1° Agosto a Cavaione, i discorsi di Franco Balsarini e Luca Plozza

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Discorso primo agosto di Franco Balsarini a Cavaione

Egregio Sig. Consigliere Federale
Stimata Consorte
Egregio Presidente Comunale
Egregio Podestà
Stimati Granconsiglieri
Egregi Consiglieri Comunali
Stimati Ospiti,
Cari Cavaionesi,

Mai mi sarei immaginato di ospitare un Consiglire Federale in carica il giorno del Natale della Patria in questo piccolo paesino di montagna. Credo che nella storia di Cavaione, il paese più giovane della Svizzera, non sia mai avvenuto un evento simile e per questo La ringrazio sentitamente.

La mia impressione Sig. Parmelin è che Lei sia una persona semplice e umile, come la gente che ha vissuto e che vive tutt’ora quassù.

Personalmente mi ritengo fortunato perchè posso vivere a Cavaione. Sono nato in questo paese e ho frequentato il primo anno scolastico. Poi, per motivi di forza maggiore mi sono trasferito altrove, ma il desiderio di ritornare quassù era così forte che nell’anno 2012 ho coronato il mio sogno di ritornare.

I ricordi dell’infanzia mi portano a rivivere l’era del contrabbando di sigarette e di caffè dove soprattutto uomini, ma anche donne, portavano le cosidette “bricolle” di un peso di 30-35kg  per gli uomini e di 20-25kg per le donne lungo il confine verde in passaggi definiti come il Colle d’Anzana, Colle di Salarsa, Frontalone, Lüghina e altri ancora. Pure mio padre faceva parte di questo gruppo di contrabbandieri denominati anche spalloni. Questa attività ritenuta a quei tempi legale per la Svizzera e illegale per l’Italia era fonte di guadagno per la maggior parte dei Cavaionesi e serviva per il sostentamento delle proprie famiglie. Basti pensare che per un viaggio si guadagnavano 10’000 lire che corrispondevano allora a CHF 70.-. Ricordo ancora i due piccoli ristoranti che c’erano a Cavaione pieni di contrabbandieri.

Per rendere l’idea della quantità di merce nell’anno 1970  vennero esportati 8,5 milioni kg di caffè e poco più di 400’000 kg di tabacco. 

I prati che vedete oggi venivano una volta coltivati con grano saraceno, patate, segale e frumento. Il grano veniva addirittura macinato nel mulino del paese.

Tornando al giorno d’oggi, un gruppo di persone, di cui faccio parte, che per diversi motivi sono legate a Cavaione, ha istituito la “Fondazione Cavaione” che ha lo scopo principale di recuperare e valorizzare il paesaggio terrazzato di Cavaione con la manutenzione e ristrutturazione dei muri a secco, dei “bait” (grotti) e della vecchia scuola. Questo dimostra l’attaccamento di persone che mettono a disposizione il proprio tempo libero per il proprio paese.

Concludo con la speranza che questa breve visita possa essere per Lei un bell’esempio di come delle piccole realtà di montagna riescano a sopravvivere grazie alla passione e all’amore dei propri abitanti e discendenti nonostante le grandi difficoltà.

Buon 1. di agosto a tutti.

Franco Balsarini – Abitante di Cavaione

Discorso primo agosto di Luca Plozza a Cavaione alla presenza del CF Parmelin

Onorevole Consigliere Federale Guy Parmelin,
gentile consorte,
stimate autorità,
cari Cavaionesi,
gentili signore, egregi signori,

In qualità di presidente della Fondazione Cavaione vi illustro brevemente

Il progetto Cavaione, un tipico progetto Svizzero

Il progetto Cavaione, allestito nel 2018 dalla Fondazione, non ha solamente l’obiettivo di valorizzare alcuni oggetti del paesaggio né tantomeno intende trasformare Cavaione in un museo, bensì mira più globalmente a salvaguardare la gestione a lungo termine del territorio di Cavaione e a promuovere attività socio-culturali del piccolo borgo di montagna.

Attualmente è in fase di esecuzione la prima tappa che comprende diversi interventi: anzitutto il ripristino di muri a secco, elementi che caratterizzano il paesaggio di Cavaione e importanti sia per la protezione del villaggio e delle strade sia per poter continuare a sfalciare i prati. Si stanno inoltre recuperando i tradizionali crot, alcuni erano i frigoriferi di una volta, altri erano delle baite per i pastori. Significativa è la trasformazione della vecchia scuola in ostello. Il nostro obiettivo è sia di ospitare gruppi di volontari, scolaresche e militi del servizio civile che possano aiutare i contadini nel loro duro lavoro in questi ripidi pendii, sia di avere un luogo dove svolgere attività sociali e culturali a Cavaione. Infine si stanno ripristinando dei prati e dei pascoli secchi.

Ma perché il progetto Cavaione è un tipico progetto Svizzero?

  • Cavaione, arroccato sopra la Valle, ha un paesaggio stupendo caratterizzato da 35 ettari di prati terrazzati, un tempo utilizzati quali campi. La metà dei prati sono prati secchi d’importanza nazionale e sono sostenuti da oltre 16 chilometri di muri a secco.
    Cavaione è sì un posto unico ma in Svizzera troviamo diverse di queste perle ben conservate sparse su tutto il territorio nazionale. Non a caso la Svizzera è una meta turistica apprezzata in tutto il mondo.
  • Cavaione si è mantenuto nel tempo grazie al grande lavoro dei contadini. Fino a pochi decenni fa tutte le famiglie di Cavaione lavoravano la loro terra, attualmente la gestione è concentrata in 4-5 agricoltori che, con enormi fatiche, sfalciano ogni anno i prati.
    La gestione del territorio da parte dei contadini e gli aiuti finanziari dello Stato per sostenerli è un “marchio” tipicamente svizzero.
  • I costi della prima tappa del progetto ammontano a 1 milione di franchi. Il Comune di Brusio, il Cantone dei Grigioni (UNA) e il Fondo Svizzero per il Paesaggio hanno dato il loro importante contributo ma non potevano sostenere tutti i costi. Qui è emersa la tipica solidarietà svizzera: i finanziamenti mancanti sono stati raccolti grazie a fondazioni private e in special modo al significativo aiuto del Patronato svizzero per i comuni di montagna.

In conclusione due considerazioni:

  • la prossima tappa comprenderà, oltre al ripristino dei muri a secco e a misure a favore della gestione agricola, anche interventi nel caratteristico nucleo di Cavaione.

Nel 2021 inizieremo la ricerca dei fondi necessari.

  • per garantire la gestione a lungo termine del territorio di Cavaione con il suo stupendo paesaggio, ricco di biodiversità, ai contadini di montagna come anche di molte altre zone di difficile gestione, serviranno pure in futuro contributi statali.

A nome della Fondazione Cavaione ringrazio l’onorevole Consigliere Federale per la sua gradita visita.

Per la Fondazione Cavaione
Luca Plozza, presidente