Greta Fisler si è esibita domenica 8 settembre in un concerto per chitarra classica dal titolo ‘Canti Rusticani’, a Brusio, nella sala di Casa Besta. La musicista, classe 1999, artista poliedrica, nata e cresciuta a Brusio, ha frequentato la Civica Scuola di Musica Claudio Abbado e si è diplomata in chitarra lo scorso novembre presso il Conservatorio di Milano.

Un viaggio musicale e introspettivo per riscoprire il suono della chitarra
Il programma del concerto, sviluppato attraverso brani di diversi compositori del ‘900 italiano fino ad alcuni contemporanei, è poggiato sul fulcro dell’intimità, oscillando fra la descrizione e la riflessione, mai complessa bensì volta a trasmettere una genuina idea di semplicità. I compositori scelti per questo concerto, Elsa Olivieri Sangiacomo (moglie di Respighi), Giuseppe Rosetta, Giorgio Federico Ghedini, Sergio Chiereghin, Angelo Gilardino e Edoardo Dadone, hanno tutti in comune il luogo in cui sono nati o in cui hanno trascorso almeno parte della loro vita.
Questo luogo si trova nelle terre del Piemonte e, forse, è per tale motivo che, in qualche modo, si è potuta cogliere una somiglianza di indole in tutti i brani ascoltati, trasversale alle epoche, ma che riguarda una comune sensibilità nel moto di ricerca interiore. Le note di questi brani, spesso silenziosi e delicati, senza slanci impetuosi ma misurati e articolati razionalmente, hanno fatto respirare al pubblico la poesia che Greta Fisler ha schiuso abbracciando la chitarra e liberando con le dita le corde dalla quiete.
Perché ‘Canti Rusticani’? Greta Fisler spiega che ‘rusticani’ le è sembrato l’aggettivo più adeguato a significare questa possibilità espressiva della chitarra, non artificiosa ma genuina, connessa più al godimento della naturalezza del suono rispetto alla fruizione di espedienti compositivi. E perché è scaturita questa esigenza, di ricercare un suono quasi archetipico dello strumento? Greta Fisler spiega ancora che, dopo anni di studio, l’importanza data alla tecnica e ad altri aspetti di complessità armonica hanno fatto quasi sparire dalla scena la chitarra stessa, che è invece lo strumento, in questo caso, da cui partire per generare suono e musica.
‘Rusticani’ è anche un riferimento alla Cavalleria rusticana, celebre opera breve di Pietro Mascagni ma, prima ancora, novella di Giovanni Verga che, tra l’altro, per questo motivo, è valsa al Verga un cospicuo indotto finanziario in ragione di una causa per plagio avviata e vinta, dallo stesso, contro il Mascagni. Questa novella, la più breve composta, racconta proprio di una vicenda d’amore, tradimento, gelosia, possesso e vendetta che, in un paesino della Sicilia, terra d’onore, culmina in omicidio.
Ma forse, già l’utilizzo di questi aggettivi per una sintesi concettuale e contenutistica del breve testo è deformazione illecita: i veri elementi che lo compongono sono quelli della vita di paese, di un ambiente vivo e sensibile alle rivalità, ai cambiamenti, alla povertà, alla ricchezza: le vicende si sviluppano e accadono, seguendo un percorso che il verismo non giudica, non categorizza, ma illumina con pennellate di giallo caldo come il meriggio estivo mediterraneo, dove, per via di tanta luce, il contrasto con le ombre appare ancora maggiore.

L’idea di Greta Fisler rappresenta, forse, un capovolgimento rispetto all’ordine delle cose a cui siamo abituati: ritornare ad ascoltare, vedere, sentire e pensare le cose per come sono prima abusarne forzandole nelle nostre capacità di spiegarle.