Riordino del territorio: fanno discutere le recinzioni per i pascoli

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Nell’ottobre del 2019, Poschiavo Viva aveva inoltrato al Consiglio comunale un postulato dal titolo “Postulato per il riordino del territorio dopo la cessazione di un’attività”, avente come obiettivo quello di allestire un inventario dei fili e cavi sospesi presenti sul territorio del comune di Poschiavo e un piano per lo smantellamento delle infrastrutture inutilizzate.

A questo proposito, come comunicato nella riunione di Giunta del 14 dicembre 2020, il Reparto foreste si è preso l’impegno di aggiornare annualmente lo stato dei lavori “inerente il riordino del territorio dopo la cessazione di un’attività”. La tabella attualizzata degli oggetti presenti sul territorio comunale si presenta come segue:

Per questioni di privacy, l’immagine è stata tolta su richiesta della Cancelleria di Poschiavo

Dopo aver passato in rassegna la tabella, si è aperto un dibattito relativo alle recinzioni dei contadini, ancora in fase di riordino a causa dell’impossibilità, in certi casi, di risalire ai proprietari. Corrado Crameri (Poschiavo Viva) ha precisato che, qualora ci fossero degli ordini diretti della commissione Pascoli, essi sarebbero rispettati senza difficoltà. Problema diverso, invece, riguarda le recinzioni di cui non si conoscono i proprietari… “.

Il responsabile del gruppo forestale del comune di Poschiavo, Diego Battilana, in questo senso, ha confermato che sono presenti diverse recinzioni per le quali bisogna ancora individuare il proprietario. A questo proposito, è stato ricordato che i cittadini possono proporsi parte attiva e segnalare al Comune eventuali irregolarità. Da parte sua, Fabio Zanetti (PLD) preferirebbe una soluzione più ufficiale: “Mi piacerebbe – ha detto – che fosse anche l’amministrazione a farsi avanti e non aspettare la denuncia del cittadino”.

Denuncia che, come è stato sottolineato da più parti, potrebbe creare dei dissapori o delle ripicche tra i cittadini chiamati in causa. A questo proposito, Fulvio Betti (UDC) ha affermato che “l’ufficio comunale dovrebbe tutelare la privacy dei cittadini, per evitare ripicche nei confronti di quelli che fanno la segnalazione. Magari – ha concluso – spetterebbe a quelli che sono nel nostro gremio sensibilizzare su queste regole nelle sedi opportune”.
Il consigliere Orlando Lardi ha concluso il dibattito con un auspicio: “Sarebbe bello che ci fosse un senso comune affinché non si ripetano più queste cose”.

In conclusione, rispetto all’elenco presentato, il consigliere Fabio Zanetti ha suggerito eventuali aggiunte, ovvero: la Cava Talco, il deposito ai Sàcc e la deponia a Pedemonte. “Non vorrei aspettare – ha aggiunto – che sia il Cantone a imporci di intervenire”.

Per fare chiarezza è intervenuto il podestà, Giovanni Jochum, specificando che alla cava Talco c’è un nuovo diritto di superficie. Per quanto riguarda il deposito ai Sàcc, esiste, invece, la concreta possibilità che esso venga messo a posto da Repower, interessata al terreno per alcuni lavori. Per quanto riguarda Pedemonte esiste invece un accordo del 2019 con il Cantone. In sintesi, quindi, non dovrebbero crearsi problemi per i territori menzionati.

In chiusura, ancora sul tema recinzioni, il podestà ha invitato alla cautela. “Non vorrei uno stato di denuncia – ha concluso – ma vorrei puntare sulla responsabilità dei singoli, delle associazioni e dopo, solo se necessario, ricorrere alle vie legali, una soluzione dura e che costa un sacco di soldi anche al Comune”.

Marco Travaglia
Caporedattore e membro della Direzione