Prevista una valorizzazione ecologica della piana di Cavaglia

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Lo sfruttamento per il turismo, l’agricoltura e la produzione di energia elettrica a fronte di un paesaggio tutto da tutelare e di un prezioso biotopo ricco di piante e animali, di cui alcuni anche rari: la piana di Cavaglia (Comune di Poschiavo) evidenzia in modo esemplare diversi conflitti d’interesse. Dopo aver fatto analizzare i deficit ecologici e paesaggistici, il «Fondo per provvedimenti di miglioramento ecologico» ha quindi elaborato un piano di rivitalizzazione che sarà attuato per gradi nei prossimi anni.

Il Fondo, detto anche «Ecofondo Repower», è stato alimentato con il ricavato della vendita di prodotti di energia verde e si occupa della valorizzazione ecologica dei paesaggi nel contesto delle centrali idroelettriche. I sostenitori del Fondo sono il Comune di Poschiavo, la Pro Bernina Palü, la Società Pescatori Poschiavo, WWF, Pro Natura, l’Ufficio cantonale per la natura e l’ambiente, l’Associazione Agricola Poschiavo e Repower. Sotto l’egida del Fondo ecologico sono già stati valorizzati e rivitalizzati con notevole successo diversi corsi d’acqua in Valposchiavo, come attestano ad esempio le nuove presenze di diverse specie di libellule (vedi riquadro sotto).

Un utilizzo versatile

Ora il Fondo intende concentrare le proprie attenzioni sulla piana di Cavaglia: situata sulla linea del Bernina della Ferrovia Retica nel territorio comunale di Poschiavo, a ca. 1700 m s.l.m., Cavaglia è un noto punto di partenza e di arrivo per escursioni e bike tour e, per questo motivo, in estate è molto richiesta a livello turistico. Diverse zone vengono sfruttate anche per l’agricoltura, come pascolo per il bestiame. Non da ultimo, anche l’utilizzo dei corsi d’acqua per la produzione di energia elettrica (centrali elettriche di Palü, Cavaglia e Robbia) incide sull’ecologia e sul paesaggio.

Analisi dei deficit

Negli ultimi mesi il «Fondo per provvedimenti di miglioramento ecologico», in collaborazione con ecowert GmbH e Repower, ha esaminato la situazione con estrema attenzione. Sono stati individuati e descritti circa una dozzina di deficit. Da una parte vi sono gli impatti accertati sul paesaggio, in particolare opere di correzione dei ruscelli, consolidamenti, passerelle a altre costruzioni. Dall’altra parte, in diversi luoghi sono state evidenziate ridotte possibilità di sviluppo per piante, pesci e altri esseri viventi, a causa della mancanza di una rete di collegamento tra i corsi d’acqua. Un potenziale di ottimizzazione è stato individuato anche in certe costruzioni realizzate allo scopo di utilizzare la forza idrica. Infine è stato osservato che i pascoli sono talvolta oggetto di concimazioni indesiderate e danni da calpestio.

L’«Ecofondo Repower» si è dunque posto l’obiettivo di eseguire una valorizzazione mirata, allo scopo di ridurre o eliminare il più possibile i deficit riscontrati. Si parla di provvedimenti non solo ecologici ma anche agricoli. Secondo la valutazione degli esperti, una parte significativa delle misure di rivitalizzazione potrebbe essere messa in atto già in tempi brevi.

L’ottimizzazione dell’utilizzo agricolo richiede invece maggior tempo in quanto i partner coinvolti devono studiare insieme le misure. Gli interventi realizzabili solo a medio termine sono quelli collegati al rinnovo delle centrali elettriche, ancora in sospeso. Infine, la proposta di demolire un blocco di detriti al di sopra del Lag da Palü è un progetto che, data la complessità, potrà essere realizzato solo per ultimo.

Come si procederà?

L’«Ecofondo Repower», che martedì sera, 20 giugno 2016, ha informato in merito la popolazione, desidera ora concretizzare ulteriormente le singole misure. Per questo si devono sviluppare diversi progetti parziali e concedere i crediti necessari. Per alcune delle fasi descritte occorrono i permessi delle autorità. Per il Fondo è della massima importanza che i progetti vengano realizzati in stretta collaborazione con la popolazione e con i partner coinvolti.

Tornano le libellule!

Che i progetti di rivitalizzazione ecologica abbiano successo è dimostrato dal ritorno delle libellule nella Valposchiavo. Negli ultimi anni l’«Ecofondo Repower» ha valorizzato sul piano ecologico i ruscelli di montagna (Acquasela, Parabogl e Val da Prada) in diversi luoghi nella pianura tra Poschiavo e il Lago di Poschiavo e ha creato un biotopo presso l’istituto scolastico di Poschiavo. Come è dimostrato da alcuni studi scientifici, le libellule vivono particolarmente bene proprio in questi luoghi. Lo studio mostra che sono presenti 15 specie di libellule. Tre specie sono state registrate nel 2014 addirittura per la prima volta in Valposchiavo! L’Ecofondo ha pubblicato un piccolo e pratico opuscolo sulle libellule nella Valposchiavo. Inoltre è stato preparato del materiale didattico che può essere utilizzato nelle scuole. I nuovi biotopi, oltre a essere frequentati dai visitatori sono sempre più utili anche alle scuole, come «aula scolastica per le scienze naturali» all’aperto.

Maggiori informazioni sulle libellule nella Valposchiavo sono disponibili al seguente link: www.repower.com/acquasela


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