Come in ogni finale di stagione, Il Bernina propone ai propri lettori l’intervista al presidente HCP. Marcello Raselli, da poco diventato padre, ci ha raccontato quanto segue.
Marcello, siete freschi della vittoria del campionato di terza divisione con la prima squadra, come hai vissuto questa cavalcata trionfale nel tuo doppio ruolo di presidente/giocatore?
È stata sicuramente una stagione molto positiva. Inizialmente la situazione era piuttosto incerta. Alcuni giocatori di spessore hanno appeso i pattini al chiodo e quindi l’obiettivo primario della società era quello di integrare nella prima squadra alcuni giocatori giovani interessanti. Naturalmente, dopo aver perso il campionato all’ultima giornata l’anno prima, la voglia di riscatto era tanta e quindi senza metterci troppe pressioni, in testa avevamo comunque l’obiettivo primo posto.
Tornando alla tua domanda sul doppio ruolo presidente/giocatore; ho cercato di dividere totalmente i due ruoli. Quando sono sul ghiaccio, sono un giocatore come tutti gli altri. Le gerarchie all’interno della squadra sono chiare. C’è il direttore sportivo, ci sono i due allenatori e c’è il capitano della squadra. Come presidente mi limito ad osservare ed eventualmente parliamo delle varie problematiche nelle riunioni di comitato.
Ora quale traguardo vi siete posti nella prossima stagione?
I nostri traguardi rimangono gli stessi. Dare la possibilità ai più giovani di avere un ruolo sempre più centrale nella squadra. Questo è il modo migliore per avere un cambio generazionale sano. Naturalmente, per tenere alta la motivazione, i risultati sono una parte fondamentale. La vittoria del nostro girone di terza divisione rimane un obiettivo anche nella prossima stagione. Poi nelle partite di promozione “Master Round” c’è, come ogni hanno, la voglia di migliorare le prestazioni degli ultimi anni. Quest’anno le prime due partite sono andate relativamente bene, mentre nell’ultima siamo stati letteralmente sovrastati dagli avversari. È importante rendersi conto che con il bacino di giocatori che abbiamo in Valle il salto di categoria è proibitivo. La stagione di seconda divisone inizia inoltre già a settembre, quando a Le Prese, ahimè, non abbiamo nemmeno il ghiaccio.
Per quanto riguarda le altre innumerevoli formazioni giovanili HCP, cosa puoi dirci?
Parlando della Hockey Academy Repower, andiamo a toccare quello che è il nostro reale obiettivo. Quello di avere una struttura professionale e funzionale che dia la possibilità ai nostri giovani di crescere il più possibile. Quest’anno è stata la prima stagione della nostra collaborazione con Hockey Grischun Sud. Una collaborazione con altre società engadinesi che ci permette di poter iscrivere più squadre ed in vari livelli. In questo modo tutti i nostri ragazzi hanno la possibilità di giocare nel livello che più gli si addice. Quest’anno avevamo squadre iscritte nelle categorie U9, U11, U13, U15 e U17. Quest’ultimi sono una novità di quest’anno. In questo modo i nostri ragazzi di 16 e 17 anni hanno la possibilità di fare ottime esperienze contro i loro coetanei prima di fare il passaggio alla prima squadra. La Hockey Academy Repower è il nostro fiore all’occhiello. Negli ultimi anni diversi giocatori sono riusciti, partendo da Poschiavo, a fare il salto di qualità. Questo ci rende estremamente orgogliosi.
E per quanto riguarda il settore pattinaggio artistico?
Il pattinaggio artistico è un settore molto interessante. Dopo aver avuto un anno di transizione senza una maestra di pattinaggio artistico, ci siamo accorti che l’interesse è rimasto comunque molto alto. Quest’anno siamo riusciti a creare un pool di allenatrici/allenatori che ha gestito una ventina di pattinatrici. Purtroppo, per questioni professionali, abbiamo dovuto organizzare gli allenamenti nel weekend. Avendo tante squadre attive nei vari campionati di hockey, la pista è molto spesso occupata e quindi il pattinaggio artistico ha dovuto adattarsi un po’. Una situazione non ideale che nel prossimo anno cercheremo di sistemare. La loro stagione si è conclusa settimana scorsa con un saggio che ha dato la possibilità anche ai genitori di pattinare assieme ai loro figli.
Nello scorso weekend è andato in scena anche il Torneo Amatori, com’è andato?
Il tradizionale Torneo Amatori è stato un bel modo per finire la stagione. Quattro squadre si sono sfidate nella giornata di sabato. I nostri Trakor Poschiavo, la VPC on Ice e due squadre composte dal nostro settore giovanile. Le finali erano previste domenica, ma per questioni meteorologiche abbiamo dovuto terminare il torneo già nella giornata di sabato. Si è imposta anche quest’anno una squadra del nostro settore giovanile. Un torneo con tradizione che verrà riproposto sicuramente anche negli anni a seguire. Chissà se la formula sarà ancora la stessa.
Più in generale, avete delle novità per il finire della stagione o per l’inizio della prossima?
Grosse novità attualmente non ce ne sono. Come ogni anno, analizzeremo le cose che non sono funzionate come ci aspettavamo e cercheremo di migliorarle per la prossima stagione. A livello di comitato stiamo lavorando costantemente al progetto della copertura della pista. Accompagnati da un architetto poschiavino, stiamo cercando di concretizzare quelle che sono le nostre idee. Una volta che internamente saremo convinti del progetto, porteremo il tutto al Consiglio Comunale e ci lasceremo sorprendere da quello che dirà la politica e la popolazione. Siamo convinti che si tratta di un passo importante e lungimirante che è necessario per il futuro dell’hockey in Valposchiavo.
Infine, pagina dolente, due furti alla struttura del campo di ghiaccio di Le Prese in poco più di un mese (23 dicembre e 31 gennaio). Cosa ti senti di dire?
Naturalmente una situazione poco simpatica. In buona fede siamo stati forse troppo poco previdenti. Dopo questi due casi, abbiamo però già preso delle misure di sicurezza. Durante l’estate avremo inoltre modo di parlarne anche all’interno del gruppo di gestione composto da membri del Comune di Poschiavo e dell’HC Poschiavo.