Giù le mani dai canoni d’acqua

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Il Consiglio federale ha dato inizio alla procedura di consultazione per la revisione della legge federale sullo sfruttamento delle forze idriche. Il PDC dei Grigioni è decisamente contrario a una riduzione dei canoni d’acqua.

Il Consiglio federale nel quadro della procedura di consultazione aperta ieri propone una soluzione transitoria fino al 2022. Secondo quest’ultima fino al 2022 il canone d’acqua dovrebbe essere ridotto da fr. 110 a fr. 80 per kilowatt di energia lorda. «Non accettiamo questa riduzione», ribadisce in modo categorico Stefan Engler, Presidente del PDC dei Grigioni e Consigliere agli Stati. «Per il Cantone dei Grigioni e molti comuni grigionesi i canoni d’acqua sono d’importanza vitale. Nell’attuale difficile contesto economico e turistico non possiamo rinunciare pure a una parte delle entrate dei canoni d’acqua.» La riduzione dei canoni d’acqua colpirebbe in modo sensibile soprattutto i comuni grigionesi e provocherebbe importanti cambiamenti nell’ambito della perequazione finanziaria cantonale.

Finché non è chiaro con quale nuovo assetto di mercato devono essere indennizzati i vantaggi delle forze idriche, i canoni d’acqua non possono essere toccati. Lo sfruttamento delle forze idriche contribuisce in modo decisivo alla sicurezza dell’approvvigionamento con elettricità della Svizzera. Far pagare unilateralmente alle regioni di montagna il prezzo degli scompensi sul mercato provocati dalle regolamentazioni statali non può essere accettato. Dai gruppi idroelettrici il PDC dei Grigioni si aspetta che rispettino le concessioni idriche concluse a lunga durata e che non scordino i tempi in cui i diritti di concessione hanno permesso loro lauti guadagni. Dai Cantoni di montagna il PDC si aspetta sia una posizione concordata con i comuni concedenti che un loro fronte compatto contro una simile ingiustificata punizione delle regioni di montagna.


PDC Grigioni

1 COMMENTO

  1. Questa é una delle tante piccole pecche provocate dalla strategia energetica accettata in votazione. E molte altre ne seguiranno.
    Se i canoni devono essere mantenuti (artificialmente) alti; la corrente elettrica costerà di più’. E chi sarebbe disposto a pagarla più di quanto costa sul mercato “libero”? Nessuno. La soluzione è quella di obbligare il consumatore a consumare (e pagare) quest’energia idroelettrica. Alla faccia della liberalizzazione del mercato elettrico!
    (era una delle tante strategie, che doveva entrare in vigore nel 2020…)