La Rivolta di Valtellina riletta 400 anni dopo

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Sono usciti gli atti del convegno, tenutosi l’anno scorso a Tirano, dedicato al “Sacro Macello”, l’evento più tragico della storia comune fra Grigioni e Valtellina. L’opera offre nuovi spunti per capire i fatti di sangue del 1620.

È un’opera importante quella che conclude un pluriennale ciclo di iniziative dedicate all’Epoca della Riforma protestante nei Grigioni e negli ex territori sudditi di Valtellina, Bormio e Chiavenna. Un impegno transfrontaliero che ha coinvolto numerosi storiche e studiosi dei due lati del confine e che ha portato l’anno scorso all’edizione di un’agile guida ai luoghi e ad alcuni incontri pubblici.

La giornata di studi del 12 settembre del 2020 a Tirano, dedicata al cosiddetto “Sacro Macello”, è stata il punto conclusivo del lavoro di ricerca e ha offerto l’occasione per fare il punto sullo stato delle indagini sui tumultuosi fatti del luglio 1620. Nell’estate di quattrocento anni fa, fra Tirano, Teglio, Sondrio e Brusio, vennero uccise almeno 400 persone a causa della loro religione. Erano praticamente tutte valtellinesi e fra le vittime ci furono anche molte donne e bambini. L’obiettivo era quindi quello di sradicare il protestantesimo dalla Valtellina dopo quasi un secolo dai primi moti di dissenso e rinnovamento religiosi. I risultati di questo incontro sono ora stati approfonditi e raccolti nel nuovo volume. Dieci studiosi – fra cui italiani, svizzeri e uno statunitense – si sono chinati sulle fonti per rileggere insieme quel particolare momento della storia dei Grigioni. Il convegno è stato organizzato dalle associazioni storiche attive sul territorio – Società storica dei Grigioni, Società Storica Val Poschiavo, Società storica valtellinese, Centro di studi storici valchiavennaschi e Centro di studi storici Alta Valtellina – un’ampia collaborazione che da sola suggerisce la volontà di trovare una lettura comune e condivisa degli eventi. Hanno sostenuto finanziariamente l’impegno l’“Otto per mille” della chiesa valdese, la Chiesa evangelica dei Grigioni / Centro evangelico di cultura, Sondrio, e il Cantone dei Grigioni; il Comune di Tirano ha ospitato l’incontro.

I contributi
Nel primo saggio, il professore dell’Università di Verona Alessandro Pastore ripercorre e contestualizza gli eventi legati al genocidio nel loro contesto storico. Segue poi il contributo dell’archivista della Diocesi di Como Saverio Xeres che scandaglia gli argomenti portati in abito cattolico per giustificare la sanguinosa distruzione delle comunità riformate allora presenti in Valtellina. Jan-Andrea Bernhard, professore di Storia della Chiesa all’Università di Zurigo, si occupa poi della ricezione dei fatti, soprattutto in ambito protestante. In conclusione, Guglielmo Scaramellini, docente emerito dell’Università di Milano, fa una sintesi delle letture fin qui proposte, delineando i limiti della storia nella comprensione di eventi così sanguinosi.

Gli altri contributi più brevi fanno luce su aspetti particolari delle vicende. Di particolare interesse per un pubblico valposchiavino va segnalato il contributo di Arno Lanfranchi che si occupa della seconda ondata di violenza, quella del 1623, che ha toccato Poschiavo e ha portato alla morte di una ventina di riformati e alla fuga di alcune altre centinaia oltre Bernina. L’autore attinge a numerosi documenti inediti dell’Archivio di Stato di Coira e ricostruisce con precisione le dinamiche, le responsabilità e anche le motivazioni dei protagonisti del tempo. Un contributo che ricostruisce in tutta la sua raccapricciante spirale di violenza la difficile convivenza fra cattolici e protestanti nei primi decenni del Seicento.

Gli Atti
Il volume “1620, la Rivolta di Valtellina” è curato da Augusta Corbellini e Daniele Papacella e si può acquistare in libreria in Valtellina e esce nella “Collana Atti e Documenti” della Società Storica Valtellinese al prezzo di 20€/22 CHF. A Poschiavo si può comprare in Biblioludoteca o ordinare direttamente presso la Società Storica Val Poschiavo all’indirizzo info@ssvp.ch.


Società Storica Val Poschiavo