Pensiero Pasquale

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Di questi tempi anche un pensiero laico condito col silenzio e il vuoto delle piazze può trasformarsi in preghiera.

Natale con in tuoi Pasqua con chi vuoi – si usava declamare da noi in casa, come dire che a Pasqua ognuno era libero di godersi quei giorni non tanto come festività religiosa, ma come tempo libero, in una stagione invitante alla leggerezza come la primavera. Insomma la Pasqua, che etimologicamente significa Passaggio, veniva per lo più interpretata come trasferta, e la dicevano lunga i chilometri di auto in coda al tunnel del Gottardo per trasferirsi al sud.
Quest’anno non sarà così, l’invito per tutti è di restare a casa.
E allora, malgrado il bel tempo previsto dalla meteo, le piazze, i lungolaghi, i parchi , i fiumi, le Chiese rimarranno vuoti.
Val la pena sprecare qualche pensiero su questi spazi ormai deserti, perché nel loro silenzio raccontano tante cose. Ogni architettura richiama la presenza dell’uomo e va alla sua storia. Uomini che adesso non si vedono ma che possiamo immaginare nelle loro case a inventarsi un nuovo modo di trascorrere la giornata. Abbiamo tutti negli occhi l’immagine di Papa Francesco, solo in una piazza San Pietro bagnata dalla pioggia, piccolo nel suo abito bianco in quell’immensità grigia, a dire la sua presenza e la sua benedizione. Si può essere laici, ma di fronte a quell’immagine potente un pensiero si eleva sopra le cose, in una dimensione altra.
E’ anche l’architettura spogliata dalla presenza umana a rinforzare questo sentimento. L’assenza di una moltitudine di gente normalmente presente ne racconta un po’ la loro storia creando ugualmente con tutto quel silenzio e quel vuoto una specie di condivisione e partecipazione.

Forse è questo il passaggio Pasquale nei giorni del Corona Virus: entrare tutti in una dimensione nuova di lentezza e in qualche modo trasformarsi, apprezzare la gabbia dorata in cui, almeno qui, la pandemia ci costringe. Abbiamo infatti case belle, spesso un giardino, boschi e monti sulla porta di casa, posti dell’anima a portata di mano.

Il mio pensiero laico è di gratitudine: per essere ancora sana, per godere di un tempo lento, per poter camminare nei boschi, per riconoscere la bellezza di una piazza vuota, per sapere che qualcuno ci cura, si impegna per permetterci di fare la spesa, per i giornalisti che ci informano, per il silenzio delle strade.
Una specie di preghiera insomma, se pregare non significa chiedere, ma piuttosto dire grazie.

Buona Pasqua a tutti!


Serena Bonetti

4 COMMENTI

  1. Carissimi Serena ed Emanuele; carissime Elisa e Matilde e, non da ultimo, carissimo Geo!

    BUONA PASQUA anche da parte mia!!!… Che la luce del Risorto Vi accompagni fino alla prossima Pasqua, continuando a riempire le Vostre menti e i Vostri cuori di pensieri positivi, di gioia e gratitudine.

    Valentina Menghini