Musicisti da «Piacere»

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Sono già sinteticamente riassunti nel nome, «Quartett Plaschair», il senso e il fine dell’arte cui hanno dato sfogo i suoi ottimi musicisti domenica scorsa, 18 giugno 2017, nell’attico di Casa Console a Poschiavo.

Lo stile impostosi dal quartetto, rigorosamente classico, nella scelta dei brani musicali nonché nel presentarsi davanti ad un ahimè non numerosissimo pubblico, non ha impedito ai suoi componenti di lasciar trasparire con brevi e ripetuti ammiccamenti il grande affiatamento e il «piacere» nell’eseguire i pezzi. Davvero apprezzabile il ritmo e il vigore strumentale impresso al concerto dal solista al flauto, Flaviano Rossi, ma tutt’altro che una comparsa è stato il ruolo delle altre tre musiciste che lo hanno accompagnato agli archi: Annabelle Kehl al violino, Angela Lardi alla viola e Marianne van Wijnkoop al violoncello.

Lo sviluppo diacronico del programma comprendeva composizioni in “quartetto per flauto” che andavano dalla seconda metà del XVIII fino alla fine del XIX secolo, laddove chi scrive ha trovato gli adagi di una bellezza struggente. Un altro aspetto non privo di valore è il fatto che la fruizione della musica eseguita in piccoli ensemble – come quello del «Quartett Plaschair» – consente all’ascoltatore di seguire con maggior nitidezza, rispetto alle grandi orchestre, l’alternarsi del discorso strumentale fra i vari musicisti, i quali sono consapevoli che ogni loro minima sbavatura (o tentennamento) verrà percepita da un pubblico attento. Il rapporto che si instaura tra musicisti e pubblico entra perciò in una dimensione intimistica, rendendo la musica da camera un’esperienza particolarmente carica di autenticità.

Lodevole è pertanto l’impegno del quartetto «Piacere» nel divulgare questo genere musicale, nonché l’iniziativa concertistica promossa dal Museo Casa Console, che anno dopo anno è ormai divenuta un’offerta imprescindibile nel panorama culturale della nostra regione. All’uscita dal concerto, in strada, ad un soffio dalla piazza ancora straordinariamente animata grazie alla bella stagione, sollevando lievemente lo sguardo da terra, sembrava quasi di indovinare una smorfia di «compiacenza» anche sul viso bronzeo di un giovanissimo W. Amadeus Mozart, della statua sporgente dalla nicchia centrale sulla decente facciata del museo fortemente voluta da Ernesto Conrad, il fondatore di questa importante istituzione per Poschiavo.


Achille Pola