Sotto le arcate del Viadotto di Brusio, sabato 31 agosto Begoña Feijoó Fariña – scrittrice e presidente della PGI Valposchiavo – intervista Alexandre Hmine, professore di letteratura italiana al Liceo di Lugano.
Parla del suo libro, il primo.
Racconta ciò che ha vissuto, con lucidità e amore, dopo il tempo giusto per capire…” essere troppo dentro le cose non fa scrivere”…dice.
È un canto alla vita, un omaggio a culture diverse, un messaggio di gratitudine.
«La chiave nel latte» è la sua storia, quella trascorsa fino a 18 anni nel Malcantone, quella delle vacanze a Casablanca, quella di due culture che si scontrano, si incontrano, si fondono, lo fanno sentire parte di due mondi dai quali cogliere il meglio.
Non è un
vissuto facile il suo; c’è spaesamento, rancore, scontro, c’è il dolore
dell’abbandono, la curiosità di sapere e la paura di scoprire.
E c’è il tempo per rappacificarsi con il destino e per scrivere la sua storia.
La dedica alle due madri; a Elvezia, che lo alleva consapevole di non averlo
partorito, e alla giovane mamma marocchina, che lo ha partorito e non l’ha
visto crescere.
Elvezia lo
ama di un amore ruvido, scarno, fatto di frasi brevi in dialetto stretto,
dell’ovomaltina e gli Zwieback al mattino, consumati in silenzio che… “Mòcala!
A tavola non si canta e non si cìfola!”, della messa della domenica.
Vivono in simbiosi loro due; non sente la mancanza di un padre.
La mamma
marocchina è un po’ distratta, un po’ distante: lo copre di regali, impreca in
arabo sulle strade di montagna, si affeziona all’Islam, porta le scarpe col
tacco e lo ama, a modo suo. Ha un marito – che tutto sommato gli vuole bene – gli
regala una sorellina.
Ha letto la sua vita attraverso gli occhi del figlio. Hanno avuto il tempo di
confrontarsi. Non è stato facile e c’è ancora tanto da dire.
Elvezia non c’è più. Alexandre la va a trovare al cimitero e le regala la sua storia…
“A ta l’ lengi mì, Elvezia, pian pianìn, come ta fasevat tì quand ca sevi pinìn e a ma setavi giò süi tò ginöcc, visìn a la stüa…”
Aspettiamo il secondo libro di Hmine. Se ci sarà, sarà simile al primo – ci dice, e intanto aspetta di aggiungere nuovi fotogrammi alla storia della sua vita.
Monica Paganini