Il Governo ha preso posizione riguardo al controprogetto indiretto all’iniziativa popolare “Per un congedo di paternità ragionevole – a favore di tutta la famiglia”. Il progetto posto in consultazione dalla Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati (CSSS) prevede un congedo di paternità pagato di due settimane che può essere utilizzato dal padre entro sei mesi dalla nascita in un blocco unico o in singoli giorni. È previsto che il congedo di paternità venga finanziato attraverso l’indennità per perdita di guadagno, come avviene per l’indennità di maternità.
Il Governo sostiene gli obiettivi dell’iniziativa di commissione. Esso ritiene che sia i padri, sia le madri e non da ultimi i figli traggano beneficio da un congedo di paternità. Il congedo di paternità è un segnale forte a favore di una ripartizione paritaria dei ruoli e della varietà dei modelli familiari. Nella prima fase successiva al parto esso contribuisce a conservare il potenziale della manodopera locale. Se entrambi i genitori partecipano sin dall’inizio alla custodia dei bambini, senza che un genitore debba rinunciare a svolgere un’attività lucrativa, anche l’economia beneficia della conservazione di lavoratori esperti. Per tale ragione il Governo accoglie con favore la soluzione di compromesso proposta dalla maggioranza della commissione che prevede un congedo di paternità di due settimane. Allo stesso modo il Governo accoglie con favore il finanziamento del congedo di paternità attraverso l’indennità per perdita di guadagno in analogia a quanto accade per l’indennità di maternità.
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