Riaperture stagionali: L’Albergo Lardi riparte nel segno della tradizione

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In concomitanza con la riapertura delle strutture ricettive stagionali valposchiavine – alcune già aperte, altre nell’imminenza di farlo – Il Bernina ha dato voce ai gestori di tali attività. L’idea è quella di fare il punto della situazione e capire quali sono le attese per la stagione estiva. Non sono mancati degli spunti interessanti.

Proseguiamo la rubrica parlando dell’Albergo Lardi, che ha già riaperto per Pasqua, come fa da anni, ma a causa di alcune sistemazioni impreviste alla struttura (risalente al 1750) ha dovuto richiudere le camere e posticipare ad inizio maggio l’inizio della stagione ricettiva. Renato e Paola Sala-Lardi ci hanno accolto all’interno della struttura mostrandoci alcune delle loro camere e l’annesso ristorante “Da Cesar”.

“Sono 30 anni che io e Renato gestiamo l’attività dopo aver preso in dote dai miei genitori l’Albergo Lardi, – ci racconta la signora Sala-Lardi – ogni tanto capita qualche imprevisto con la struttura, la cui parte più vecchia è datata 1750. Quest’anno quindi abbiamo aperto a Pasqua e dovuto per forze di causa maggiore fermarci qualche settimana per sistemare questi imprevisti”.

L’Albergo Lardi, con le sue 17 stanze (circa 35 letti), abitualmente chiude i battenti dopo le feste di Natale e riapre per la Pasqua. Attualmente Renato affitta e mantiene ancora 4 barche per i pescatori del lago, in passato ne gestiva di più.

“Per quanta riguarda la clientela, – prosegue Paola – noi lavoriamo principalmente con clienti abituali, che frequentano il nostro Albergo da anni. Parlando del ristorante lavoriamo molto bene anche con la gente della Valposchiavo ed è veramente una bella soddisfazione, soprattutto se, come a me, questo lavoro appassiona”.

Il personale dell’Albergo Lardi è composto per la maggior parte da lavoratori frontalieri provenienti dall’Italia, che si sono inseriti molto bene e sono molto apprezzati da Paola e Renato.

“Da un lato è una fortuna avere l’Italia vicina per quel che riguarda i dipendenti, – conclude la proprietaria – in tutto il resto della Svizzera si fatica molto a trovare il personale nel settore alberghiero. Dall’altro lato, visto il valore del franco così forte, l’Italia rimane una tentazione per molti che potrebbero fermarsi a dormire o a mangiare da noi”.

Ivan Falcinella
Membro della redazione