Plinio Pianta: “Viano non è un malato terminale”

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Pubblichiamo qui di seguito il discorso tenuto domenica scorsa, 22 aprile, a Viano, dall’avv. Plinio Pianta, presidente del Comune parrocchiale di Brusio, davanti alle alte autorità incontratesi per trovare una soluzione all’annoso problema della strada.

 

In qualità di Presidente del Comune Parrocchiale di Brusio ho assunto con grande piacere l’incarico da parte del nostro Consiglio Parrocchiale di porgere a tutti il più cordiale saluto e benvenuto in questa nostra terra del Comune di Brusio… questa terra amena del paesello di Viano, ma allo stesso tempo dura terra di montagna.

Non è un caso, ma piuttosto un’eccezione, che anche nelle nostre terre troviamo ancora delle comunità di gente tenace e forte, come questa di Viano – mentre nel mondo moderno che ci circonda, -come ben scrisse il grande sociologo/critico della modernità e della postmodernità, Zygmunt Bauman, da poco scomparso-, esiste sempre più una mentalità non solo fluida, bensì liquida… appunto senza più alcun riferimento o orientamento, tantomeno a dei valori, … in balìa a tutti i venti o burrasche  e tempeste di idee contrastanti l’una con l’altra (… la famosa perfetta definizione di Papa Emerito Benedetto XVI: “La dittatura del relativismo!”) … mentalità liquida, che, come si può constatare, non sta costruendo, ma piuttosto dissipando e distruggendo l’intera società mondiale, risp. anche le sue relazioni, i suoi legami e rapporti interpersonali!

Dicevo appunto che non è un caso, cioè che non è una cosa scontata se possiamo ancora trovare in questo tempo postmoderno, una comunità di gente tenace e con forti riferimenti e motivazioni… con ancora delle radici e valori (…che non si devono confondere ovviamente con delle fissazioni)… come nei nostri paesi di montagna che si son mantenuti da generazioni e generazioni….

Queste comunità di persone, da centinaia di anni, hanno avuto, come Viano, la forza e il coraggio di affrontare la dura vita anche su questa montagna… una forza comunque che nasce proprio anche dal fatto di avere il privilegio di poter contemplare in continuazione tutta questa Bellezza della natura… Bellezza che necessariamente (come giustamente dicevano San Tommaso d’Aquino e Sant’Agostino)… non può che portare a constatare che l’esistenza di questo stupendo Creato… quasi di per sé…  ovviamente presuppone, anzi fa almeno intuire un/il Grande Creatore!

Pertanto questa bellezza non può esser considerata altro che, un grande Dono, comunque un privilegio… una carezza del Signore… come richiama giustamente Papa Francesco nella sua recente Enciclica “Laudato sii mio Signore” (e ciò malgrado tutte le durezze di questa terra!… che di conseguenza spiegano anche una certa riservatezza, magari anche durezza sia nel carattere, sia nei rapporti interpersonali! dei suoi abitanti, veri montanari!).

E che questa nostra gente di montagna, così pure quella di Viano, abbia uno stretto legame e un chiaro attaccamento al Signore (pur non esternandolo in continuazione soltanto con discorsi… ma come ben sappiamo, la vera fede non è soltanto dottrina…), anzi lo dimostra, malgrado tutte le diversità, proprio ancora questa loro ultima fatica, questo loro ultimo amore di voler restaurare e di aver restaurato la loro chiesetta dedicata a Santa Elisabetta qui a Viano.

La Parrocchia “madre” (o “sorella”, che dir si voglia) di Brusio è pertanto felice di poter constatare l’intraprendenza… dimostrata dai questi nostri amici, confratelli e consorelle vianesi, — sia nella solidarietà dei vianesi fra di loro, sia anche vivendo come comunità pure il principio della sussidiarietà (principio secondo il quale ognuno cerca di far da sé quanto può nel suo piccolo, mentre chiede l’aiuto all’ente superiore soltanto quando l’ampiezza del compito supera le proprie forze)!…

E la Parrocchia madre si sente onorata del lavoro svolto da Voi e si complimenta per questa bella opera di restauro!… e senz’altro sarà disponibile anche in futuro a collaborare in modo solidale e sussidiario con Viano.

Comunque permettetemi, ancora in questa occasione, come avevo già fatto nell’occasione del convegno di AmAMont nell’ottobre scorso, di ribadire e sottolineare una grande Premessa:

Anche le comunità dei nostri paesi di montagna… che sono non soltanto un nostro orgoglio, ma vengono dichiaratamente e giustamente indicati come “dei gioielli” dei nostri territori di montagna, sia da parte delle nostre massime autorità federali, sia anche da parte del Canton Grigioni!…   fra altro riconoscendo sempre più questi paesi di montagna come delle vere e proprie nicchie di economia umana/sostenibile,… che però appunto non potranno continuare come tali, come nel caso di Viano, se non verranno garantite le premesse per la loro esistenza!

Nel nostro caso di Viano la premessa basilare ed esistenziale, che non è unicamente un pio desiderio o un “optional”, ma una vera e propria premessa di sopravvivenza: è la viabilità, cioè finalmente la costruzione entro tempi molto brevi, al più presto, di un nuovo tracciato di strada carrozzabile, finalmente sicuro!

Negli ultimi tempi sappiamo che il nostro  Presidente del Governo ha menzionato a Poschiavo la gravità di quanto capitato l’anno scorso a Bondo in Val Bregaglia (con l’erosione e colata del Pizzo Cengalo)… e va bene!… e anche noi abbiamo pienamente condiviso la gravità di quanto accaduto a Bondo

… ma questa gravità, Signor Presidente, caro Mario, potrebbe proprio accadere, da un momento all’altro, per quanto concerne l’accesso di Viano… magari con conseguenze molto più devastanti, e anche con possibilità di tragedie umane!

In alcune relazioni di altri politici, venuti pure di recente in Valposchiavo, si è accennato ad altri casi con problemi di viabilità e sicurezza nel Cantone, per es. accennando alla nuova strada al paesino di montagna di Mutten sopra Thusis (per ca. 30 abitanti con un investimento di ca. 35 Mio. franchi), … o anche la realizzazione della tanto sospirata circonvallazione di Silvaplana… in tanti casi sembrava impossibile da decenni eseguire queste opere e, poi invece di colpo sono  state realizzate!

Proprio la situazione anche finanziaria del nostro Canton Grigioni con accantonamenti molto solidi miliardari a questo punto non dovrebbe più essere un motivo di ulteriori ritardi per l’esecuzione di un nuovo tracciato (fosse anche una parte in galleria) comunque sicuro per il paesello di Viano… non si può proprio più indugiare oltre!!… e agendo soltanto puntualmente… (come sinora…) con delle “pezze”,  o mettendo reti o allargando qualche passaggio… o ancora con delle misure palliative…, Signor Presidente… le cure palliative si usano appunto per i malati terminali… ma il nostro paese di Viano non è un malato terminale, bensì un paese in pieno vigore, pieno di vita nuova… che abbisogna quindi una nuova strada!

Purtroppo di parole … di fiumi di parole con proposte e controproposte, ecc.. il mondo ne è pieno… , ma ora per la contrada di Viano servono dei fatti decisivi e definitivi!

Vorremmo a questo punto citare infine un grande insospettabile scrittore del nostro tempo (che non è intrappolato nella mentalità vecchia dell’Europa o dell’Occidente in genere, ma ben conosce la nostra area perché ci vive anche con la sua famiglia), lo scrittore Pankaj Mishra, un inglese-indiano che vive a Londra, che ha vissuto e sta vivendo l’estrema gravità delle conseguenze ultime della globalizzazione che lui definisce “disordine globalizzato”.

Il New York Times (e non solo) ha definito il suo ultimo libro “L’era della rabbia” (the Age of Anger), uno dei libri più importanti del 2017! …

In questo suo libro Mishra, descrive come gli assiomi del capitalismo, cioè l’autonomia individuale e l’esaltazione dell’interesse personale, promettevano felicità ed eguaglianza, ma hanno prodotto invece l’umiliazione di una vasta maggioranza della popolazione mondiale da parte di un piccolo gruppo di élite al potere!

Egli indica come si può uscire oggi da questo circolo vizioso superando la cosiddetta “indipendenza liquida senza limiti” della modernità, risp. della postmodernità!.

Mishra non fa discorsi astratti e non dà soluzioni per “intellettuali”. Da tutte le analisi, egli conclude: “Si deve riprendere il villaggio come orizzonte, un’entità reale, comunitaria, dove tutto e tutti avevano  e hanno  un posto e un limite... Bisogna ricominciare a costruire villaggi in un mondo globale!”

Noi, nelle nostre zone di montagna, come qui a Viano, non dobbiamo ricominciare a costruire o a ricostruire un villaggio per contrastare la massa dilagante e anonima della postmodernità!

Noi dobbiamo piuttosto avere la massima attenzione appunto a non perdere questi nostri villaggi/paesi di montagna, che già esistono!… e dar quindi loro nuova linfa assicurando loro le condizioni indispensabili di base!

Per questo proprio il nostro Cantone deve andar avanti con il buon esempio e in questo nostro caso, egli deve adempiere al più presto alla premessa esistenziale per la sopravvivenza del paese di Viano: … ripetiamo è della massima urgenza una strada carrozzabile sicura!


Plinio Pianta