Sabato 28 luglio Cavaglia brulicava letteralmente di famiglie con bambini, cani, coppie giovani e anziane, gruppi di amici, amanti della montagna o meno….ma certamente amanti della Valposchiavo. Una cosa accomunava tutta questa gente: le origini.
Di Pusc’ciavin in bulgia c’è n’erano di tutti i tipi. Da chi aveva lasciato la valle ormai da una vita o addirittura in valle ci era stato solo in visita ai nonni, a chi invece valica il Bernina ogni fine settimana. E poi, ovviamente, c’erano anche quelli che ci sono restati, in questa valle stupenda, e che a Cavaglia si son recati per passare un momento in compagnia, con la gente di casa.
Silvano Lardi e Ivano Crameri hanno entrambi lasciato la valle trentacinque anni fa e vivono a Coira. A Cavaglia ci sono venuti in treno direttamente dalla capitale, per rivedere quella gente di casa che non vedono mai.
Mariangela Hutter si definisce una “Heimwehpuschlaverin”, una poschiavina alla quale la nostalgia della propria valle non è mai passata. È lontana dalla Valposchiavo ormai da cinquantacinque anni e vive oggi a Birmensdorf (ZH). Ha un maggese ad Aurafreida e rientra spesso per mostrare la sua valle alla famiglia.
Patrizia Stefanoni non ha mai lasciato la valle, semmai l’ha ritrovata. Era sua mamma infatti che da giovane partì per il Ticino permettendo però poi alla figlia di innamorarsi della Valposchiavo nelle estati passate con la nonna poschiavina. Ora Patrizia vive a Breganzona (TI) e torna sempre ancora regolarmente in valle.
Luca Zanolari è nel comitato organizzativo di Pulenta Cavaia, lui stesso giovane Pusc’ciavin in bulgia da circa vent’anni, ora vive a Coira. Perché questo suo impegno nell’organizzazione di questo evento? Per fare qualcosa per la valle e per la gente della valle, per mantenere un legame con i luoghi e con le persone.
Elisa Bontognali