Costruita all’inizio del XVII secolo dall’omonima famiglia – uno fra i più antichi casati della Valposchiavo –, dopo alcuni passaggi di proprietà avvenuti negli scorsi anni Casa Olgiati è passata nelle mani del fiduciario Antonio Pola, che ha deciso di restaurarla per trasferirvi la propria sede commerciale.
L’antico edificio ormai caduto in disuso, con il terrazzo del Caffè Sport prospiciente la Plazòla e l’orologeria Lendi che dava sull’imbocco di Via da Mezz, a partire dalla primavera del 2019 è oggetto di un radicale intervento di restauro volto a soddisfare criteri sia storici che funzionali. I lavori interni non sono ancora ultimati, anche se nel frattempo sono però già stati tolti i ponteggi esterni e le facciate dell’edificio splendono di nuova luce.
Messa sotto protezione del Servizio monumenti cantonale grazie alla sua “eminente importanza per l’insediamento” e per le sue “finiture in gran parte conservate risalenti all’epoca della costruzione, che spiccano per la loro qualità artigianale e artistica e che rappresentano una testimonianza dell’elevata cultura abitativa contadina”, Casa Olgiati fa parte del primo nucleo storico del borgo di Poschiavo, sorto prevalentemente ai lati dello stradone principale (oggi Via da Mezz), e assieme agli altri edifici della Plazòla da sempre cattura lo sguardo del forestiero proveniente da sud.
L’originalità di questa costruzione sta nel fatto di conservare congiuntamente, almeno nell’aspetto esteriore, sia le caratteristiche di una casa contadina in stile signorile risalente al XVII secolo (ad est), sia quelle di un ampliamento o di una ristrutturazione in stile classicistico tipica del XIX secolo (ad ovest). Il suo restauro è un ulteriore importante tassello dell’opera di abbellimento di case e palazzi storici del borgo di Poschiavo, che negli ultimi anni sta vivendo un momento di particolare fermento.
I lavori di restauro sono coordinati dall’architetto Andrea Vassella ed eseguiti dal restauratore Ivano Rampa nonché dall’impresa edile «Guido Pola SA» di Brusio. Per la facciata esterna della parte seicentesca è stato scelto un intonaco neutrale dalla tonalità grigio chiara con evidenziazione, in grigio scuro, di un fregio originale disegnato lungo tutto il profilo, mentre nella parte ottocentesca si è cercato di ripristinare i colori dell’intonaco originali; ciò vale sia per il bugnato che per gli ornamenti in stucco, ma anche per i contorni delle finestre, dove sotto il verde sono state rilevate tracce di pigmento rosso cui si è voluto dare privilegio.
A seguito della demolizione del terrazzo con l’ex Caffè Sport sono andati persi alcuni affreschi in stile Belle Époque; in compenso trovano ora maggiore risalto, sulla facciata meridionale, le due finestre signorili del Seicento con cornicione e davanzali profilati e colonnine divisorie in pietra e in legno. Accanto ad una di queste due aperture, sotto il vecchio intonaco, è stata rinvenuta una scritta recante il seguente motto: “Dio ti vede – la morte è vicina – l’eternità ti aspetta”. Anche se non di buona fattura e apparentemente più tardiva rispetto al periodo di costruzione della casa, a causa del suo alone di mistero, la scritta è stata messa in luce ed è ora parzialmente leggibile, così come è visibile un disegno – dipinto proprio sotto il davanzale della medesima finestra – raffigurante un motivo simile al gioco del mulino. Sul lato rivolto verso Via da Mezz spicca per la sua storicità il portone d’entrata ad arco affiancato da due finestre ad imbuto con sopra lo stemma della famiglia Olgiati.
Pure al suo interno Casa Olgiati presenta numerosi elementi architettonici di pregiata fattura. Risalta infatti come, tranne nelle stanze e nelle stüe foderate in legno, il soffitto sia praticamente ovunque a volta. Imponente è anche l’atrio al piano terra con l’ampia scala in stile signorile da cui si accede al primo piano. La nuova sede della «Fiduciaria Pola» troverà spazio proprio al primo piano della casa, mentre sugli altri piani dell’edificio sono previsti ulteriori locali ad uso commerciale e un appartamento (al secondo piano).
Nell’angolo della casa a nord-ovest, nella parte un tempo adibita a stalla e fienile, è previsto un innovativo parcheggio che funzionerà grazie ad una struttura completamente automatizzata a piattaforme, su cui i veicoli potranno entrare e saranno successivamente parcheggiati e posizionati per l’uscita su comando dell’utente. Nel piazzale a sud, allargatosi grazie alla demolizione del Caffè Sport, sono pure previsti alcuni posteggi per automobili.
Trattandosi di un restauro dell’edificio secondo criteri e modalità concordate con il Servizio monumenti del Cantone, rispetto a nuove costruzioni o a demolizioni totali dell’interno, si è potuto coibentare l’involucro solo parzialmente. Quale impianto di riscaldamento, committente ed architetto hanno optato per un impianto a combustione in pellet con termosifoni a parete. Il combustibile verrà immagazzinato in un locale serbatoio dello scantinato adiacente al locale con la caldaia.
La conclusione dei lavori di restauro e la consegna dell’edificio sono previsti a fine estate 2020 e in paese c’è sicuramente chi già si rallegra di ammirare l’edificio del vecchio Caffè e Bigliardo de’ Olgiati, in seguito divenuto Caffè Sport, nella nuova ed elegante veste.
Achille Pola
Bellissimo intervento. Grazie Antonio e ditta Pola, per aver recuperato questo prezioso gioiello!
Grazie caro Achille per questo bel servizio, e grazie per esser potuto rientrare con qualche fotografia in questo affascinante edificio, mi ricordo gli interni del primo piano perché ci è abitata per un certo periodo mia zia con suo marito. Al Caffè Sport per un certo periodo andavamo a giocare a “fusbalìn” nella saletta attigua al ristorante. Mi ricordo che la cameriera, se non mi sbaglio era la sorella minore di Adelina Sala, si arrabbiava con noi ragazzetti perché eravamo troppo vivaci e ci diceva nel suo dialetto valtellinese: “Adess fé miga gheghéta!”