Trentino e Valposchiavo da oggi più vicini. Se la distanza fisica – un’ora e mezzo di auto – rimane naturalmente invariata, ciò che cambia sicuramente è invece la vicinanza di vedute, la rinnovata volontà di lavorare fianco a fianco nelle strategie di sviluppo.
Contenuti emersi venerdì scorso, 9 febbraio, quando una delegazione di sindaci della Val di Sole, accompagnati da alcuni rappresentanti della Provincia autonoma di Trento e degli enti formativi, si é recata in valle per una visita-studio organizzata dal Polo Poschiavo.
Il contesto di interesse, al quale il gruppo formato da una quindicina di persone ha chiesto di potersi accostare, è quello del ruolo di un ente di formazione strategico nella promozione e nello sviluppo di una valle alpina “smart” e innovativa.
In sintesi, il modello poschiavino é stato messo sotto la lente di ingrandimento con l’obiettivo, per gli ospiti, di riportare a casa modalitá di crescita adattabili alla loro realtà locale.
Nutrito il gruppo dei partecipanti in rappresentanza dei comuni di Terzolas, Ossana, Rabbi, Mezzana, Vermigliò, Peio, Croviana, Dimaro, Malé e Caldes, della Provincia Autonoma, dell’Azienda per il Turismo e della Comunità della Valle di Sole.
“Per loro il nostro contesto rappresenta una buona pratica sia in termini di vision che per l’importanza di creare network interni al territorio – ha spiegato nel corso della giornata Cassiano Lunimati, direttore del Polo Poschiavo – come ad esempio il legame tra formazione, enti pubblici e imprese, ma anche le reti tra aziende di comparti economici diversi; un esempio su tutti il progetto 100% Valposchiavo”.
L’interesse – si é ribadito più volte nel corso dell’appuntamento – è insito anche nella capacità di creare connessioni con la cornice europea e più in generale oltre i confini territoriali mediante, per citare una cosa fra le altre, le strategie della cosiddetta macroregione Alpina.
La visita si é snodata attraverso alcune realtà significative, dall’azienda di Campascio “Coltiviamo Sogni” di Nicoló Paganini fino alle risorse del Borgo poschiavino con l’approdo, nel pomeriggio, alle presentazioni – da parte di Francesco Vassella, direttore della Regione Bernina – del progetto “100% (bio) Valposchiavo” e i progetti Interreg Italia-Svizzera.
Un dibattito, quello sviluppatosi nella seconda parte del programma, che ha permesso a Luminati di illustrare nel dettaglio – rispondendo anche alle domande dei presenti – le svariate attività formative ed i progetti varati negli anni e messi in cantiere per il futuro.
Visto il livello istituzionale e politico del gruppo – presenti amministratori di oggi e di ieri, ma anche i vertici della scuola professionale – la discussione si è rivelata ricca e variegata.
“Abbiamo ricevuto tantissime domande – questa la sottolineatura di Cassiano Luminati – in particolare sul tema della formazione sul quale, in sostanza, era incentrato il focus dell’incontro nato da un’idea lanciata lo scorso autunno. Più nello specifico si parla di tutti quei processi di formazione che sono funzionali allo sviluppo dei territori anche in un contesto transfrontaliero”.
Al centro soprattutto le dinamiche di sviluppo messe in campo negli ultimi anni con il supporto di quella digitalizzazione della quale Polo Poschiavo è figlio diretto; una strada che oggi si dirama in varie direzioni con processi diversi ma coerenti fra loro.
Nel concreto, questo scambio di esperienze ambisce alla costruzione di azioni comuni: “Andremo presto a trovare gli amici trentini – ha anticipato il direttore Luminati – l’obiettivo è di creare progetti condivisi sfruttando tutte le possibilità di cooperazione disponibili”.
Non per nulla Laura Marinelli, sindaco di Ossana, era già venuta in Valposchiavo sei anni fa con un gruppo di studenti: si è creato un legame che ha solide premesse e lascia intravvedere ambiziose promesse.