I racconti del sesso e della menzogna – Leïla Slimani

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Chiudo “I racconti del sesso e della menzogna” con un nuovo peso sul cuore.

Immagino che Leïla Slimani volesse raccontarmi le contraddizioni marocchine del vivere e non vivere la sessualità, lo scarto fra ciò che si fa o ciò che si dice. E l’ha fatto. Ma ha fatto anche qualcosa in più.

Ogni capitolo di questo libro mi ha riportato a qualcuna delle nostre ipocrisie. L’occidente è davvero libero come lo vorrebbe l’immagine di sé che desidera esprimere? Non credo. Certo, nessuna di noi finirebbe in prigione se beccata a fare sesso con un uomo che non è suo marito o a baciare qualcuno del suo stesso sesso ma… ci sono grandi ma.
Cosa pensa il 50% (o più) della popolazione delle donne che hanno più di 5 amanti nella loro vita? Cosa pensa delle donne che decidono di non voler essere madri? Cosa pensa degli omosessuali? Spesso pensa esattamente quello che pensano in Marocco: fate ciò che volete ma non in pubblico e non pretendete la nostra comprensione.

Sono voci di donne di estrazione sociale differente, con un livello di istruzione e un sentimento religioso profondamente diversi, eppure parlano tutte la stessa lingua e muovono un atto di accusa senza riserve verso una società in netta contraddizione tra quanto predica e quanto vive. La studentessa, la prostituta, il medico, l’attivista, il poliziotto ci offrono uno spaccato spietato della vita sessuale in Marocco, fatta di incontri rubati, consumati nei cantieri abbandonati, con la paura di essere scoperti dalla polizia o aggrediti da qualcuno. Il sesso fuori dal matrimonio è proibito per legge, il codice penale sanziona il crimine con due anni di carcere. Non si può abortire, a meno di non essere state violentate. Succede anche che le donne vittime di stupro possano essere sposate dai loro stessi violentatori. Questo è quello che prescrive la legge marocchina oggi, una giurisprudenza scollata dalle esigenze di una comunità per molti versi modernizzata, in cui le donne reclamano il tempo di conoscere e desiderare gli uomini con cui escono e rivendicano la libertà di rifiutarli. Se le ragazze non parlano di sesso in famiglia, né confidano alle amiche le loro relazioni non ufficiali, dall’altra i giovani uomini non sposano donne che abbiano perso la verginità. Che tipo di società è questa? Leïla Slimani, scrittrice premio Goncourt all’apice del successo e acuta osservatrice dell’identità femminile nelle sue infinite declinazioni, lascia alle parole di queste donne la risposta.


di Begoña / pagina fb