Rimane l’incertezza sul futuro dell’ufficio postale di Brusio

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Il Bernina sta seguendo con attenzione le vicende intorno al servizio postale a Brusio. Nelle scorse settimane abbiamo pertanto chiesto un’opinione ai nostri lettori nella rubrica “Dite la vostra”, in cui è stata posta la domanda sul futuro dell’ufficio postale che rischia lo smantellamento. Al sondaggio hanno partecipato 119 persone, fra le quali il 50,4% si è espresso per un mantenimento della filiale, il 31,9% per una soluzione di partenariato e il 17,6% per una chiusura definitiva.

In un articolo uscito lo scorso mese di ottobre sul nostro giornale, avevamo già dato conto delle intenzioni della Posta, confermate da un comunicato del Consiglio comunale di Brusio, di voler trovare una soluzione di partenariato. Solo poche settimane dopo, in occasione dell’Assemblea comunale tenutasi il 26 novembre 2017 presso le scuole di Brusio, la questione era tornata alla ribalta grazie ad un’arringa dell’avv. Plinio Pianta, il quale postulava un intervento più deciso da parte delle autorità comunali in favore del mantenimento della filiale.

Nel frattempo, durante la seduta del Consiglio comunale di Brusio del 19 febbraio scorso, i Consiglieri e il pubblico venivano informati dell’invio, da parte dell’Amministrazione, di una missiva alla direzione della Posta in data 16 febbraio 2018, in cui, rimandando alle numerose discussioni su questo tema avvenute a livello federale, si chiede di sospendere, almeno provvisoriamente, il “Progetto per la chiusura dell’Ufficio postale Brusio”, come pure di poter avere un nuovo incontro con i responsabili della Posta. Da informazioni ricevute negli scorsi giorni dalle autorità di Brusio, la Posta non avrebbe però ancora dato alcuna risposta.

Nella lettera sopra menzionata, l’amministrazione del comune della bassa Valposchiavo ha chiesto alla Posta un’ulteriore riflessione sulla chiusura della filiale di Brusio in virtù delle numerose mozioni parlamentari che mirano, fra l’altro, a una modifica del criterio relativo alla raggiungibilità degli uffici postali, che attualmente prevede un massimo di 20 min. a piedi o di 30 min. con i servizi pubblici. La mozione parlamentare di Viola Amherd (PDC/VS), in particolare, approvata il 30 maggio 2017 dalla camera bassa, in data 30 novembre 2017 è stata accolta anche dalla maggioranza dei consiglieri agli Stati. Essa postula che il criterio di raggiungibilità sia più trasparente e che venga rivalutato su scala regionale.

Di raggiungibilità degli uffici postali si è nuovamente discusso durante la scorsa sessione di marzo alle camere, ma Doris Leuthard (direttrice del Dipartimento dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni) ha ribadito che la Posta si atterrebbe al criterio di raggiungibilità, precedentemente fissato dallo stesso parlamento. La Consigliera federale ha poi aggiunto che secondo un sondaggio il 90% della popolazione svizzera sarebbe soddisfatta dei servizi offerti dalla Posta. Inoltre, i dati confermerebbero che sempre meno gente si reca agli sportelli postali e che la massa delle lettere è in costante diminuzione (fonte: ATS).

Non ci rimane dunque che attendere gli ulteriori sviluppi riguardanti la filiale di Brusio. Tuttavia, sulla scorta del sondaggio effettuato dal nostro giornale, teniamo a far notare ai responsabili della Posta, e del Comune di Brusio, che la maggioranza dei lettori auspica ancora il mantenimento della filiale.


Achille Pola