“Ursin”, un altro grande successo per La compagnia inauDita

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Immagine tratta dal libro "Una campana per Ursli" di Selina Chönz e illustrazioni Alois Carigiet edito da orell füssli Verlag AG

Un palco con una sedia e uno sgabello, una geniale interprete nelle vesti di una ragazzina, un monologo, una storia con tanti personaggi, un’ora intensa e divertente: tutto questo e molto di più è Ursin, il nuovo spettacolo de La compagnia inauDita andato in scena questo fine settimana in Casa Besta a Brusio.

Ispirato a “Una campana per Ursli”, racconto scritto nel 1945 da Selina Chönz e illustrato dall’artista grigionese Alois Carigiet, lo spettacolo “Ursin” ha rallegrato e affascinato il pubblico entusiasta per la originale interpretazione di Chiara Balsarini.

Chiara si presenta al pubblico nei panni di Madleina, l’amica di Ursin, con la gonnella azzurra, la camicia verde menta e il foulard al collo giallo senape, scarponcini e calzettoni di lana, raccontando una storia ambientata in un piccolo villaggio contadino dell’Engadina. La scenografia, composta unicamente da uno spazio vuoto con una sedia e uno sgabello di legno, può sembrare scarna e quasi troppo semplice, ma talento e creatività della protagonista riempiono magistralmente lo spazio, trasportando i presenti in quel mondo contadino di tanti anni fa, dove tutti, con gran fermento, stanno preparando il tradizionale “Chalandamarz”.

Ursin desidera profondamente partecipare alla festa al fianco dei ragazzi più grandi e con un bel campanaccio che scaccia l’inverno, ma la sorte lo lascia con una campanella piccola e insignificante; triste e scoraggiato si ricorda di un grande e bellissimo campanaccio appeso ad un piolo lassù su un monte. Comincia così l’avventura di Ursin raccontata dall’amica Madleina che, con ammirazione per il coraggio e la determinazione dell’amico, descrive con grande enfasi le vicende, quasi fossero sue.

Un monologo geniale, in cui un personaggio diventa tante persone grazie anche al cambio d’accento, al tono di voce e a volte perfino il gioco tra lingue e dialetti diversi; la voce del narratore, l’Ursin, i genitori, i compagni di scuola, lo zio Tumasch le donne del paese e perfino gli animali del bosco. I suoni onomatopeici aiutano a ricreare i rumori della natura e i suoni dei campanacci, contestualizzando ogni scena.

… vi ricordate il ponte sul fiume, il ponte è praticamente ghiacciato con questo freddo, c’è una patina sottile sul legno uno strato sottile di neve, ma non non è neve, sembra ghiaccio, ma non è ghiaccio, è brina e sulla brina se non stai attento si pattina non ci sono ringhiere per tenersi e … bisogna stare in equilibrio ehhhh, ma Ursin non ci pensa non ha paura va deciso, sette passi corti e uno lungo non conta neanche, perché lui lo sa a memoria … passato il ponte Ursin arriva nel bosco … e c’è tanta neve … il primo strato di neve è duro una granella ghiacciata e sottile, ma sembra tenere, Ursin ci carica il peso eh puff … giù fino al ginocchio… passo, affonda e scivola, passo, affonda e scivola, passo, affonda e scivola…

Il gesticolare e lo spostarsi freneticamente e agilmente sul palco della protagonista ricreano le caratteristiche dei vari personaggi presenti nella storia, e i soli sgabello e sedia fanno da banco di scuola, masso, muro e perfino finestra. Il saltuario accompagnamento musicale del compositore brusiese Remigio Nussio e il cambio di luci rafforzano le scene già ricche di dettagli. Tutto questo a dimostrare che a volte basta davvero la bravura e la genialità di chi recita per trasportare il pubblico in una vera e propria favola.

Tanti i bambini, anche molto piccoli, presenti in sala, tutti con lo sguardo attento e pronto a seguire le vicende di Ursin.
La compagnia inauDita, con la regia di Egidia Bruno e Chiara Balsarini, assistenza alla regia e tecnica Begona Feijoò Farina, scene e costumi di Anna Capelli e disegno luci di Maurizio Natali, hanno reso onore a ciò che tutti noi conosciamo come “Schellen-Ursli” o “Uorsin”, una storia che da 75 anni intrattiene e diverte grandi e piccini, senza mai invecchiare.

Lo spettacolo Ursin per la rassegna teatrale “i monologanti” sarà nuovamente in scena mercoledì 22 gennaio alle 14:30 in Casa Besta a Brusio e presso Devon House a Poschiavo domenica 26 gennaio alle ore 14:30 e in replica alle 17:30.


Adriana Zanoli