Le storie fanno bene

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    Era gremita lunedì sera la bella sala del Vecchio Monastero a Poschiavo per la conferenza organizzata dalla bibio.ludo.teca: tante mamme, qualche nonna, qualche papà, diverse insegnanti, tutti lì per ascoltare chi di racconti e libri se ne intendeva. Ed è stato un vero ascolto.

    Letizia Bolzani, esperta di letteratura per l’infanzia e giornalista, ha dato un sacco di stimoli, ha proposto, ha risposto, ha incuriosito, ha divertito, soprattutto ha regalato la sua voce. È da lì che ha voluto partire, rendendoci attenti della magia della voce, onda di suono fatta per raggiungere e relazionarsi con l’altro, strumento unico e identificabile per ognuno, veicolo fenomenale di emozioni.
    Lei ci ha dato la sua di voce per quasi due ore, e ci ha portato via, con leggerezza e tanta bravura. Se già non lo sapevamo, abbiamo capito che le parole sono musica, vanno soffiate bene perché risultino intonate, leggere e non stressanti o fastidiose.
    Raccontare storie è anche questo: intonarsi al momento, qui e ora, alla situazione, all’altro.
    E dentro la storia raccontata, poi, bisogna caderci in due: chi parla e chi ascolta. E’ un patto d’intesa quello che si realizza raccontando, e come ogni patto richiede il coinvolgimento di almeno due persone. Non possiamo raccontare una storia al nostro bambino e intanto pensare alla lista della spesa da fare! Lui può dar tutto nell’ascolto e cader dentro la storia solo se anche chi racconta vede le parole che dice, sente i profumi e riconosce la musica.

    Ma perché raccontare? Non perché i nostri bambini diventeranno più intelligenti, o impareranno prima a leggere e scrivere, o diventeranno grandi lettori, no. Semplicemente perché raccontare è un dono d’amore, non deve chiedere nulla in cambio. Magari poi questi bambini non leggeranno più un libro da grandi, ma di sicuro quel mondo magico delle storie, dove i problemi trovano sempre una soluzione, dove le ipotesi più inverosimili possono sembrare naturali, danno al bambino la capacità di immaginare, di inventare nuovi punti di vista e sarà questo un grande valore aggiunto per la vita da adulti!
    Non è mai tempo perso, è tempo speso, speso a favore di una relazione.

    Prima di concludere una conferenza davvero brillante e lasciar posto a diverse domande arrivate dal pubblico, la signora Bolzani ha fatto un ultimo regalo: una filastrocca per salutare il giorno finito e portare così a buon fine un patto d’intesa che per quasi due ore la sua voce ha tenuto col pubblico.

    Filastrocca della sera ( di B. Tognolini)

    Giorno di oggi che sei finito
    A stare qui ti sei divertito?
    Sei stato bene in mia compagnia?
    Sei dispiaciuto di andare via?
    Viene la notte, io guardo fuori
    Ora che fai, muori?
    No, fai un giro nei posti lontani
    E quando torni ti chiami domani.

    Fino a fine maggio, durante i consueti orari di apertura, la biblio.ludo.teca esporrà una ricca raccolta di libri per bambini in età prescolare.
    Un’offerta da non perdere!


    Serena Bonetti