Le puntuali statistiche demografiche offrono un quadro dell’evoluzione della popolazione nelle varie regioni nel corso del 2022. Leggendo il rapporto appena diffuso, si nota come la popolazione grigionese sia complessivamente aumentata nel complesso di 1162 unità, pari allo 0,66% della popolazione. Tuttavia, se si guardano le componenti di questa crescita, ci si accorge di un saldo naturale negativo per 354 persone: si è infatti contratta la natalità e la mortalità è stata la più alta di sempre. Il dato è però compensato dal saldo migratorio positivo internazionale di 1693 unità, mentre il Cantone ha registrato la perdita di 140 residenti emigrati verso altri cantoni svizzeri.
A livello di regione, alti gli incrementi nelle regioni più popolose (Plessur, Landquard, Prettigovia), anche se percentualmente a fare la parte del leone vi è la regione Moesa, che registra un +1,8%, dovuto in gran parte a trasferimenti di residenza di ticinesi.
Decisamente negativi, invece, i dati delle regioni Maloja e Bassa Engadina, con perdite rispettivamente dello 0,5% e dello 0,2% dei residenti, dovute nel primo caso a trasferimenti verso altre regioni dei Grigioni e verso altri cantoni (non del tutto compensati da un saldo internazionale positivo) e nel secondo da un saldo naturale particolarmente negativo.
Simile l’andamento in Valposchiavo dove, a fronte di un saldo naturale negativo di ben 22 unità vi è stato un afflusso migratorio netto dall’estero (+15 persone) ma soprattutto da altri comuni del cantone (+25), il che, al netto dei trasferiti ad altro cantone e di una sistemazione statistica, significa un aumento dei residenti di 13 persone, ovvero un +0,3%.
Se i dati del brevissimo periodo sembrano quindi sia a livello cantonale che, soprattutto, regionale, confutare le più fosche previsioni di spopolamento, si deve ricordare che il calo delle nascite e l’invecchiamento della popolazione generano preoccupazione sulla tenuta del sistema sociale e sulle prospettive di quello scolastico.