Il 13 giugno prossimo saremo chiamati ad esprimerci su due iniziative che, se accettate, indeboliscono la produzione agricola svizzera e fanno salire sensibilmente i prezzi dei generi alimentari. Si tratta dell’Iniziativa per il divieto dei pesticidi sintetici e dell’Iniziativa sull’acqua potabile.
L’iniziativa sui pesticidi colpisce non solo l’agricoltura convenzionale ma anche quella biologica. Interferisce anche nell’ambito della cura del paesaggio e del giardinaggio. Inoltre l’iniziativa ostacola l’importazione di molti generi alimentari. Le conseguenze pratiche sono gravi non solo per i produttori, ma soprattutto per i consumatori, confrontati con minor scelta e prezzi più alti. Posso affermare questo grazie alla mia lunga esperienza nel settore della produzione. Innanzitutto dobbiamo porci l’interrogativo sui pesticidi. Che cosa sono? Sono dei prodotti fitosanitari omologati, molto utili se utilizzati in modo corretto per lottare contro organismi nocivi e agenti patogeni (batteri, virus, ecc.). Questi prodotti, prima di essere messi sul mercato, sono obbligatoriamente sottoposti a severi controlli per evitare rischi alla salute e all’ambiente. Proteggono le piante anche nell’agricoltura biologica e contribuiscono in modo determinante a soddisfare il fabbisogno alimentare. Ciò è possibile soltanto se le colture possono essere difese da malattie, parassiti e malerbe.
Per questi motivi la Svizzera, oltre a sostenere la ricerca e lo sviluppo e l’introduzione di alternative, cura progressivamente da decenni la difesa fitosanitaria integrata nella quale vale il principio secondo cui le misure di lotta chimiche sono applicate soltanto se quelle di prevenzione alternative non permettono di garantire una protezione sufficiente. Anche noi, da anni, lavoriamo in modo continuo per migliorare la produzione agricola con metodi sempre più rispettosi dell’ambiente. Ci siamo sempre impegnati per promuovere la cosiddetta produzione integrata, adattandoci in modo coerente ai vari piani d’azione delle nostre autorità come per esempio quello approvato dal Consiglio federale nel 2017, volto a ottimizzare l’utilizzo ragionevole dei prodotti fitosanitari. Grazie a questi sforzi l’agricoltura svizzera si sa distinguere per la produzione di alimenti sostenibili.
Il divieto radicale voluto dall’iniziativa sui prodotti fitosanitari è arbitrario e anti-innovativo. Annienta gli sforzi della ricerca. Senza prodotti fitosanitari, i batteri e i virus sono liberi di proliferare senza ostacoli negli orti e nei campi. Ne consegue una drastica riduzione della produzione. Per alcune colture si rischia perfino la perdita dell’intero raccolto e la riduzione pericolosa della sicurezza alimentare. Frutteti, orti, ma anche campi di patate, colza e barbabietole da zucchero sono le colture più a rischio, comprese anche quelle biologiche.
L’iniziativa contro i prodotti fitosanitari mette a repentaglio l’industria alimentare e con essa i settori gastronomici e alberghieri, in quanto da un lato calano le condizioni competitive e dall’altro salgono i prezzi dei prodotti. Le conseguenze sono facilmente prevedibili: minor produzione, maggior dipendenza dai prodotti esteri, turismo degli acquisti oltre frontiera con maggior spreco di energia e maggiori emissioni di C02, insicurezza alimentare, soppressione di posti di lavoro, calo della ricerca, impoverimento generale. Raccomando quindi di respingere l’Iniziativa per il divieto dei pesticidi sintetici.
Nei prossimi giorni pubblicherò il mio punto di vista in merito all’Iniziativa sull’acqua potabile.
Delio Iseppi