Centro medico: e a Brusio?

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Il Centro Sanitario Valposchiavo ha, nelle scorse settimane, presentato alla popolazione il progetto oramai esecutivo del nuovo Centro medico, che sorgerà presso il San Sisto e che è destinato a rimodellare il mondo sanitario in Valposchiavo. Una novità che permetterà anche per il futuro di avere un’offerta sanitaria sia di base che specialistica a portata di mano per gli abitanti della valle. La scelta, come sottolineato da Emanuele Bontognali, presidente del comitato del Consiglio di Fondazione del CSVP, è dettata anche da ragioni pratiche.

“Si vuole ridare centralità al medico di famiglia/di base, creando appunto un “Centro Medico” gestito proprio da medici di base, i quali prenderanno a carico gli utenti/pazienti a 360 gradi, avvalendosi se del caso degli specialisti che regolarmente e a turno sono presenti presso il CSVP (non necessariamente però nel Centro Medico). Con questo modello si potrà migliorare la competenza, l’efficenza e la redditività della medicina di base; e rendere dunque più attrattiva l’attività medica di base, anche in periferia. Senza una soluzione simile risulterà quantomeno arduo trovare giovani professionisti di qualità, che possano sostituire via via i colleghi in età da pensionamento. Vogliamo anche migliorare la collaborazione e le sinergie (labor, radiologia, attrezzature, farmacia) con l’ospedale San Sisto, con evidenti vantaggi sia per i medici che per l’ospedale (dove i medici di base sono attivi quali medici accreditati).

A fianco degli apprezzamenti ricevuti dal progetto, vi sono anche alcune perplessità. In particolare, il Presidente comunale di Brusio, Arturo Plozza, si dice preoccupato che, nel medio periodo, possa venir meno la presenza fisica di un medico a Brusio.

Al momento, infatti, l’assistenza è garantita dallo studio del dottor Albertini. Fra qualche anno, tuttavia, con il pensionamento del medico, potrebbero esserci problemi. “Capisco bene – sottolinea Plozza – che il CSVP non può promettere niente, specialmente in questo momento, quando ancora le cose non sono partite. Non è che ci si possa garantire la presenza di un medico a Brusio. Però sono preoccupato. Sarebbe un colpo duro, perché i servizi di un paese sono oltre a quelli commerciali la presenza di un ufficio postale, di un medico, delle scuole: la posta già a Brusio non c’è più… Non vorrei che toccasse al medico presto. Se perde questi importanti presidi Brusio diventa meno attraente come posto dove vivere anche per nuovi residenti.”

Anche e soprattutto per gli anziani e coloro che non hanno a disposizione un’automobile, la mancanza di un medico anche solo alcuni giorni o mezze giornate la settimana diverrebbe, insomma, un elemento discriminatorio.

Già alla presentazione del progetto si è fatto riferimento alla possibilità della creazione di un eventuale “ambulatorio satellite” a Brusio. Non è ovviamente possibile la replica a Brusio di quel che si sta a creando a Poschiavo, tuttavia la sintesi, ricapitolando le posizioni di Bontognali e Plozza, sembrerebbe a portata di mano. Il Comune di Brusio dispone di numerosi spazi pubblici, all’interno dei quali potrebbe ospitare senza far pagare un canone di affitto e magari contribuendo con una parte delle utenze uno studio medico. La strumentazione necessaria potrebbe essere reperita in parte attingendo agli studi a oggi esistenti che invece “confluiranno” nel CSVP. Uno schema, insomma, di assunzione di costi condiviso tra le parti, in modo da rendere attraente per i medici l’idea di turnare in parte anche sull’ambulatorio di Brusio.

Non va infatti dimenticato che il medico di famiglia è un libero professionista e che l’alternativa parrebbe soltanto quella di un contributo diretto, una sorta di “condotta” a chi si occuperà dei pazienti brusiesi. In parole povere: al CSVP il compito di portare in valle i medici competenti, necessari e disponibili e a Brusio quello di convincerli a una presenza attiva anche sul proprio territorio.


Maurizio Zucchi

Maurizio Zucchi
Membro della redazione

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