Grazie alla famiglia Arner Semadeni rinasce la pensione di Cavaglia

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A partire dal giugno 2020, la famiglia di Corinne e Kurt Arner-Semadeni ha preso in carico la gestione dell’Albergo Ristorante Stazione Cavaglia, la storica pensione di Cavaglia accanto alla ferrovia. Attualmente, arrivati alla seconda stagione di ristorazione, si è quasi pronti per le prime fasi della ristrutturazione dell’albergo, presentate durante l’assemblea annuale del Giardino dei Ghiacciai di Cavaglia (GGC) del 15 agosto 2020. Il Bernina ha ospitato presso la sua redazione Corinne Corinne Arner-Semadeni e il figlio Orlando, architetto e responsabile della ristrutturazione, per scoprire come sta andando la gestione dell’Albergo Ristorante Stazione Cavaglia.

Signori Arner Semadeni, come sta procedendo la nuova avventura all’Albergo Ristorante Stazione Cavaglia?
Dobbiamo dire che la stagione estiva 2020, da giugno dell’anno scorso fino a metà ottobre, ossia da quando è iniziata la nostra gestione dell’Albergo Ristorante Stazione Cavaglia, è andata veramente molto molto bene. Quella attuale sta andando altrettanto bene: gli ospiti non mancano mai e Cavaglia è veramente una perla della Valposchiavo, apprezzata da tutti i turisti svizzeri e non solo.
L’edificio acquistato è compreso nel perimetro della linea ferroviaria dell’Albula-Bernina, che come ben noto, nel 2008 è stata aggiunta nella lista del patrimonio mondiale UNESCO. Così, per definizione, lo stabile ha un notevole valore universale ed è rappresentativo delle ricchezze culturali e naturali del luogo.
La nostra terrazza poi è uno dei posti più amati dai visitatori di Cavaglia: ci riteniamo molto privilegiati visto che chi arriva col treno ci scende proprio davanti e fa almeno un altro passaggio durante l’attesa delle carrozze per il ritorno. Avere questo grande via vai di persone ci consente di avere spesso il pienone in tutte le sale. Quando piove, infatti, tante volte gli spazi interni sono così pieni che siamo costretti, nostro malgrado, a mandare via la gente (anche per mantenere le giuste distanze imposte dalla situazione Covid).

Kurt e Corinne Arner Semadeni

Proprio a riguardo delle restrizioni legate al Covid, avete adottato misure particolari?
Per quanto riguarda le restrizioni, a parte il già citato distanziamento dei tavoli e l’uso della mascherina, abbiamo la fortuna di avere il periodo di apertura da giugno a ottobre, riuscendo sempre a restare aperti. Diciamo che, come ristorante stagionale, la situazione pandemica non ci ha toccato in particolar modo, anzi, se vogliamo è avvenuto l’esatto contrario: le mete valposchiavine, come successo anche nel fondovalle, hanno fatto registrare un incremento degli ospiti rispetto agli anni precedenti.

Parlando di clientela in generale, da dove arrivano in maggioranza gli ospiti?
Per la maggior parte sono svizzeri: un buon numero sono della Valposchiavo o delle vallate limitrofe, tanti arrivano dalla Svizzera interna e anche dalla Svizzera francese.
Ci teniamo a sottolineare che i nostri prezzi, nonostante una clientela così variegata, rimangono rapportati al costo della vita in Valposchiavo. Ci capita sovente che chi arriva dalla svizzera interna o francese si stupisca del prezzo così basso rispetto alle loro zone: noi prontamente rispondiamo che tutte le tariffe sono calcolate con grande correttezza in rapporto al costo d’acquisto.

[Corinne] “Diciamo che ho deciso di prendere in mano l’attività a Cavaglia consapevole che non mi avrebbe arricchito economicamente, ma piuttosto come ottima scusa per vivere a Cavaglia tutta l’estate”.

Che tipo di cucina offrite?
La nostra è una cucina casalinga, tutto fatto in casa e a mano, tipica della Valposchiavo. Dalla polenta e vari contorni alle torte fatte in casa passando dai famosi capunet, che vanno a ruba.
Abbiamo la grande fortuna di avere nel nostro team le due sorelle Piha, la responsabile di cucina Elena Piha e la pasticcera Zoe Crameri Piha (in realtà al bisogno sono intercambiabili), che da tanti anni lavorano insieme e hanno imparato a cucinare proprio tutte le specialità valposchiavine.

Come procedono i lavori di restauro presentati lo scorso agosto durante l’assemblea GGC?
In realtà questi lavori non sono ancora iniziati a causa di alcuni ritardi con i permessi. Se tutto va come previsto, proprio all’inizio di questo settembre cominceremo con i lavori per l’impianto di depurazione in collaborazione con la ferrovia, seguiti, nei mesi successivi (essendo già presenti diversi scavi), dai lavori esterni alla struttura. Forse, con maggior precisione, potremmo definire questi lavori esterni come di paesaggismo, essendo legati principalmente alla terrazza.

A questi seguirà il restauro dell’edificio principale con interventi minimi per aumentare il comfort degli ospiti, nonostante sulla carta il nostro albergo non sia di lusso. Migliorie molto semplici come per il bagno fuori dalle stanze e gli adeguamenti indispensabili per la prevenzione agli incendi.
In sintesi, vorremmo valorizzare al massimo le qualità già esistenti di questo edifico, anche un po’ esotico se vogliamo per la Valle. Prendendo come esempio la sala del primo piano, che ha un’altezza generosa rispetto alle altre camere, vorremmo rimuovere le pareti inserite in un secondo tempo, permettendo di riscoprire le proporzioni originali della sala e portando alla luce i dettagli già esistenti e magari andati a perdersi negli anni.

L’ultimo intervento in programma era la ristrutturazione del corpo annesso allo stabile, la sala d’aspetto, dove era in programma un intervento abbastanza importante. I tempi per i permessi, che sono fuori dalla zona abitativa, si sono allungati e la collaborazione con la Ferrovia (proprietaria della sala) non si è più concretizzata. Al momento stiamo valutando di acquistare questo corpo annesso per realizzare una versione più in piccolo, ma comunque funzionale del progetto originale.

Orlando Arner Semadeni

Qualcuno si lamenta che Cavaglia sia ancora troppo frequentata dal traffico motorizzato, nonostante sia servita in modo eccellente dalla Ferrovia Retica. Voi che opinione avete in merito?
Noi consigliamo sempre a tutti di venire in treno, per godersi il viaggio, ma anche perché la strada è molto stretta e impegnativa. Nonostante ci siano poche macchine che entrano in paese – la maggior parte si ferma ai parcheggi adiacenti il Giardino dei Ghiacciai – noi saremmo favorevoli ad introdurre una tassa di transito per i residenti.

A Cavaglia non mancano mai eventi e attrattive naturali: secondo la vostra opinione c’è qualcosa che ancora manca per renderla ancora più attrattiva ai villeggianti?
Riteniamo che questo gioiello vada preservato e mantenuto così com’è senza fare troppi interventi. La natura, l’aria, la vista che si gode da Cavaglia non hanno bisogno di ulteriori attrattive costruite dall’uomo. Troviamo che i bambini debbano ancora giocare e rapportarsi con una natura incontaminata, non aver sempre tutto pronto, magari con dei parchi attrezzati.
Altra cosa che riteniamo fondamentale, anche per quanto riguarda le ristrutturazioni che stiamo per fare, è quella di collaborare con le eccellenze artigianali del posto, mantenendo l’originalità del luogo.

Infine, prospettive per il futuro? Avete in mente qualche offerta particolare o nuove modifiche alla struttura?
Nell’immediato futuro quello che ci auguriamo, se tutta va bene, è che per la prossima stagione riusciremo ad aprire l’albergo. Ci rendiamo pienamente conto però che questa è una eventualità che va al di fuori del nostro controllo: i cantieri dipendono tanto dalle intemperie e la finestra di tempo per i lavori è ristretta.


A cura di Ivan Falcinella

Ivan Falcinella
Membro della redazione