La Biblioteca comunale di Grono ha ospitato un evento illuminante martedì 1° ottobre, con la presentazione del libro “Cavie online” di Livio Zanolari. L’opera, una raccolta di aforismi incisivi, esplora l’influenza pervasiva dell’intelligenza artificiale (IA) nella società contemporanea. L’incontro, moderato da Dalmazio Ambrosioni nell’Aula Magna dell’edificio scolastico, ha offerto al pubblico l’opportunità di confrontarsi con l’autore su temi cruciali come l’educazione, il giornalismo e la comunicazione nell’era digitale. “Cavie online” non è solo un titolo, ma una potente metafora che mette in guardia il lettore: l’utente medio, spesso inconsapevole, diventa oggetto di studio per algoritmi sempre più sofisticati che ne tracciano ogni mossa online. Zanolari, forte della sua esperienza come giornalista e comunicatore, ha scelto l’aforisma come mezzo espressivo per la sua immediatezza e capacità di stimolare la coscienza. Questa forma letteraria, caratterizzata dalla sua brevità e densità di significato, si rivela particolarmente efficace nel contesto dell’era digitale, dove l’attenzione è spesso frammentata e i messaggi devono essere incisivi per lasciare il segno. Gli aforismi permettono a Zanolari di stimolare immediatamente il pensiero critico del lettore in tre ambiti come l’educazione dei giovani, il giornalismo e l’impoverimento linguistico.
“L’esaltazione emotiva dell’immediato aumenta il ritmo respiratorio, ma cancella il respiro del tempo.” Questo aforisma evidenzia la preoccupazione di Zanolari per la crescente dipendenza da internet e la mancanza di spirito critico nei giovani. L’autore teme che i bambini, attratti dalla moltitudine di stimoli digitali, possano perdere capacità fondamentali come la concentrazione e l’approfondimento.
“Una debolezza del nostro tempo è il vuoto culturale, pieno di forza ipnotizzante.” Zanolari mette in luce i rischi di un’informazione generata dall’IA: omologazione, scarsa accuratezza e potenziale manipolazione. L’autore sottolinea l’importanza del giornalismo professionale come baluardo contro la disinformazione.
“La comunicazione avviene anche con segni e simboli, sempre più lontani dalla parola e sempre più vicini al parlottio.” L’autore esprime preoccupazione per l’uso eccessivo di immagini e simboli a discapito del linguaggio verbale, temendo un appiattimento della comunicazione.
“L’IA potrebbe capovolgere le gerarchie e sottomettere l’intelligenza umana. Nessuno avrà mai avuto tanti sudditi.” Questo aforisma sintetizza il timore centrale di Zanolari: la possibilità che l’IA crei una moltitudine di “sudditi”, sottomettendo l’intelligenza umana. L’autore non demonizza la tecnologia, ma invita a un controllo consapevole del suo sviluppo. Durante la serata, Zanolari ha citato altri autori come Paolo Benanti e il suo concetto di “umanesimo digitale”, sottolineando l’importanza di un’etica nello sviluppo tecnologico. In particolare, ha fatto riferimento al concetto di “algoretica” di Benanti, illustrandolo con un suo aforisma: “L’algoretica è un arbitro. Deve vigilare sulla continua contesa tra l’intelligenza umana e l’IA, con il fischietto sempre in bocca.” Questa potente immagine sottolinea la necessità di un sistema etico che regoli e supervisioni costantemente l’interazione tra uomo e intelligenza artificiale, fungendo da garante imparziale in questa delicata relazione. L’evento si è concluso con la condivisione di altri aforismi, lasciando al pubblico spunti di riflessione su un tema che riguarda il presente e il futuro di ognuno.
Padre Nicola Mastrocola
(Per gentile concessione della Voce del San Bernardino)