Andrea Zanolari: “Ci sono i presupposti per ripartire”

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La scorsa settimana è stata annunciata la nomina di Andrea Zanolari quale presidente di Valposchiavo Turismo. Nominato dal comitato dell’Associazione Artigiani e Commercianti Valposchiavo quale suo rappresentante in seno all’ente, Zanolari, dopo sei anni, succede all’attività di Marcello Gervasi.

Buongiorno Andrea, innanzitutto complimenti per il tuo nuovo incarico. Così, per rompere il ghiaccio: è più un onere o un onore? E che eredità ti ha lasciato il tuo predecessore?

In realtà è entrambe le cose, e per lo stesso motivo. Pianificare e gestire il marketing turistico della Valposchiavo è un impegno che presuppone indubbiamente determinazione e tanta voglia di lavorare per il futuro della nostra regione, un “onere” inteso come responsabilità. Ma contribuire a incrementare l’attrattiva dell’offerta turistica di un territorio tanto bello e ricco di un prezioso patrimonio paesaggistico e architettonico è soprattutto un onore. Per questo ci tengo a ringraziare in primis l’Associazione Artigiani & Commercianti Valposchiavo per la fiducia riposta in me. Sono molto grato anche al mio predecessore, Marcello Gervasi, attore principale della mutazione dell’organizzazione turistica regionale dallo storico Ente Turistico Valposchiavo alla moderna Valposchiavo Turismo – mutazione che ha rafforzato la nostra identità e reso più ampio ed efficace il raggio d’azione del nostro operare sul territorio e con le istituzioni. Per quanto mi riguarda mi impegnerò per dare continuità al lavoro svolto fino ad oggi, cercando di rappresentare al meglio le varie istanze.

Quali sono stati i passaggi che hanno portato alla tua nomina? Qualche anno fa ti saresti aspettato che un giorno avresti ricoperto questo ruolo?

Da sempre faccio parte della Commissione strategica di Valposchiavo Turismo in veste di rappresentante del settore vitivinicolo in seno all’Associazione Artigiani & Commercianti Valposchiavo. La mia nomina, arrivata in maniera del tutto inattesa, vuole forse rimarcare come il turismo sia un fenomeno trasversale che incide su molti settori ed è caratterizzato dalle più svariate interazioni, non coinvolgendo solo ristoranti e strutture ricettive. Affiancare l’imprenditoria, a margine e a integrazione di quanto già fatto, risulta essere imprescindibile.

Quali sono i risultati raggiunti da Valposchiavo Turismo che più hai apprezzato in questi anni? Una menzione speciale credo vada riservata anche al direttore Kaspar Howald…

Certamente, Kaspar Howald dirige in maniera esemplare Valposchiavo Turismo, ente del quale non si può che apprezzare la compattezza e la serietà. In questi anni sono stati raggiunti dei risultati importanti, penso in particolar modo alla nascita dei marchi “100% Valposchiavo” e “Fait sü in Valposchiavo”: ritengo che i prodotti regionali siano un importante anello di congiunzione tra l’agricoltura/il commercio e il turismo e che la loro importanza sia destinata a crescere ulteriormente in futuro. Del resto il turismo ha un interesse diretto a equilibrare e compensare le opportunità di “fruizione” e “tutela”: l’attrattività della nostra valle, proprio perché legata principalmente alla presenza di paesaggi incontaminati, è infatti direttamente proporzionale alla sua capacità di raccontarsi in maniera sostenibile, puntando sulla neutralità climatica e sull’uso parsimonioso delle risorse.

Da sinistra: Marcello Gervasi e Kaspar Howald

La crisi legata al coronavirus come sta condizionando e come condizionerà l’attività di Valposchiavo Turismo?

Al momento è difficile stabilire l’entità e la durata degli effetti che l’epidemia produrrà sul turismo, anche se è evidente che la Valposchiavo sta accusando cali, talvolta pesanti, della domanda. Ritengo tuttavia verosimile che, in ragione della crisi, proprio gli Svizzeri trascorreranno le vacanze vicino a casa; considerando poi che l’80-90% del nostro turismo è interno (percentuale ampiamente al di sopra della media cantonale, che si aggira intorno al 50%), direi che ci sono i presupposti per ripartire. Senza dimenticare poi che le nuove esigenze di distanziamento sociale e la ricerca di esperienze a contatto con la natura favoriranno la riscoperta dei piccoli borghi alpini e della montagna vera, quella più tranquilla e autentica che la Valposchiavo offre.

Quali sono gli obiettivi che vorrai raggiungere durante il tuo mandato?

Il primo passo sarà quello di delineare un chiaro orientamento strategico: il brand message della caratteristica alpina e sostenibile è indubbiamente vincente, ma per essere posto maggiormente in risalto occorre avere una visione più precisa, individuare il target di riferimento, capire come interpretare in maniera coerente la regionalità, formare gli operatori del settore – il tutto confrontandosi sia con la situazione attuale del turismo in Valposchiavo, sia con le sfide cui la nostra regione dovrà far fronte in futuro e con gli sviluppi di mercato che si profilano all’orizzonte. Faccio qualche esempio. Tra i turisti che trascorrono le proprie vacanze in Valposchiavo, attualmente prevalgono le fasce più anziane e le famiglie: riteniamo opportuno non trascurare i turisti giovani e confrontarci con questo gruppo target, perché si compone di potenziali turisti del domani, ma soprattutto può essere fonte di stimolo all’innovazione turistica, o preferiamo puntare su una componente meno giovane, elaborando proposte specifiche e, per esempio, smantellando le barriere per anziani e disabili? Miriamo ad aumentare l’internazionalità della domanda turistica – sapendo che, in tal caso, risulterebbe urgente investire in una formazione basata sul plurilinguismo e sulla trasmissione della cosiddetta “Heimatkunde” – o puntiamo ad un turismo di prossimità, infraregionale? Solo avendo chiara la nostra identità sarà possibile realizzare il passaggio da un mero branding del territorio ad un marketing del territorio più ampio. In futuro ci dovremo infine occupare maggiormente della stagionalità e di come superarla, magari introducendo un evento season opening che possa dare respiro, in un periodo di media stagione, a tutto l’indotto, e al contempo fungere da fattore d’impulso per la promozione del nostro territorio. Anche in fatto di eventi, per me vale il principio secondo il quale la qualità ha la precedenza sulla quantità.

Per concludere, quali sono i valori che ti porti dal lavoro e dalla vita familiare e che utilizzerai per questo incarico?

Dirigendo tre aziende vitivinicole in altrettanti territori vocati al turismo (Valtellina, Bündner Herrschaft, Franciacorta), ed avendo quotidianamente a che fare con il mondo della ristorazione, inutile dire che quello turistico è un settore che mi sta particolarmente a cuore. Ricoprirò questo incarico con serietà ed entusiasmo, certo che in qualunque contesto – lavorativo e familiare – la crescita passa solo attraverso il dialogo e il rispetto reciproco.


A cura di Marco Travaglia

Marco Travaglia
Caporedattore e membro della Direzione