Sul piano della fiscalità la Svizzera rimane molto attraente sia per le aziende che per il personale altamente qualificato, con il Ticino a metà della classifica internazionale: lo afferma uno studio periodico dell’istituto di ricerca basilese BAK Economics, che si attende comunque grandi cambiamenti dopo l’impulso dato dalla riforma tributaria negli Stati Uniti.
In ambito aziendale la minore pressione fiscale in assoluto fra le 50 realtà prese in considerazione dall’indice di tassazione BAK è Hong Kong (9,9%). Molto vicini sono Nidvaldo (10,1%), Appenzello Esterno (10,3%) e Lucerna (pure 10,3%).
Seguono Budapest (10,6%) e quindi otto cantoni elvetici, da Obvaldo (10,9%) a Sciaffusa (13,6%), passando dai Grigioni (12,5%), che hanno visto la loro percentuale scendere di mezzo punto rispetto all’ultimo rilevamento di due anni or sono.
La Svizzera nel suo insieme è al 16,6% (-0,1 punti) e quasi perfettamente in linea, al 19esimo posto, è il Ticino (16,7%, dato invariato). Non lontano è Zurigo (17,5%), mentre il cantone più esoso è Ginevra (21,4%).
Londra è al 20,2%, Milano al 22,5%, Monaco di Baviera al 29,3%, Parigi al 34,0%, Mumbai al 40,5% e – al fondo della graduatoria – New York al 40,8%. Nello spazio di due anni i maggior cambiamenti concernono l’Ungheria (-8,3 punti) e la Slovenia (+1,7%): per il resto gli esperti del BAK riscontrano una relativa stabilità.
Un quadro non molto dissimile viene mostrato dalla classifica delle tassazioni delle persone altamente qualificate, chiamate a pagare meno imposte a Singapore (9,8%), Mosca (14,5%) e Hong Kong (15,5%). Seguono Zugo (23,0), Obvaldo (24,4%), Uri (25,5%) e Nidvaldo (26,1%).
Fra gli altri cantoni elvetici vanno segnalati poi Zurigo (29,3%), Grigioni (30,1%) e Ticino (33,7%, +0,2 punti): la regione italofona è 24esima. La Svizzera in media è 19esima. Il cantone meno favorevole a chi guadagna bene è Neuchâtel (37,7%), comunque sotto la media internazionale di 38,5%. La classifica è chiusa da Milano (51,6%), Helsinki (54,2%), Stoccolma (57,6%) e Bruxelles (61,0%). Allargando lo sguardo a un periodo più lungo emerge che la pressione fiscale per le persone in Svizzera (-4,6 punti dal 2003) è calato più fortemente che altrove (-0,8 punti in media).
BAK Economics si attende però “una tempesta” in seguito all’approvazione negli Usa della riforma fiscale voluta dal presidente Donald Trump. La posizione in classifica degli Stati Uniti migliorerà nettamente ed è da attendersi che paesi confinanti con la Svizzera come Germania e Francia dovranno muoversi. Nella Confederazione il Consiglio federale sta lavorando al Progetto fiscale 17 (PF17). In ambito di concorrenza fiscale il prossimo round è quindi già lanciato, affermano gli specialisti di BAK Economics.
ATS