguati (dell’ufficio d’ingegneria Donatsch+Partner SA) e Arturo Plozza (sindaco di Brusio).


Durante il saluto di benvenuto al pubblico e ai relatori, il sindaco di Brusio non ha perciò mancato di esprimere la sua soddisfazione per il fatto che, finalmente, il Cantone sia riuscito ad organizzare la serata informativa. Egli ha anche salutato il granconsigliere Pietro Della Cà, presente in sala, ringraziandolo pubblicamente per la sua opera di sensibilizzazione alla tematica presso il Governo. La problematica relativa alla sicurezza sulla strada di Viano – una strada di raccordo (o collegamento) appartenente al Cantone – è infatti venuta accentuandosi negli ultimi anni a seguito di importanti franamenti che fino ad oggi, fortunatamente, non hanno causato danni a persone.  

Da quanto emerso fin dalle prime battute, fra le molteplici varianti stradali elaborate per ridurre il rischio e il pericolo degli utenti, il Cantone avrebbe individuato nell’ampliamento e nella messa in sicurezza del percorso attuale (variante 0) la soluzione migliore. Prima di giungere a questa conclusione, nel mese di aprile di quest’anno, i responsabili cantonali avrebbero ancora caldeggiato un collegamento tramite funivia, che però su consiglio delle autorità di Brusio è stato subito abbandonato in quanto non soddisferebbe a pieno le esigenze degli abitanti di Viano e dei numerosi proprietari di maggesi nella zona.

Sul tavolo dei responsabili cantonali è pertanto rimasta solo la variante 0, ossia la strada costruita agli inizi del Novecento, che fra il 2021 e il 2023 verrà ulteriormente ampliata per consentire il passaggio di mezzi più pesanti e messa totalmente in sicurezza con varie misure di protezione al passo con i tempi. Gli investimenti totali previsti, come riferito a fine serata da Reto Knuchel alla RSI, si aggirerebbero intorno ai 20 mio di franchi.

I progetti elaborati dall’Ufficio tecnico
Il primo ad entrare nei dettagli della tematica relativa alla strada di Viano è stato Reto Knuchel, che l’ha definita – con un adagio conosciuto anche alle nostre latitudini – una questione dal forte impatto emotivo. Nel corso della serata, l’ingegnere cantonale ha poi anche avuto occasione di confermare che il collegamento cantonale Brusio-Viano risulta ad oggi essere il secondo progetto della storia dell’Ufficio tecnico cantonale per numero di varianti elaborate. Per ragioni linguistiche Reto Knuchel ha poi ceduto il resto della sua relazione a Luca Daguati, che ha commentato le schede che riportiamo qui sotto.

L’esposizione cronologica preparata dall’Ufficio tecnico ha messo in evidenza come sin da una prima petizione inoltrata dagli abitanti di Viano nell’ottobre del 2000 i responsabili del Cantone abbiano subito studiato delle varianti e investito annualmente CHF 200’000.- per migliorare la viabilità e la sicurezza del collegamento stradale. Nel 2001 è stato anche progettato un primo tracciato alternativo Campascio-Viano della lunghezza di 6,5 km dall’ufficio d’ingegneria Lutz&Schmid SA. Luca Daguati ha poi illustrato le otto varianti elaborate nel periodo 2014-2016, a cui è andata ad aggiungersene un’altra completamente in galleria e con partenza da Selvaplana proposta dalla popolazione nel 2017. Dopo una prima scrematura sarebbero rimaste quattro varianti attuabili, fra cui:

  • il mantenimento dell’attuale tracciato rinforzato e ampliato da 2,3 a 2,5 m di larghezza per consentire il passaggio di mezzi pesanti fino a 32 t (variante 0)
  •  il collegamento Zalende/Campascio-Viano con tempi di realizzazione lunghi, min. 20 anni (variante IV)
  • il collegamento parzialmente in galleria Cotöngi-Val dal Crosc-Viano con tempi di realizzazione ancora più lunghi, min. 30 anni (variante VI)
  • la costruzione di una funicolare con cessione dell’attuale tracciato stradale al Comune

Vista l’urgenza di garantire quanto prima maggiore sicurezza a tutti gli utenti della strada, nonché il parere negativo del Consiglio comunale di Brusio in merito a una possibile funicolare, il Cantone ha ritenuto la variante 0 come la più consona alle esigenze.

In merito al progetto della funicolare, che prevedeva una stazione a valle nei pressi della stazione di Brusio e una stazione a monte nei pressi della chiesa di Viano per un investimento pari a 12-15 mio di franchi, l’ingegnere Luca Daguati ha voluto elencare anche gli eventuali potenziali turistici che avrebbe potuto avere l’infrastruttura. A tal proposito il sindaco Arturo Plozza ha però precisato che pur non avendo nulla in contrario alla funivia, che sicuramente sarebbe una buona soluzione per scolari e turisti, rimane fuori discussione che la sponda sinistra della bassa Valposchiavo necessiti un collegamento stradale. Il fatto che la manutenzione della strada attuale ricadrebbe sulle spalle del Comune rappresenta un rischio troppo grande per Brusio. 

La problematica di caduta sassi e frane
L’ingegnere Gian Cla Feuerstein ha illustrato la situazione in merito ai pericoli naturali e sottolineato come nel comune di Brusio vi sia un po’ ovunque il pericolo di caduta sassi o di frane. Oltre ai valli di protezione di Campocologno e del Viadotto a Brusio (prossimamente ne verrà realizzato uno anche a Campascio, Ndr) egli ha citato anche l’importante cantiere con sistemazione di muri e reti di protezione in zona “Livera”. Per quanto riguarda la strada di Viano ha precisato che dal 2013 ad oggi il Cantone ha investito circa 3 mio di franchi in opere di protezione. Fra il 2017-2018 sono state sostituite le reti di protezione più vecchie e altre sono state installate lungo circa 600 m del tracciato, ossia nelle sezioni di strada in cui i massi cadendo sviluppano la maggiore forza d’urto (fino a 3’000 kJ). Ad oggi le opere avrebbero diminuito il rischio per chi transita sulla strada di circa il 50% e solo alcuni brevi tratti sono ancora privi di protezione.

Feuerstein ha anche parlato della strategia dei rischi in Svizzera, puntualizzando sul fatto che in ogni luogo della Confederazione venga applicato lo stesso metro. La metodologia d’intervento è volta a rendere accettabile il rischio per la popolazione – anche in zone particolarmente sensibili come in montagna – riducendolo con investimenti appropriati, che tuttavia non devono superare il costo del rischio stesso (nello specifico caso si suppone la costruzione di una nuova strada, Ndr). Se in certi casi il rischio non fosse riducibile, la Confederazione può sollecitare anche la chiusura di strade e/o l’evacuazione di determinate aree. Stando ai parametri dell’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), sulla strada di Viano oggi il rischio è di circa quattro volte più elevato rispetto alla media del Paese. La sfida è dunque quella di diminuire ulteriormente il rischio fino ad una soglia di accettabilità, anche se deve essere chiaro a tutti che in nessun luogo è possibile eliminare completamente i fattori di rischio.

L’Ufficio foreste e pericoli naturali ha anche valutato la possibilità di costruire, su parte dell’attuale tracciato stradale, delle gallerie artificiali che, a differenza delle reti di protezione, avrebbero però lo svantaggio che il calcestruzzo della copertura non si presta a resistere all’urto provocato dalla caduta di determinati massi. Inoltre i franamenti di piccole dimensioni verrebbero catapultati più a valle, aumentando quindi il rischio in altre parti del tracciato sottostante. L’investimento per la costruzione di gallerie artificiali sull’attuale tracciato è stato stimato in circa 31 mio di franchi, ma solleverebbe fra l’altro anche non pochi dubbi sulla tenuta della struttura nel tempo.

Per tutte queste ragioni, l’Ufficio foreste e pericoli naturali ha optato per un potenziamento delle reti di protezione sull’attuale tracciato fino ad un’estensione lungo l’intera area interessata dalle frane. In determinati tratti della strada Gian Cla Feuerstein ha parlato anche di un possibile impiego di gallerie formate dalle reti di protezione. Solo per le reti di protezione sono stimati investimenti pari a 7,7 mio di franchi. I lavori di protezione andranno coordinati con quelli dell’ampliamento al manufatto stradale in mano all’Ufficio tecnico. Ma come ribadito anche dall’ingegnere in capo di quest’ultimo ufficio, l’ampliamento e la protezione della strada inizieranno al più tardi entro il 2021 e saranno portati a termine nel 2023. Dopodiché bisognerà appurare se gli obiettivi prefissati di un’ulteriore diminuzione del rischio saranno stati raggiunti prima di prendere ulteriori provvedimenti.

Nel chiosare la parte informativa, il sindaco di Brusio ha rassicurato i concittadini sul fatto che il Cantone stia prendendo molto sul serio la questione della sicurezza sulla strada di Viano e ha dichiarato che malgrado la variante in galleria non sia stata portata avanti il Comune si riserva in futuro il diritto di richiedere ulteriori valutazioni. Ciononostante egli ha dichiarato che il Consiglio comunale di Brusio condivide, in linea di massima, il modo di procedere ora proposto dai responsabili degli uffici competenti.

Le domande del pubblico
Nella parte riservata alle domande del pubblico il primo a prendere la parola è stato Sergio Zala, consigliere comunale di Viano, che dopo avere ringraziato i responsabili del Cantone ha rivolto loro l’invito a considerare maggiormente la storia millenaria di Viano e le esigenze dei suoi abitanti, che devono pur poter continuare a vivere in questo luogo.

L’ex consigliere comunale Claudio Merlo ha chiesto agli ingegneri cantonali quanto siano ancora sicuri gli ancoraggi delle reti di protezione risalenti a trent’anni fa e quale soluzione avrebbe in mente il Cantone in caso di interruzione della strada a seguito di un grande scoscendimento. Gli ha risposto Gian Cla Feuerstein indicando che gli ancoraggi vengono controllati regolarmente e che con i lavori previsti nei prossimi anni verranno sostituite tutte le vecchie reti (costruite per resistere fino ad impatti di 250-300 kJ) con reti di ultima generazione, che garantirebbero maggiore sicurezza. In merito agli scoscendimenti di una certa importanza l’ingegnere ha ribadito il concetto che bisognerà convivere con il fatto che un certo rischio rimarrà sempre. Egli ha però aggiunto che fortunatamente per buona parte dell’anno Viano dispone di un tracciato alternativo con la strada forestale di Presentìa. Se la frana dovesse verificarsi d’inverno il paese verrebbe invece a trovarsi in una situazione di emergenza, dove solo l’elicottero potrà garantire un rapido collegamento con il fondovalle.

Romeo Monigatti, ex collaboratore dell’ufficio Lutz&Schmid SA, ha sollecitato i responsabili del Cantone a rendere noti i costi della variante Campascio-Viano. Reto Knuchel gli ha risposto indicando una stima approssimativa intorno ai 96 mio di franchi, ma ha anche affermato che oltre ai costi elevati la variante presenterebbe altri aspetti negativi, come una pendenza del 15,5%, che per la costruzione di nuove strade non sarebbe più ammessa. In più il tracciato attraverserebbe una zona a rischio di frane e smottamenti e per questo motivo la variante sarebbe stata scartata.

Anche Ivan Lanfranchi ha chiesto come mai, se la variante Campascio-Viano è stata scartata a causa del pericolo, ora si voglia investire nell’ampliamento del tracciato attuale, che attraverserebbe una zona rossa. Inoltre si chiede come sarà possibile permettere, sempre sul tracciato attuale, il passaggio di mezzi da 32 t. Gian Cla Feuerstein gli ha spiegato che la zona rossa rappresentata in una scheda del tracciato attuale non corrisponderebbe alla zona di pericolo, bensì alla potenzialità espressa in kJ (kilojoule) dalla caduta di sassi. Secondo l’ingegnere forestale, alludendo alla variante Campascio-Viano, non avrebbe nemmeno senso spostare il collegamento stradale da una zona di pericolo verso un’altra zona di pericolo. Reto Knuchel lo ha invece rassicurato sul fatto che l’obiettivo del Cantone, a medio o lungo termine, è quello di avere sul tracciato attuale una portata per le 32 t come su tutte le altre strade di raccordo cantonali. Il progetto sarebbe tecnicamente fattibile.

A seguito di altri interventi del pubblico Knuchel ha pure ribadito che durante i lavori di ampliamento fra il 2021-2023, come in tutti gli altri cantieri del Cantone, vi saranno delle interruzioni temporanee, ma che Viano – tranne in inverno – avrà nella strada forestale di Presentìa una valida alternativa in caso di interruzioni prolungate. Alla domanda sui costi di manutenzione della strada negli ultimi anni e in quelli a venire, che accumulandosi nel tempo potrebbero superare i costi di costruzione di un tunnel, Knuchel ha un po’ glissato rispondendo che l’esercizio e la manutenzione di un 1 km di galleria costa di regola otto volte in più di 1 km di strada. Nel caso della strada di Viano questo rapporto si dimezzerebbe, ma la strada rimarrebbe pur sempre meno caro di una galleria. Poi ha aggiunto che la tempistica relativa alla realizzazione di un tunnel (fino a 30 anni di attesa) non risolverebbe da subito la sicurezza del collegamento Brusio-Viano. Le varianti in galleria elaborate dal Cantone, infatti, si aggirano intorno ai 60-70 mio di franchi e il budget cantonale per l’intera rete stradale (che consta di quasi 900 km) è attualmente di 37 mio di franchi all’anno. I soldi provenienti da questo calderone per una galleria come quella progettata per Viano, potrebbero raggiungere circa i 3 mio all’anno, ciò che significherebbe una possibile realizzazione in 20 anni. Fra l’altro, per la costruzione di strade, a differenza dei comuni, il Cantone non ha la possibilità di fare degli accantonamenti, anche se dispone di un fondo per finanziamenti speciali che funge da ammortizzatore.

A concludere la parte aperta al pubblico è stato il granconsigliere Della Cà, che ha paragonato la situazione della strada di Viano a una guerra. E quando si è in guerra – ha continuato – si adottano le soluzioni più rapide ma non quelle ottimali. Egli ha però affermato che è inaccettabile che la messa in sicurezza dell’attuale tracciato avvenga solo entro il 2023. A tal proposito ha anche prospettato azioni concrete in Gran Consiglio per cercare di accorciare i tempi, in quanto nelle condizioni attuali egli è sicuro che sulla strada di Viano, prima o poi, qualcosa succederà. Queste sue ultime parole devono avere toccato le corde di molti presenti, perché il suo discorso è stato interrotto da un applauso. Tuttavia i responsabili degli uffici cantonali gli hanno prontamente fatto presente che la posa delle prime reti avverrà al più tardi nel 2021 (magari già nell’autunno del 2020) e che la realizzazione sarebbe già iniziata con un incontro avvenuto fra gli uffici cantonali competenti lo scorso 3 dicembre. Naturalmente occorre tenere conto delle regole del gioco e della tempistica usuali per questo genere di lavori, ha ancora precisato Feuerstein.

A molti vianesi e partecipanti alla serata non sarà comunque sfuggita l’amara constatazione che, numero di progetti a parte, la montagna abbia infine partorito un topolino.


Achille Pola

4 COMMENTI

  1. Cari Brüsasc e Vianesi perche‘ non approfondire il pensiero del Signor Capelli…..per la funivia!
    Primis la sicurezza della gente al piu presto possibile!
    Variante galleria = utopia!
    La variante reti a quanto sembra non e,abbastanza sicura!!
    Ampliare la strada attuale 3,5m e‘ sicuramente giusto ma non per35T come vuole il Cantone,
    Perche‘ non pensare a VIANO“GREEN“ esempio Zermatt Braunwald…
    La funivia e‘ un mezzo di trasporto e un progetto turistico nel senso dello sviluppo sostenibile per Viano il comune di Brusio e per tutta la valle!!!Il comune potrebbe esaminare questa opzione e trovare una soluzione con il Cantone.IL paesello di Viano e‘ unico potrebbe con la funivia diventare una attrazione turistica per indigini e visitatori.
    Nessuno non ha mai usato la parola PERMAFROST…..il probema non esiste?
    Auguro Buone Feste e un Sereno e positivo anno 2020!

  2. Achille, come sempre, ha redatto un articolo che rispecchia esattamente quanto presentato come pure le reazioni e (triste) conclusione della serata informativa; complimenti! Questo è Giornalismo.
    Rientrando a casa, sulla strada di Viano, l‘amaro in bocca si è fatto sentire in grande quantità. Dopo vari studi, negli uffici Cantonali, ci si è resi conto che la tratta migliore rimane quella attuale. Grazie a coloro i quali oltre 100 anni fa (e ricordo Franz Merlo, grande fautore nel lontano 1909 con l‘allora ingegnere Solca‘), tanto si impegnarono per questa importantissima causa. Col senno di poi, ma neanche tanto, era prevedibile. Tutta la sponda sinistra, ma non solo, è pericolante/instabile. Rimaneva l‘alternativa, che ritengo sia sempre ancora “la migliore“, di una tratta in galleria. In occasione della serata di informazione, i rappresentanti del Cantone non hanno voluto dire che questa non si farà per questioni economiche; perché costa troppo.
    Per garantire la sicurezza necessaria sulla strada di Viano, le protezioni sotto forma di reti, non bastano. Questo detto, rispettando vari criteri di sicurezza nonché di costi-benefici, ben spiegati durante la serata. Il Cantone, a quanto pare, ha sottovalutato da anni i pericoli pur sapendo che il rischio fosse di quattro volte superiore alla media della Svizzera, Grazie. Non al Cantone, bensì alla Divina Provvidenza che fin‘ora ci ha assistito. Per fortuna (come citato e paragonato dal Consigliere Della Ca‘) “non siamo in guerra“, dico io. Il Cantone provveda a garantire la maggior sicurezza possibile, al più presto possibile (da subito)! Nel contempo valuti e non dimentichi una soluzione finale, prendendo in seria considerazione una via coperta; che io continuerò a definirla „galleria“. Servono non solo manutenzioni, ma sopratutto investimenti a lungo termine. Perché Viano, non intende vivere e campare alla giornata bensì continuerà ad esistere. Lo dobbiamo anche alla storia ed alle persone venute prima di noi. Buone Feste a tutti i lettori, che Dio aiuti noi e chi per noi può e deve interessarsi alla nostra causa.

  3. Esatto. La montagna ha partorito un topolino. Ero presente ma che delusione. Tanti proclami politici e tanti studi per presentare alla fine la soluzione delle reti….. appena dopo aver detto che non danno garanzia al cento per cento in caso di grossi massi e di grandi scoscendimenti!
    La variante sicura con la galleria da 60 milioni ormai si é capito non la vogliono fare. Scusate amici Vianesi ma non varrebbe la pena di approfondire e valutare meglio la variante funivia?