Armate di talento musicale e cariche di sentimenti ed emozioni da lanciare sul pubblico, le quattro Baronnes Underground – giacchetta rossa, maglietta e pantaloni neri, e una manciata di capelli raccolti a spilla sul capo – lasciano subito trasparire dai loro volti un non comune senso di determinazione e consapevolezza nei propri mezzi. Un’immagine che verrà confermata anche dalla maestria agli strumenti e dalla purezza delle voci. Sebbene non ci troviamo davanti a un gruppo rock, punk o metallaro dallo spirito ribelle (del tipo Måneskin tanto per parlare di una band attualmente in auge), lo spettacolo musicale offerto mercoledì scorso dalle «Baronesse» presso il Punto Rosso di Poschiavo era comunque pervaso da sprazzi di follia e ideato con molta intelligenza e sensibilità.
L’evento dal titolo Madame Vote!, organizzato dalla Pgi Valposchiavo per commemorare i 50 anni dallo storico voto che – almeno sulla carta – mise sullo stesso piano i diritti politici delle donne a quelli degli uomini, si è contraddistinto anche per un’aura giovanile e frizzante emanata dalle musiciste, le quali si sono destreggiate fra canti e musiche popolari e generi più sperimentali, in cui hanno fatto ampio uso di dispositivi musicali elettronici. Tutti i pezzi dello spettacolo-concerto avevano come filo conduttore le difficoltà e le frustrazioni vissute dalle donne di ogni parte del mondo in più di un secolo di lotta femminista, portata avanti per riuscire ad ottenere il suffragio universale e vedersi riconoscere pari opportunità nella società. E come in tutte le creazioni artistiche che si rispettano Madame Vote! non parla solo della storia del diritto di voto ed eleggibilità per le donne in Svizzera, negato nel 1959 e poi approvato nel 1971, ma rivela anche spezzoni della storia più intima e personale delle quattro giovani e rampanti «Baronesse».
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Ha pensato bene la Pgi Valposchiavo, dopo un lungo periodo in cui ogni tipo di manifestazione pubblica è rimasta assente per le note ragioni dovute alla lotta al contagio da SARS-Cov-2, di portare in valle questo spettacolo e commemorare dignitosamente i cinquant’anni di voto alle donne. Un’ottima occasione, fra l’altro, per ricordarci il senso di impotenza e frustrazione che ognuna/o di noi può potenzialmente vivere di fronte a una discriminazione d’ordine civile o sociale – nel caso specifico dovuta al genere.
Complimenti dunque alle Baronnes Underground (termine, quest’ultimo, che rimanda a una cultura musicale sommersa o poco conosciuta, ma che contiene in sé una dimensione legata al sottosuolo e quindi alla fertilità della terra), che hanno dato alla luce uno spettacolo dal forte impatto sociale e musicalmente degno di nota. La lunga e calorosa serie di applausi seguita a fine concerto ne è stata la dimostrazione più plastica.
Per chi si trovasse oltre Bernina e desiderasse approfittare di questo evento, la tournée di Madame Vote! continua con spettacoli previsti il 13/14 luglio a Basilea, il 16 luglio a Lully (GE) e il 5 settembre a Coira (maggiori informazioni su https://madamevote.com/it/29185-2/).
Achille Pola