Ieri, con le elezioni al Gran Consiglio, si è conclusa un’accesa e imprevedibile campagna elettorale. A spuntarla, come già sappiamo, sono stati, per Poschiavo, il podestà Giovanni Jochum (rieletto) e Gabriela Menghini Inauen; a Brusio, invece, Pietro Della Cà (rieletto). Se si considerano i partiti rappresentati, oltre al PLD di cui fa parte il podestà, è incontestabile una conferma dell’UDC: 2/3 dei rappresentanti valposchiavini saranno rappresentati, infatti, dall’Unione di Centro.
Parlando di Poschiavo, se il Partito Socialista e i Verdi Liberali nutrivano qualche speranza di entrare a far parte dei giochi grazie al nuovo sistema elettorale, possiamo affermare che la grande esclusa sia l’Alleanza del Centro (ex PDC). Dopo la perdita della prima carica poschiavina, i centristi devono ora rinunciare ad una rappresentanza in seno al Gran Consiglio. E questo, nonostante, in termini di voti, Castelli abbia collezionato più preferenze di Menghini-Inauen. Un risultato che darà più di qualche grattacapo ai referenti di zona e non solo.
A livello brusiese si potrebbe pensare, vista la riconferma di Pietro Della Cà, che non ci siano state sorprese. Ma la realtà dei fatti impone una riflessione, considerando che il principale oppositore del rappresentante dell’UDC era il sindaco, Arturo Plozza (PLD). Il primo cittadino ha ottenuto meno della metà dei voti Della Cà, che ha totalizzato più voti di tutti gli altri sfidanti messi insieme: un risultato di cui può essere certamente lusingato.
Se la contesa ha interessato principalmente la credibilità dei singoli candidati, uno sguardo non può essere rifiutato alla rappresentanza dei partiti. A Poschiavo, la lista maggiormente votata risulta essere il PLD con 798 voti. A seguire abbiamo l’UDC (550), l’AdC (540), il PS (341) e i Verdi Liberali (92). Brusio, invece, si conferma, come negli ultimi anno, un feudo dell’Unione di Centro.
