“Radici” è un progetto sovraregionale multimediale che vuole raccontare il Grigionitaliano tramite le sue persone. I risultati di questo progetto si dividono in due prodotti: dieci brevi filmati (presenti su Youtube) e un documentario della durata di 52 minuti. Sabato 18 luglio, dopo l’assemblea sociale della PGI Valposchiavo, al viadotto di Brusio si è tenuta la presentazione e proiezione del documentario.
Sotto gli archi centenari del viadotto, Giovanni Ruatti ha salutato il pubblico e ceduto la parola alla curatrice del progetto, Veronica Carmine, e alla video-operatrice Nadia Ticozzi. Le due, senza voler anticipare nulla del contenuto del filmato, hanno raccontato al pubblico cosa è stato per loro “Radici”. Si è parlato dei luoghi del cuore, di spopolamento delle valli, ma anche di regioni vive e giovani che tornano. Un valore aggiunto alla serata è stata la presenza di Nuccio Trotta, il compositore della colonna sonora del documentario.
Dopo le parole si è passati alle immagini, con la proiezione del documentario. Il lungometraggio “Radici” racconta di quattro famiglie grigionitaliane, che offrono uno spezzato delle loro terre e tradizioni. Il documentario inizia dalla Mesolcina, presentando la quotidianità della famiglia Rohner Erni, che di padre in figlia portano avanti l’azienda vinicola a Monticello. La telecamera si sposta poi in Valposchiavo, con la famiglia Boninchi e la loro passione intergenerazionale per le pietre. Per la Bregaglia i protagonisti sono la famiglia Scartazzini, instancabili mugnai del mulino di Promontogno. L’ultima valle toccata è la Calanca, rappresentata dalla famiglia Berta e dalla loro azienda agricola a cui negli anni si è aggiunto un agriturismo.
Sulle note dolci del pianoforte i minuti sono volati, e la proiezione si è conclusa con un applauso.
A fine proiezione è stato ricordato che il documentario “Radici” è acquistabile insieme all’edizione speciale dei Quaderni Grigionitaliani.
Matilde Bontognali