Lorenzo Heis, desideri e proposte per il 2022

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Lunedì 31 gennaio si è svolta la prima seduta di Giunta del 2022. Si è trattata anche della prima esperienza di Lorenzo Heis in qualità di presidente del Legislativo. Per sapere com’è andata e quali sono i suoi pensieri per il futuro, lo abbiamo intervistato.

Lorenzo Heis in una seduta di Giunta del 2021

Buongiorno Lorenzo, che emozioni hai provato durante la tua prima seduta come presidente di Giunta? E’ andata come te l’aspettavi?
Sono state emozioni molto particolari e contrastanti. Da una parte ho provato una certa gioia e soddisfazione, dall’altra tensione e una leggera agitazione. Secondo me è andata meglio di quello che mi aspettavo e i riscontri ricevuti sono stati positivi e incoraggianti. Dopo la seduta mi è stato riferito che sono tra i più giovani che il Comune ha visto finora svolgere il ruolo del presidente di Giunta. Sinceramente, ad inizio legislatura non mi sarei mai immaginato di trovarmi in questa posizione di responsabilità e tantomeno di essere tra i più giovani. Bisogna però anche ribadire che non ci sono state grandi battaglie per conquistare il seggio e che il partito dei liberali, al quale aspettava l’incarico, ha preferito rinunciare.

Nel tuo discorso di apertura, hai auspicato che vengano formalmente riattivate le dirette streaming: come intendi portare avanti questa istanza?
La diretta streaming è semplicemente un argomento che mi sta molto a cuore. Purtroppo, fino a fine agosto non sarà possibile riparlarne in quanto il regolamento del Comune prevede che per almeno un anno non si ritorna su decisioni prese. Quindi mi immagino verrà riproposta nella prossima legislatura sperando in altre maggioranze. Non comprendo il distanziamento o la paura dimostrata dalla maggioranza dei membri della giunta in merito a questa tematica. Dovremmo concentrarci sui vantaggi e gli aspetti positivi che questa offerta rappresenta, dovremmo essere orgogliosi e contenti che qualcuno si interessi alla politica locale e ci guardi. Mi ricordo quanto tempo e coraggio ho impiegato ad entrare in quella meravigliosa sala per la prima volta come osservatore mentre frequentavo ancora il liceo, e questo ritenendomi un amante dell’avventura. Quindi posso immaginarmi che, in particolare, per la maggioranza dei giovani la presenza in loco rappresenti una grossa barriera sia mentale che fisica, pensando in modo particolare anche a tutti i giovani che il lunedì sera sono fuori valle. Se vogliamo che i giovani ritornino in valle dobbiamo aprire il maggior numero di porte possibili, e questa sarebbe una di esse.

A questo riguardo, un altro punto importante del tuo discorso è stato l’appello ai giovani affinché si impegnino in politica: come si può raggiungere questo traguardo?
Per potersi impegnare nella politica bisogna dapprima cominciare ad interessarsene. Qua si vede direttamente l’utilità che una diretta streaming delle nostre riunioni potrebbe avere. Un’altra proposta che stiamo discutendo sarebbe quella di invitare gli allievi dell’ultimo anno di scuola a partecipare, in modo facoltativo, ad una delle nostre sedute. Penso che, dal punto di vista dei giovani, troppe cose siano date per scontate e sembrino funzionare già in modo impeccabile e quindi manca la consapevolezza necessaria a capire che bisogna impegnarsi attivamente per migliorare il servizio pubblico e rendere la nostra regione ancora più attrattiva. In generale, sono dell’opinione che dobbiamo dare più fiducia e responsabilità ai nostri giovani, cercando di capire maggiormente le loro necessità, ascoltandoli di più. Per una regione come la nostra vedrei di buon occhio dare il diritto di voto in ambito comunale già ai ragazzi e alle ragazze a partire dai 16 anni, o al termine della scuola dell’obbligo. Magari instaurando una nuova tradizione al posto del “pupoc da Marz” in quanto questo sarà ben presto obsoleta, e sicuramente non per colpa dei giovani. Considerando che a quell’età la maggioranza di loro sono già fuori valle per la formazione, che vivono abbastanza indipendenti e autonomi e che a livello digitale sono probabilmente più svegli e afferrati della gran parte di noi, sono sicuro che contribuirebbero in modo positivo allo sviluppo della nostra società.

Quali saranno, secondo te, gli obiettivi più importanti che dovrà perseguire il Legislativo nel 2022?
Ritengo che i tre temi più importanti per il legislativo nel 2022 siano la concessione per l’impianto di irrigazione, quella per la centralina idroelettrica per la val da Pedenal e la pianificazione territoriale. Le prime due tematiche andranno alle urne in maggio e spero godano della fiducia da parte della popolazione. Sicuramente arriveranno altri temi importanti da seguire attentamente durante i mesi a seguire, ma essendo l’ultimo anno della legislatura non mi aspetto grosse sorprese.

Quali tra questi obiettivi è quello che ti sta più a cuore?
Ritengo tutti e tre gli obiettivi di vitale importanza per lo sviluppo della nostra regione. Dobbiamo riuscire a creare ulteriori sinergie con tutti i progetti, sia dal punto di vista socioeconomico che ecologico. Il tutto può portare vantaggi sia all’agricoltura che al turismo, all’artigianato e alla vita di paese. 

In un recente sondaggio che abbiamo proposto, il 60% dei lettori pensa che la parità di genere in Valposchiavo non sia stata raggiunta (solo il 33% ha risposto positivamente). Qual è la tua opinione a riguardo?
Condivido il pensiero della maggioranza dei partecipanti al sondaggio. Il fatto che nel nostro Consiglio Comunale non sia presente una singola donna ne è la chiara evidenza. Devo dire, però, anche che a livello di Giunta, con una rappresentanza femminile superiore al 31%, siamo in linea con le medie dei parlamenti cantonali; per una zona di periferia come la nostra questo può essere considerato già come un risultato ragguardevole. Dal mio punto di vista per ottenere una società più equa e giusta, specialmente a livello politico, sarebbe auspicabile una eguale rappresentanza di entrambi i sessi. Il tutto andrebbe però costruito dal basso e senza l’imposizione di quote rosa. A tale scopo sono però necessari cambiamenti più grandi a livello di società, facilitando la conciliabilità tra famiglia e lavoro. A mio modo di vedere, quello che potrebbe fare l’ente pubblico alle nostre latitudini sarebbe di creare ulteriori posti di lavoro con un pensum ridotto e permettere a tutti gli impiegati fissi di ridurre dal 100% all’ 80%, o anche meno se richiesto. Allo stesso tempo anche gli impiegati devono insistere maggiormente per ottenere la flessibilità necessaria a poter coadiuvare le varie attività che ritengono importanti per la loro vita. Sono convinto che questa flessibilità in ambito lavorativo contribuirebbe a raggiungere una maggiore parità di genere.

Marco Travaglia
Caporedattore e membro della Direzione