Poschiavo: Scuola professionale in salute, ma sempre in cammino

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A conclusione di un ciclo di articoli riguardanti il mercato del lavoro in Valposchiavo, Il Bernina ha intervistato Lino Compagnoni, co-direttore della Scuola Professionale di Poschiavo, per sapere come sta la scuola professionale, fucina di nuovi lavoratori per le imprese della nostra regione.

Qual è lo stato di salute della Scuola professionale?
Al momento la Scuola professionale di Poschiavo sta bene grazie al fatto che diverse aziende si danno da fare per formare gli apprendisti nelle varie professioni proposte in Valle.
Non c’è però da riposare sugli allori ed è perciò molto importante potersi far sentire a livello mediatico.
Di sicuro, nei prossimi anni occorrerà lavorare molto e far leva sulle varie sinergie incentivando la collaborazione con la scuola dell’obbligo (per esempio tramite informazioni mirate sulla nostra scuola nelle lezioni di Orientamento professionale), ma anche contando sul coinvolgimento della futura orientatrice professionale nel reclutamento di nuove leve per occupare tutti i posti disponibili in valle e, non da ultimo, coinvolgendo il maggior numero possibile di aziende locali. Ogni posto di apprendistato che possiamo offrire rappresenta un valore aggiunto per tutti quelli che vivono in valle.

Quanti sono attualmente gli iscritti?
Ad oggi (1° settembre 2022) contiamo 95 persone in formazione iscritte, che potrebbero aumentare in quanto le iscrizioni vanno fino ad ottobre.

Il numero si mantiene costante nel tempo?
Il numero rimane più o meno lo stesso, negli ultimi anni la tendenza è quella di un lieve aumento.

Da dove proviene la maggioranza dei ragazzi e delle ragazze?
La maggior parte delle persone in formazione proviene dalla provincia di Sondrio, e più precisamente dalle vicine Valtellina e Valchiavenna. Si tratta perlopiù di apprendisti che lavorano per aziende dell’Alta Engadina ma che frequentano la scuola da noi per motivi prettamente linguistici. Attualmente, delle 95 persone in formazione iscritte, 70 provengono dalla vicina Italia e 25 sono domiciliate in Svizzera.

C’è una buona integrazione tra studenti / apprendisti valposchiavini e valtellinesi?
Da questo punto di vista non denotiamo grandi frizioni. È ovvio che a volte ci sono delle battute tra svizzeri ed italiani, ma a scuola regna tutto sommato un buon clima. Nel corso dei 3-4 anni di formazione non mancano i momenti per far conoscere meglio la realtà della Svizzera nel corso delle varie lezioni e tramite attività sia culturali che sportive sul nostro territorio. Inoltre, vista l’assenza di una mensa, dall’anno scorso possiamo offrire a tutti dei pasti a prezzi di favore grazie all’ottima collaborazione con i ristoratori del Borgo di Poschiavo.

Come è, invece, la collaborazione con le aziende formatrici?
La collaborazione con le aziende formatrici è di fondamentale importanza e funziona bene. È grazie al loro impegno che si possono garantire posti di apprendistato e formare opportunamente i professionisti di domani che operano nei vari settori.
A questo riguardo, è molto importante per le aziende poter formare i giovani fornendo loro le competenze necessarie a garantire continuità e professionalità nei vari lavori da svolgere nell’azienda stessa.

Quali sono i settori nei quali c’è la maggior richiesta di apprendisti?
Negli ultimi anni, la tendenza è quella di puntare su professioni quali l’elettricista ed il muratore, in primo luogo grazie al fatto che molte persone in formazione lavorano per le vicine aziende engadinesi.

Dove vanno a lavorare soprattutto i diplomati della Scuola professionale?
A questa domanda non sono in grado di rispondere con precisione, ma presumo che la maggior parte rimanga nel nostro cantone o vada in Ticino. Alcuni apprendisti si recano a Coira per conseguire la maturità professionale ed affrontare poi un’ulteriore formazione nelle scuole universitarie professionali o in quelle tecniche.

Cosa si potrebbe fare per migliorare ulteriormente la conoscenza della scuola?
Quello che stiamo facendo con quest’intervista è uno dei campi tramite i quali possiamo farci sentire… Le relazioni pubbliche sono molto importanti per dare visibilità ad una piccola realtà nel panorama scolastico della formazione professionale. Come scuola possiamo agire soprattutto nei media locali.

Prossimamente intendiamo lanciare una campagna informativa ad Expo Valposchiavo 2022 su invito dell’Associazione Artigiani e Commercianti Valposchiavo, nella speranza che possa rivelarsi proficua non solo per la nostra scuola, ma anche per le aziende radicate nel nostro territorio. In futuro sarà sempre più importante rendere attenti i giovani e le aziende sulle opportunità offerte dalla formazione professionale di base. In questo senso, l’appello è quello di passare numerosi ad Expo Valposchiavo 2022: seguiranno maggiori informazioni.

Come vedete il futuro della Scuola professionale?
Di sicuro ci sarà del lavoro da fare per poter offrire posti di apprendistato in loco coinvolgendo maggiormente chi abita e lavora in Valposchiavo. Come già accennato, sarà cruciale il lavoro svolto dai vari attori in campo già citati in precedenza. Più si parla e si sensibilizza i giovani in merito all’importanza della formazione professionale in valle, maggiori saranno i profitti che andranno in favore di tutta la popolazione.
Sarebbe inoltre bello poter offrire altre opportunità formative per garantire forza lavoro alle ditte che abbiamo in loco, anche se non sarà semplice. Non avendo la bacchetta magica, l’auspicio è quello di poter mantenere un servizio per niente scontato come quello che ci possiamo permettere in questo momento.

Rafforzare la Scuola professionale significa anche dare una risposta alla mancanza di personale qualificato anche nel mercato del lavoro?
Vista la mancanza sempre più marcata di persone qualificate nelle varie professioni in Svizzera, di sicuro le persone che conseguono un diploma a Poschiavo non avranno problemi a trovare un collocamento nel mondo del lavoro. 
L’aspetto più importante da considerare è però quello di valorizzare il fatto di poter contare su una Scuola professionale a Poschiavo che è pur piccola, ma l’unica in lingua italiana del nostro Cantone.

Maurizio Zucchi
Membro della redazione

1 COMMENTO

  1. Concordo pienamente con il co-direttore Lino Compagnoni coadiuvato da Domenico Pola.
    Gli sforzi fatti negli anni addietro, iniziati con lungimiranza dall’allora direttore Agostino Lardi, portano ora i suoi frutti.
    La scuola gode di buona salute e gli apprendisti sono numerosi. E vero, in maggioranza dalla vicina penisola, ma ricordiamoci che grazie a loro questo importante istituto per il territorio è ancora attivo, altrimenti il cantone ne avrebbe già proclamato la chiusura per numero troppo esiguo di studenti. Sarebbe un danno considerevole.

    Inoltre teniamo presente che l’economia locale ha costantemente bisogno di nuove leve e gli sforzi per trovarne sono notevoli. La ricerca di nuovi apprendisti comincia però sempre nella regione, in collaborazione con le scuole e gli orientatori professionali. In seguito, se purtroppo l’esito è negativo, si passa oltre.