Celebrazione dei 500 anni dello Stato Libero delle Tre Leghe: Identità, autonomia e sfide future

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Giovedì 6 giugno, a Lostallo, si è tenuto il terzo e ultimo incontro organizzato dalla Radiotelevisione della Svizzera Italiana (RSI) per celebrare i 500 anni dello Stato Libero delle Tre Leghe. La serata, intitolata “Decidere. Identità e Anime del Cantone: i comuni sono ancora l’ossatura delle istituzioni grigionesi”, ha visto, moderate da Annalisa De Vecchi, la partecipazione di tre figure di spicco: Carmelia Maissen, presidente dei Cantoni alpini, Marco Marcacci, storico mesolcinese, e Chasper Pult, linguista e mediatore culturale.

L’obiettivo del giubileo

L’incontro ha preso il via con Carmelia Maissen, alla quale è stata indirizzata la domanda sull’obiettivo principale dei festeggiamenti del Giubileo per il quale, vale la pena ricordarlo, sono stati stanziati due milioni di franchi. L’obiettivo è di «promuovere l’unità del Cantone, rafforzare la sua identità e integrare la storia e il patrimonio locale nella vita contemporanea», ha spiegato, sottolineando anche come vi sia un crescente interesse per la storia e per la valorizzazione delle tradizioni regionali da parte della cittadinanza.

Il confronto storico

Marco Marcacci ha posto l’accento sulle differenze tra il passato e il presente, evidenziando come le condizioni di vita siano cambiate radicalmente in 500 anni. Infatti, sebbene esistano alcuni parallelismi storici, predominano le differenze. Un esempio significativo è il contenuto del patto originale delle Tre Leghe, che includeva spartizioni di bottino in caso di guerra, una realtà inimmaginabile oggi per i Grigioni. Marcacci ha spiegato che le autorità locali e i comuni, istituiti nel XVI secolo, hanno mantenuto una parte delle loro caratteristiche originali, sopravvivendo, ad esempio, nei 39 comuni giurisdizionali per il voto del Gran Consiglio.

Le sfide dell’autonomia: virtù o limite

Dal dibattito è emerso complessivamente che l’autonomia dei comuni dei secoli passati gode spesso di un’idealizzazione mitizzata: sebbene possa esserci stata certamente una qualche forma di autonomia, questa non è quella che conosciamo oggi, la quale è invece invenzione del IX secolo. Carmelia Maissen ha affermato che l’autonomia è sì una virtù, sostenendo che l’idea di prendere decisioni al livello più basso possibile permette una gestione più vicina alle esigenze locali, pur ammettendo che questo comporta una varietà di risultati non sempre sostenibili. La sfida, secondo Maissen, è mantenere l’equilibrio tra autonomia locale e coesione federale. A proposito di autonomia locale, non si poteva escludere dal dibattito il tema circa la fusione dei comuni o, meglio, della loro aggregazione. La Maissen ha spiegato: «l’aggregazione è un processo lungo che fa stare sotto lo stesso tetto culture, prospettive e identità diverse, per le quali è necessario creare una nuova unità e identità». Il timore di Chasper Pult è che la maggioranza rischia sempre di non rispettare le minoranze, le quali vanno tutelate attivamente.

Il contesto attuale e le prospettive future

La discussione ha toccato anche le questioni attuali che influenzano i Grigioni, come l’invecchiamento della popolazione e il cambiamento climatico. I relatori hanno concordato sulla necessità di organizzarsi per affrontare queste sfide in modo da garantire la qualità della vita e la libertà attraverso la solidarietà. Marco Marcacci ha sollevato inoltre il tema della possibile immigrazione nelle valli grigionesi proveniente da contesti urbani dove la vita è diventata meno sostenibile a causa del cambiamento climatico: questo elemento può infatti offrire una soluzione al calo dei residenti e non profilare le zone valligiane unicamente come soggiorno turistico.

La celebrazione dei 500 anni dello Stato Libero delle Tre Leghe non è solo un’opportunità per riflettere sul passato, ma anche per guardare al futuro con consapevolezza e determinazione. L’autonomia comunale, pur con le sue complessità, è evidentemente una risorsa preziosa che contribuisce a rafforzare l’identità locale.

Come a livello personale, l’autonomia è essenziale per la propria autorealizzazione, permettendoci di prendere decisioni che riflettono i nostri valori e aspirazioni, allo stesso modo, l’autonomia delle piccole comunità permette di realizzarsi preservando le proprie tradizioni, culture, prospettive e modi di vivere, rafforzando nella cittadinanza un senso di appartenenza e di coesione. Questi aspetti sono particolarmente importanti in un’epoca caratterizzata da rapidi cambiamenti e forte globalizzazione. Perché l’identità non solo definisce chi siamo, ma ci fornisce anche una base da cui partire per interagire con il mondo. Nel caso dei Grigioni, l’autonomia comunale ha storicamente fornito una struttura che ha permesso alle diverse comunità di prosperare, mantenendo le proprie peculiarità, e un’elevata qualità della vita.