In occasione del secondo anniversario della scomparsa di Bernardo Lardi e in concomitanza con la mostra antologica della sua opera – che si presenta nella Galleria Pgi dal 10 luglio al 2 agosto 2022 –, esce presso la Tipografia Menghini la monografia sull’artista. Autore della pubblicazione “Bernardo Lardi 1936-2020, Vita e arte / Leben und Werk” è il fratello gemello Massimo, editore Angela Lardi e famiglia. L’esaustivo catalogo delle opere di Bernardo e quindi dell’esposizione – estratto dai Quaderni grigionitaliani, 4-2021 – si pubblica ora in un’edizione ampliata e bilingue, nella traduzione di Victoria Lorini. Il volume di 247 pagine comprende un indice delle illustrazioni (complessivamente 140 tavole a colori tra disegni, dipinti, sculture e riproduzioni), una scheda con i dati biografici, un esteso capitolo sulla vita e l’arte di Bernardo Lardi e un’appendice in cui sono raccolti gli interventi critici presentati in margine alle mostre.
Massimo Lardi nella parte bio-bibliografica esordisce asserendo che “la vita e l’attività artistica di Bernardo sono una cosa sola”, e con ciò condensa in poche parole l’essenziale della sua arte. Ma per convincere i lettori di quanto sia vera l’asserzione, traccia un profilo biografico dettagliato accompagnandolo via via con i momenti della creazione artistica dagli anni giovanili fino agli ultimi lavori.
Quella di pittore non è stata la sua prima professione, ma certamente la sua prima passione che purtroppo l’impegno professionale non sempre gli ha permesso di seguire con continuità.
Ancora ragazzo Bernardo si esercita disegnando animali al pascolo, da studente si appassiona alla storia dell’arte, si avvicina così alle scuole rinascimentali, più tardi scopre i moderni e l’arte etnica, nei ritagli di tempo libero, da autodidatta disegna e dipinge applicando svariate tecniche. Il suo disegno manifesta fin da subito un tratto moderno, una mano sicura, piena di spirito e d’inventiva.
Nonostante le difficoltà economiche della numerosa famiglia rimasta orfana del padre, porta a termine lo studio universitario, è dottore in legge, magistrato e politico, si trasferisce in Engadina dove con Angela Lazzarini forma la sua famiglia. La sua carriera politica lo porta da Poschiavo a Coira, da podestà a consigliere di Stato; a Coira apre con successo uno studio legale, è membro di commissioni e di società pubbliche e private, negli ultimi decenni si dedica all’attività artistica e a lavori di restauro di case.
Alle particolareggiate note biografiche, segue un altrettanto dettagliata panoramica delle opere in cui si mette bene in luce il percorso artistico, fornendo sia nelle didascalie sia nel commento tutte quelle informazioni necessarie all’identificazione e alla comprensione dell’opera. Si interpretano così al meglio le tavole riprodotte, molte delle quali istoriate di ornamenti o di motivi vari, spiegando le ragioni che stanno alla base delle creazioni di Bernardo.
Le pagine della monografia come i disegni e i dipinti sono il racconto di una vita vissuta in tutti i suoi risvolti, in tutte le sue luci e ombre attraverso cui passa l’uomo. Quanto ha creato Bernardo con il pennello, lo ha tradotto egregiamente Massimo con la penna così che guardando i dipinti rispettivamente leggendo il testo si ha l’impressione che il primo sia un pittore che scrive con linee e colori, il secondo uno scrittore che disegna con l’inchiostro. Infatti, le due espressioni artistiche si assomigliano molto (quasi come due gemelli) tanto nel linguaggio come negli argomenti trattati.
La pubblicazione della monografia più di una bella prova artistica dei due fratelli, è un generoso e meritato omaggio alla memoria di Bernardo.
