Manuela Kalt: “La parità di genere è essere diversi ma con lo stesso peso”

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Recentemente, in occasione del 50° anniversario del voto alle donne, ci siamo occupati della parità di genere tramite una serie di interviste (https://ilbernina.ch/tag/50-vote-donne). Negli ultimi giorni, sempre sull’argomento, abbiamo anche proposto un sondaggio, che ha visto la partecipazione di 120 abbonati: “Parità di genere in Valposchiavo: secondo te è stata raggiunta?“. Il 60% dei partecipanti ha risposto negativamente; solo il 33 % ha risposto positivamente, mentre il 7% ha riferito di non sapere la risposta precisa.
Alla luce di questi dati abbiamo avuto il piacere di intervistare Manuela Kalt in qualità di donna, imprenditrice e membro attivo all’interno dell’AACV.

Qual è la tua opinione riguardo alla parità di genere in Valposchiavo?
Personalmente non ho mai percepito barriere al riguardo. Trovo che le donne abbiano le stesse opportunità degli uomini e che in generale vengano rispettate. Certamente ci sono ancora dei pregiudizi abbastanza radicati, una fascia di persone crede sempre ancora che le donne abbiano da stare dietro ai fornelli, e forse questi preconcetti resisteranno per sempre, ma questo non significa che bisogna prenderli sul serio.
Al contrario siamo noi donne le nostre peggiori nemiche quando decidiamo che non siamo all’altezza, che non è appropriato, che è meglio non rischiare. Questi auto giudizi sono radicati nella nostra cultura e ce li portiamo dai secoli dei secoli.
Quando però decidiamo seriamente di fare una cosa, scopriamo che al pari degli uomini, siamo dotate di tutte le risorse necessarie per raggiungere i nostri traguardi. A volte è proprio questione di autostima.

Pensi che nel lavoro sia stata raggiunta?
Basta fare un breve calcolo per scoprire che le donne che lavorano sono in minoranza e quindi non si può parlare di parità assoluta. Sottolineo però che molte donne non lavorano per scelta, sono mogli e madri e si occupano egregiamente della famiglia, dei figli, dei nonni, della società in generale. Il loro è il lavoro più duro e per niente riconosciuto, anche se senz’ombra di dubbio è il più importante ed il primo tassello per costruire la società.
Vedo con piacere, però, che in Valposchiavo ci sono opportunità interessanti per rientrare al lavoro anche part-time e dopo la maternità. Forse si potrebbe ampliare ulteriormente l’offerta in modo da colmare ulteriormente questa lacuna.

Salvaguardando l’anonimato delle persone coinvolte, puoi farci qualche esempio a riguardo?
Potrei citare diversi esempi di donne di successo, imprenditrici in Valposchiavo che si occupano di formazione, che sono attive in politica, che hanno creato posti di lavoro nuovi ed interessanti. Ne conosco altrettante che lavorano a fianco dei loro mariti, gestiscono aziende e svolgono varie attività.
Quando parliamo di parità di genere, ritengo che la conquista non è quella di essere uguale all’uomo. La vera conquista è avere lo spazio per lavorare ed esprimermi al femminile con il mio punto di vista e percepire rispetto. Percepire che posso raggiungere i miei obbiettivi e traguardi rimanendo fedele a me stessa. Gli esponenti di entrambi i sessi sanno che siamo diversi ed abbiamo approcci diversi alla vita e al mondo del lavoro. Soltanto collaborando si possono ottenere grandi cose perché non esiste giusto o sbagliato, ognuno ha un altro impatto, e va bene così.

Pensi che si possa fare di più a riguardo? Se sì, che cosa?
Come citato sopra si potrebbe ampliare l’offerta di lavoro part-time, o in generale non avere idee troppo fisse sul personale da occupare. I recenti anni di pandemia ci hanno insegnato che “flessiblità” è la parola d’ordine e certi lavori possono essere svolti in molti modi. Incoraggio anche le donne che cercano uno sbocco professionale o che hanno un’idea di non avere paura ad esporle, a chiedere, perché anche i datori di lavoro non conoscono tutte le soluzioni e solamente con il dialogo si riesce ad ottenere qualcosa.

E in politica, credi che le donne siano ben rappresentate?
Trovo che le donne siano ben rappresentate, si potrebbe certamente fare di più ma come detto, se c’è la volontà le opportunità non mancano. Dipende anche da quanto tempo si è disposti a sacrificare per il bene pubblico e, purtroppo, in generale, si fatica a trovare candidate e candidati per svariate attività in una comunità piccola come la nostra.
Faccio appello alle/ai giovani: siete importanti ed il vostro contributo permette alla Valposchiavo di svilupparsi in modo positivo e sarà un giorno più interessante anche per voi!

Secondo te c’è una differenza nel trattamento delle donne in Valposchiavo e nel resto del Cantone?
Sono due mondi diversi, nel nostro piccolo siamo più vicini e dunque più aperti. Alle nostre latitudini se qualcuno ha qualcosa da dirti non si fa grossi problemi e ti espone la sua opinione. Ottimo spunto per sapere dove ti trovi e per crescere. Nel resto del cantone siamo anonime e dunque trattate in modo politicamente corretto. In entrambi i modi veniamo rispettate e prese sul serio. Mi ritengo molto fortunata ad avere questi privilegi, basta guardarsi attorno per scorgere che in altri Paesi ci sono delle differenze abissali.

In conclusione, che cosa rappresenta per te la parità di genere?
La parità di genere è essere diversi ma con lo stesso peso! Non importa dunque quale bandiera rappresentiamo, ma se tutti diamo il nostro contributo e collaboriamo possiamo migliorare la nostra condizione e costruire una comunità all’altezza dei nostri desideri.

Marco Travaglia
Caporedattore e membro della Direzione

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