Il 14 giugno oggi

0
295

Come da più di trent’anni a questa parte in Svizzera, anche lo scorso 14 giugno si è manifestato in favore dell’uguaglianza donna-uomo. E come negli anni precedenti l’impegno di coloro che hanno organizzato e posto in atto un evento di tutto rispetto, non è stato accompagnato solo da commenti benevoli. Che in parte mi hanno stupita in quanto non si limitavano ad essere superficiali ma si ponevano decisamente in opposizione a quanto raggiunto dalle donne (e dagli uomini) negli anni passati in materia di parità di diritti tra i sessi. Operazione che ha richiesto molto lavoro a diversi livelli e che non è certo terminata ma richiede ancora attenzione e disponibilità.

Credo sia importante capire cosa rappresenta la protesta del 14 giugno. Una protesta che – malgrado le richieste fondamentali del pari salario, delle pari condizioni ed opportunità con il loro corollario di misure, restino uguali – si evolve anche in rapporto a quanto succede nel mondo. La terrificante situazione geopolitica attuale, il vilipendio da parte dei “padroni” del mondo di valori umani acquisiti, la deriva autoritaria e patriarcale, la violenza di genere che si intensifica hanno fatto alzare dalle piazze e dalle strade del nostro Paese in questo 14 giugno, un grido di sgomento, un richiamo alla pace, al fermo di tutte le guerre e violenze.

Quindi il 14 giugno è stato anche questo! Non solo una richiesta di giustizia fine a sé stessa ad agli scopi dell’uguaglianza donna e uomo ma anche di una solidarietà verso tutti coloro – donne, uomini bambini, giovani e vecchi – che stanno soffrendo e non possono difendersi da chi è più forte e opera su di loro una violenza che porta alla morte. Per questo i commenti banali sul 14 giugno non servono. Servono consapevolezza, coinvolgimento, rispetto e senso di ciò che è umano e va protetto.

Nicoletta Noi-Togni