“Cortesi” di Svizzera e di Francia

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Il Bollettino della società genealogica della Svizzera italiana si è arricchita di un nuovo appassionante capitolo, quella dei Cortesi Poschiavini emigrati in Francia. L’autore è Livio Cortesi. Vive a Castione ed è legatissimo alla Valle di Poschiavo, lasciata negli anni cinquanta dai suoi genitori, Maria Capelli e Leonardo Cortesi, per trasferirsi in Ticino.

Livio Cortesi è conosciuto per la sua vasta ricerca sulla genealogia dell’intera Valle. Ha messo assieme una banca dati genealogica con 45’000 nomi (recuperando in parte dai precedenti lavori di Achille Zanetti e Giacomo Semadeni), ordinati a regola d’arte sotto i diversi ceppi e lungo le tante linee di discendenti delle famiglie Poschiavine. I primi dati risalgono al 16° secolo, ma solo dal 1650 in poi si trovano documenti in cui i nomi sono registrati in modo sistematico, in particolare negli archivi della Parrocchia, negli archivi del Comune di Poschiavo e nei registri di stato civile di Coira. Un’altra preziosa fonte di informazioni è naturalmente il settimanale Il Grigione Italiano. La sua ricerca, iniziata una ventina di anni fa e intensificata negli ultimi due anni, è seguita anche dalla Società storica Val Poschiavo.  

Quanto al comune di Poschiavo Livio Cortesi parla con grande soddisfazione di finissage della ricerca.  Ora si sta concentrando in particolare sugli alberi genealogici nel Comune di Brusio. Fra due anni pensa di completare la ricerca per l’intera valle.

Lo studio degli interminabili documenti spingono in continuazione Livio Cortesi a cercare informazioni sui discendenti della Val Poschiavo anche all’estero, come è stato il caso di alcuni Cortesi emigrati in Francia. A titolo d’informazione l’albero genealogico della stirpe dei 2 ceppi dei Cortesi (quasi tutti di Cologna) conta ben 4’500 nomi (sono 30 le famiglie a partire dai nostri nonni), seconda solo alla stirpe dei Crameri, con una miriade di discendenti. La prime due registrazioni documentabili del nome Cortesi risalgono al matrimonio del 28 maggio 1658 tra Pietro Cortesi e Moleita Catarina e all’unione coniugale del 24 settembre 1680 tra Giovanni Pietro Cortesi e Margherita Isepponi.

Alcuni anni fa Livio Cortesi si mise in contatto con Françoise Lina Cortesi-Nappée della Rochelle, città portuale della Francia occidentale. “Lina mi ha aiutato a comporre la genealogia della sua famiglia – scrive Livio Cortesi nella sua ricerca – aprendomi la via verso altri discendenti appartenenti allo stesso ceppo residenti a Bordeaux, grazie ai quali sono riuscito a ricostruire e completare tutti i loro nuclei familiari. Sposandosi in Nappée, Lina aveva acquisito la cittadinanza francese perdendo quella svizzera. I suoi due figli, Isabelle e Jean-François Nappée (Lina nel frattempo è purtroppo deceduta) desideravano tornare in possesso del passaporto rossocrociato. Partendo da questa richiesta e mediante la ricostruzione genealogica, sono riusciti nel loro intento e hanno potuto riacquistare la nazionalità elvetica. Per me, invece, la soddisfazione di ricostruire un tratto importante del cammino dei Cortesi emigrati in Francia.”

Livio Cortesi

I contatti con i cugini Cortesi in Francia sono sfociati poche settimane fa in un incontro nel villaggio portuale di Saint Palais sur Mer con una dozzina di cugini e le loro famiglie provenienti a loro volta non solo dalla Francia, ma per l’occasione anche dalla Colombia, dal Marocco, dall’Inghilterra e naturalmente dalla Svizzera (v. foto). Livio Cortesi è stato accompagnato da suo figlio Luca, dal suo nipotino Leonardo e da alcuni suoi cugini Poschiavini. È stato uno di quegli incontri che si possono definire riuscitissimi, per la raffinata accoglienza, la scoperta di una regione ricca di storia, di bellezze naturali e di curiosità tipiche delle aree costiere, ma soprattutto per la conoscenza di persone con le quali si vive l’amabile atmosfera familiare, il gradevole sentimento di avere in comune l’origine.

Livio Zanolari