Valposchiavo: ampio panorama culturale tra le vette alpine

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Martedì 12 marzo si è tenuta, presso Casa Besta a Brusio, l’assemblea annuale delle operatrici e degli operatori culturali della Valposchiavo. L’incontro, diretto da Kaspar Howald e Cristina Parotto, si è articolato attraverso lo scambio di informazioni sui numerosi progetti in corso quest’anno; il suo scopo, invece, è stato quello di coordinare le diverse iniziative in modo da evitarne la sovrapposizione.

Gli eventi culturali proposti dagli operatori hanno messo in luce la centralità della vita culturale nella valle: questa, infatti, non riguarda unicamente l’arte o ciò che è di mera pertinenza intellettuale, ma appunto la vita e la sua qualità. La vita culturale concerne ogni attività che qui si è ideata, creata, prodotta poi ricordata e magari celebrata. Ma anche importata ed esportata, cambiata ed elaborata. La vita culturale, difatti, è prima di tutto vita e per questo appartiene a tutti e pertiene a tutto ciò di cui facciamo esperienza.

I confini segnati dalle vette che definiscono la valle sono la soglia per indicare che cosa è al di qua e che cosa al di là, che cosa è dentro e che cosa è fuori; da un lato rassicurano chi è dentro e dall’altro si mostrano come occasioni di sfida per l’oltrepassamento. Il superamento del confine in un territorio consapevole così della propria identità è garanzia di arricchimento. In ambito prettamente artistico lo si può constatare con le visite ricevute in valle da ospiti nazionali e internazionali come, ad esempio, gli organisti invitati da Roberto Nussio a suonare l’organo Serassi di Brusio; o gli artisti che possono pernottare gratuitamente alla residenza per artisti “Artists in residence” di Cornelia Müller per poi esibirsi in un concerto; oppure ancora i numerosi musicisti che si esibiscono nei concerti di “Casa Console”, come riportato dal direttore Moreno Raselli, dove si terrà l’8 giugno anche un concorso violinistico organizzato dalla Musikhochschule di Lucerna. È importante notare che molti di questi artisti soggiornano qui per qualche tempo prima e dopo l’esibizione e che, soprattutto, mantengono un rapporto continuativo con la Valposchiavo anche ad anni di distanza dalla loro performance.

I confini si possono varcare in molti modi e proprio quest’anno, spiega Piero Pola, oltre all’aggiornamento del progetto di esposizione museale di Casa Besta, ci sarà il festival sul contrabbando culturale, ‘Sconfini’, organizzato per il 16 aprile insieme al comune di Tirano.
I viaggi che l’uomo percorre, poi, non sono necessariamente materiali: si possono aprire ed esplorare grandi distanze anche stando apparentemente nello stesso luogo. Questo può avvenire non solo per mezzo della musica ma altrettanto con la visione dei filmati proiettati dall’associazione “Devon Haus” diretta da Hans-Jörg Bannwart. 

Il mantenimento del valore culturale della propria storia è possibile anche attraverso i quattro musei gestiti dalla “Fondazione Musei Valposchiavo” diretta da Giovanni Ruatti. In programma quest’anno una mostra curata da Daniele Papacella su emigrazione, pasticceria e caffè poschiavini. Ci sarà un percorso in otto tappe per il borgo di Poschiavo con la visita dei palazzi storici costruiti da pasticceri che trovarono fortuna all’estero. A tal proposito, si terrà il 19 giugno una conferenza organizzata dalla PGI con Silvia Semadeni sulla cultura dei caffè svizzeri all’estero nell’Ottocento. Sempre a tema pasticceria si terranno corsi, concerti e un ‘ballo in bianco’, rievocazione ottocentesca, al Bar al Crot di Jana Baumann il 15 giugno.

La PGI ha un’attività molto fitta, spiega Saveria Masa, che va dalla valorizzazione della lingua attraverso la presentazione di numerosi libri come un inedito di Loreta Godenzi ma anche attraverso la presentazione di un video-documentario di Dario Monigatti sulla costruzione dei crott. Inoltre, ci saranno laboratori di teatro, gli eventi organizzati per il 500° anniversario delle Tre Leghe e lo studio, la catalogazione e l’esposizione dell’opera del pittore costruttivista Damiano Gianoli grazie al lavoro di Aurora Radaelli.

E ancora: musica, danza, teatro. Dalla filarmonica ‘Avvenire’ di Brusio alla Filodrammatica poschiavina, dal ‘Riverbero, Festa danzante’ al Coro Misto.

Poschiavo emerge definitivamente come un’oasi culturale, un luogo dove la tradizione montana si fonde armoniosamente con la creatività contemporanea. Qui, cultura e territorio si intrecciano in un intricato mosaico di valorizzazione e collaborazione, dove ogni progetto rappresenta un’opportunità per incontrarsi, creare e ideare.