Domenica 25 luglio, un giorno importante per Cavaione che a esattamente 50 anni di distanza dalla chiusura della scuola vede la propria terra più valorizzata di prima. Durante questa giornata è stato inaugurato il nuovo ostello di Cavaione, situato proprio dove un tempo erano collocati i banchi di scuola. Altro tema importante che è stato discusso e presentato sono le varie ristrutturazioni dei muri a secco, i crot e il ripristino dei prati secchi e pascoli. Tutto questo è stato possibile grazie alla Fondazione Cavaione formata dal presidente Luca Plozza, dalla vicepresidente Ethel Balsarini, dal segretario Franco Balsarini, dalla cassiera Renata Cortesi Plozza, dal rappresentante del comune di Brusio Franco Crameri e dai membri Damiano Plozza, Marcello Dorsa e dall’ecologo Michael Dipner. Grazie al comune, al cantone, ai vari sponsor e alle donazioni private sono riusciti a rivitalizzare questi terreni. Tramite questi progetti si cerca di preservare la cultura di questo paese, mantenendo le tradizioni artigianali e agricole delle generazioni precedenti e salvaguardare la biodiversità che Cavaione offre.
I lavori di ristrutturazione sono cominciati il 14 novembre 2019 sotto la direzione e progettazione di Marco Lardelli che, con le varie imprese artigiane locali, ha potuto terminare i lavori il 9 luglio 2021 e inaugurare la struttura. All’interno si trovano 18 posti letto situati in tre diverse camere, tre servizi igienici, due docce, la cucina e una sala da pranzo. L’ostello è aperto a qualsiasi persona o gruppo, ma lo scopo principale è di permettere ai volontari, che aiutano con la raccolta del fieno e il ripristino del territorio, di poter soggiornare direttamente a Cavaione. I costi complessivi ammontano circa a 395’000 franchi.
Oltre alla ristrutturazione della ex scuola di Cavaione, nel triennio 2019-2021 sono stati risanati approssimativamente 1’400 metri quadrati di muri a secco. Causa il pessimo stato in cui si trovavano, la ripidità dei terreni di Cavaione e l’importanza di questi muri per la sicurezza del paese e delle persone in cui ci vivono, sono stati investiti 641’000 franchi affinché venissero ripristinati. I muri a secco sono fondamentali per il mantenimento e la gestione del terreno. Senza la ricostruzione di questi muri si causerebbero danni alle abitazioni che renderebbero difficile per i contadini raccogliere il fieno. I muri a secco giocano inoltre un ruolo importante nella biodiversità, in quanto danno rifugio ad animali e piante presenti solo in questi posti particolari. Questi muri fanno parte della storia di Cavaione, in quanto da generazioni si tramanda l’arte della costruzione di questi manufatti, molto importanti anche culturalmente.

Sono stati ripristinati anche dei prati secchi, ovvero prati non sfalciati con copertura arborea e arbustiva più elevate rispetto ai prati normalmente pascolati, che denotano un accrescimento della biodiversità. Alla fine di questo ripristino sono stati affidati a dei contadini per il pascolo. Queste operazioni, oltre 22 settimane di interventi nel territorio di Cavaione, sono state finanziate dall’Ufficio natura e ambiente del Canton Grigioni.
Merito della competenza degli artigiani locali, è stato possibile ristrutturare anche i crot, tipici edifici rurali formati da tre stati di pietra a secco che svolgono principalmente il compito di tenere al fresco i prodotti, in particolar modo il latte. Una volta venivano usati anche come rifugio durante i periodi estivi. I crot, in dialetto detti anche “bait”, sono presenti solo da noi: nel comune di Poschiavo, Brusio e nella vicina Valtellina. Per il momento i costi della ristrutturazione dei crot ammontano a circa 53’000 franchi.

La giornata all’insegna della convivialità e delle tradizioni ha permesso alla popolazione, non solo di poter ammirare i lavori eseguiti, ma anche di riscoprire il potenziale culturale del territorio.
Alessia Balsarini
Hai ragione Luciano, mi impressiona come il Comune di Brusio sostiene compatto questi progetti.
Sarei molto lieto se anche il Comune di Poschiavo seguirebbe questa strada!!!!
L’iniziativa parte spesso da parte di privati; ben venga il sostegno di comune e finanziatori/donatori.
Complimenti per le idee, l’ impegno e la grande passione! I nostri paesi devono poter continuare a vivere.