Dardi che illuminano i nostri boschi: appaiono così i larici a metà novembre, in attesa delle prime nevi che vestiranno di bianco le montagne. Natura prorompente che in autunno regala panorami pieni di vita ed energia. Mi fermo, osservo, ascolto, inspiro: sollecitazioni forti che parlano alla parte più emotiva di noi e ci restituiscono un legame profondo e ancestrale con le nostre terre. Solo qualche giorno dopo, la stessa natura che mi regala tranquillità e mi ritempra, mi offre il suo lato più temibile; sono nel mezzo della Dana, mentre Barcellona sperimenta l’allerta rossa generale.
Ci sono migliaia di congressisti, riuniti nella capitale della Catalunya per l’annuale Symposium Gartner dedicato all’It (Information Technology). Sono passati solo pochi giorni dai disastri di Valencia e la Dana raggiunge la città; ore di piogge torrenziali, quasi monsoniche per l’intensità costringono a chiudere l’aeroporto, mentre molte stradesono interrotte; nel mezzo di questi eventi i cittadini sono protetti, grazie al sistema di allerta che alle 10.34 fa squillare all’unisono lo smartphone di tutti e invita a raggiungere i piani alti e stare al coperto. Questa volta la tecnologia è al servizio dell’Uomo e permette di evitare danni gravi e irreparabili; non si può controllare l’evento atmosferico ma si può agire direttamente sulla sicurezza delle persone.
Avremmo certo preferito non vivere questi momenti, ma la situazione ha trasformato le analisi e gli approfondimenti della settimana di convegno in un’esperienza assai più concreta di quanto ci si potesse aspettare. Mai come questa volta riflettere su connessioni, sistemi informativi, agenti di Intelligenza Artificiale ha una dimensione profondamente umana; tecnologia non solo al servizio del lavoro ma anche al servizio delle comunità, della loro crescita e della loro sicurezza. Negli stessi giorni si pubblica la notizia che la Svizzera è seconda in Europa (alle spalle della Danimarca) per brevetti accademici pro capite, ben 772 per milione di abitanti, con l’ETH di Zurigo leader per numero di start up che registrano brevetti frutto della ricerca universitaria. Rigore e creatività, insieme a pragmatismo e misura rendono i territori elevetici fecondi di idee e innovazione; è la forza della montagna, è la forza delle nostre valli.
In un mondo in cui la tecnologia (volente o nolente) è pervasiva, i territori alpini offrono le atmosfere giuste per alimentare immaginazione e creatività, costringendo al tempo stesso al rigore metodologico, indotto dai tempi scanditi dalle asprezze del territorio. Per decsrivere la caparbietà, l’impegno, la determinazione e la consapevolezza dei rischi insiti nelle trasformazioni digitali delle società contemporanee, il Symposium sceglie spesso la metafora della montagna e dell’alpinimso; le immagini che si susseguono tra una presentazione e l’altra sono immagini di vette alpine e vie di ghiaccio e roccia. A mio modo di vedere, un approccio che riconosce la centralità dei territori montani, in Europa come negli altri continenti.
A Barcellona, Gartner ha evidenziato come in media, solo il 48% delle iniziative digitali soddisfa o supera gli obiettivi aziendali attesi; un dato che ben rappresenta le difficoltà di questo periodo storico; come emerso dalle ricerche condotte, i successi sono il frutto di squadre di lavoro capaci di co-guidare e co-costruire il cambiamento digitale, proprio come accade quando ci si lega in cordata e si parte per affrontare una via alpina; il successo di uno è il successo di tutti. In futuro avremo sempre più bisogno di montagna e di saggezza, per scegliere se e come abbracciare le sfide che automazione e Intelligenza Artificiale ci proporranno.
Chiara Maria Battistoni