SSEA: Legge sulla caccia necessaria per l’economia alpestre

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Il ritorno dei lupi minaccia l’economia alpestre. Ogni anno, circa 700’000 animali trascorrono l’estate sugli alpeggi. A causa della grande diffusione dei lupi, la situazione ha raggiunto il picco nel 2020 : su numerosi alpeggi, gli animali hanno dovuto essere riportati prematuramente a valle, a seguito dei numerosi attacchi. D’altra parte, i branchi appena formati stanno ormai attaccando il bestiame. I lupi imparano rapidamente ad aggirare le misure di protezione delle mandrie. Una regolamentazione controllata – e quindi un SI alla nuova legge sulla caccia – occorre urgentemente. In caso contrario, la forma di produzione più naturale e più tradizionale in Svizzera andrà perduta : l’economia alpestre.

Il forte aumento del numero dei lupi pone dei problemi praticamente insolubili per numerose aziende di estivazione e agricole. Senza regolamentazione, presto non sarà più possibile fare pascolare il bestiame e gli animali per il tempo libero in condizioni rispettose, anche all’interno degli agglomerati.

Il lupo – è un pericolo per gli alpeggi, ma anche per gli spazi di vita e di svago

L’esperienza l’ha dimostrato : anche le migliori formazioni proposte agli allevatori, così come le migliori misure di protezione delle mandrie non possono impedire gli attacchi. Attualmente, il lupo ha appreso che è accettato e che può penetrare negli agglomerati. Lo ha dimostrato il lupo di Loyes (VS), che ha attaccato una capra a pochi metri da una abitazione in pieno giorno, a marzo 2019. Gli animali domestici o di allevamento, che hanno subito un attacco da un lupo, diventano spaventati ed aggressivi – anche nei confronti degli umani. D’altra parte, i cani di protezione, a causa della loro funzione provocano regolarmente degli incidenti con i turisti, soprattutto con gli escursionisti e con chi va in bicicletta.

Alpigiani in difficoltà – non si tratta solo del “numero di pecore”.

Le perdite finanziarie, dovute agli animali attaccati dai lupi, non rappresentano il punto più importante dal punto di vista economico. Attualmente, tre motivi portano all’abbandono di alcuni alpeggi in caso di forte pressione dei lupi :

  • Le ultime raccomandazioni federali non permettono di assicurare la protezione degli animali, a causa della situazione topografica degli alpeggi. D’altra parte, esse non sono economicamente sopportabili, a lungo termine.
  • L’impatto psicologico sugli alpigiani è molto elevato, a causa dello stress costante legato a dei possibili attacchi e alla necessità di assicurare una sorveglianza continua degli animali che sono a loro affidati. Così, sempre meno persone sono pronte ad assumersi questa pesante responsabilità.
  • I proprietari degli animali rinunciano a mettere il loro bestiame sugli alpeggi, a causa delle possibili perdite (economiche ed emotive) o perché non vogliono che il loro bestiame diventi spaventato e aggressivo.

Sono minacciati : le razze rare, le tradizioni, le specialità regionali e i paesaggi

L’economia alpestre è uno dei metodi più antichi di produzione della Svizzera. È quindi fortemente legata a delle conoscenze tradizionali, a delle razze di bestiame tipiche e a delle tradizioni locali. Grazie a dei secoli di sfruttamento durevole, essa ha creato un’ampia varietà di paesaggi, noi abbiamo la possibilità di approfittarne durante le nostre passeggiate. Si tratta in particolare di diverse praterie fiorite e di altri habitat di nicchia ; una biodiversità che non può

continuare ad esistere senza l’economia alpestre. Se quest’ultima non potrà essere più praticata, anche alcune razze di bestiame come le capre dal collo nero o le capre dell’Appenzell scompariranno. I loro proprietari non hanno alcuna possibilità di tenere gli animali nelle valli in estate, sia per la mancanza di foraggio, che a causa del carico di lavoro. Le tradizioni legate all’economia alpestre, per esempio le feste degli alpeggi e le vendite dei formaggi, andranno perdute. La gamma di specialità regionali si ridurrà – una perdita per i consumatori, ma anche per la ristorazione ed il turismo.

Una regolamentazione moderata è necessaria per una coesistenza pacifica

La revisione della legge sulla caccia, che sarà votata il 27 settembre, permetterà di affrontare il significativo aumento del numero dei lupi. Questa legislazione non è in alcun caso concepita per sterminare questo grande predatore. Se la revisione della legge sulla caccia dovesse essere respinta, bisognerà aspettarsi un drastico calo del numero degli animali portati sugli alpeggi. La SSEA raccomanda quindi ai cittadini di accettare questa legge, durante la votazione del prossimo 27 settembre.


Società Svizzera di Economia Alpestre